HISTOIRE TITRE: al catasto 
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al catasto


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al catasto

by carloanna
Vu: 1383 fois Commentaires 9 Date: 03-10-2023 Langue : Language

Voglio raccontare una nuova esperienza che abbiamo vissuto questi giorni. Ovviamente sono esperienze realmente vissute. Qualche settimana fa ci chiama il commercialista e ci sollecita la sistemazione di una proprietà al Catasto di Napoli. Purtroppo era già da tempo che ci chiedeva di fare questa cosa ma abitando a Roma e dovendoci recare a Napoli di mattina mentre lavoriamo abbiamo sempre trascurato. La scora settimana, giovedì, abbiamo deciso di andare a risolvere questo problema a Napoli. Abbiamo preso un giorno libero e siamo andati.
Ovviamente abbiamo deciso di approfittarne per concederci anche una giornata per noi. Anna visto che dopo l’impegno al catasto ci saremmo presi un po' di tempo per noi si è preparata in modo diverso di quando normalmente si veste per andare a lavorare o fare commissioni comuni.
Gonna lunga a portafoglio ovvero abbottonata solo fino ad inizio coscia con il lembo che accavallava per cui si vedeva e non si vedeva, autoreggenti nere, reggiseno color carne trasparente ed una camicetta sopra semitrasparente nera. Siamo arrivati a Napoli alle 10, abbiamo parcheggiato l’auto in un garage ed abbiamo preso la metro. Ci siamo seduti uno di fronte all’altro e vedevo che quando muoveva un po' le gambe doveva mantenere il lembo della gonna perché se si apriva si vedeva la balza delle autoreggenti. Non che la cosa mi dispiaceva ma dovevamo prima sbrigare la pratica per cui stavamo lì. Si è liberato un posto vicino a me e lei si è alzata ed è venuta a sedersi vicino a me. Quando si è alzata per mantenere meglio la bora e reggersi ha lasciato la gonna che si è aperta mostrando tutte le cosce con le autoreggenti. È stato un fulmine molto piacevole. Siamo arrivati a via toledo e lì vicino c’è il catasto. Abbiamo preso il numero ma già eravamo prenotati. Praticamente il prossimo eravamo noi. Arrivato il nostro turno siamo entrati. Mentre raggiungiavamo il numero dello sportello indicato il signore alla scrivania ci guardava seguendo i nostri passi per raggiungerlo. Era un bell’uomo sulla 50ina ed ho visto che nel guardarci si è soffermato sulle gambe di Anna che camminando ovviamente si apriva la gonna e si vedevano le cosce. Con molta professionalità ed un certo distacco ci ha chiesto di illustrare il problema che avevamo. Gli ho dato tutta la documentazione che avevo portato e nel frattempo gli parlavo per illustrare meglio la nostra esigenza. Poi alza gli occhi e ci spiega come risolvere il problema che, come sapevamo, non era di risoluzione immediata. A questo punto inizia a parlare Anna sottolineando che non abitiamo a Napoli e che per spostarci era per noi molto complicato, Lui guarda Anna e noto che i suoi occhi cadevano sempre sul petto, credo che voleva capire se portava o meno il reggiseno. Si rimette a guardare la pratica tra carte e ricerca sul computer ed io incrociando gli occhi di Anna le faccio notare che le guardava il seno, ma Anna se ne era accorta per cui con un sorriso si guarda la camicetta e riguarda me per avere la mia approvazione. Le faccio un cenno di assenso e lei subito sbottona il primo bottone che praticamente lascia vedere il centro del reggiseno ed inizia di nuovo a parlare con l’impiegato dicendo della nostra esigenza e delle difficoltà a tornare tante volte a Napoli. Lui continuando a smanettare sul computer e confrontando le carte dice di come stanno i dati e che sono in contrasto con la documentazione in nostro possesso e con le cose che dicevamo. Poi ad un certo punto dice ad Anna: Guardi Signora, venga qua, le faccio vedere come stanno le cose. Anna mi guarda e facendomi un sorriso si alza e va dietro la scrivania vicino a lui. Alzandosi la gonna si aprì ma lei non tenne il lembo con le mani per cui si vide la balza delle autoreggenti. Andò dietro la scrivania e si chinò un poco per vedere quei dati sul monito. Ovviamente anche la camicetta si aprì un poco e vidi che questo non poteva resistere dal lanciare lo sguardo tra le zizze di Anna e le cosce.
Anna rivenne a sedersi vicino a me e fu molto evidente che l’impiegato aveva perso tutta quel distacco del classico impiegato integerrimo, burbero e legato alle procedure che fina dal primo momento aveva ostentato. Anna iniziò, come tra l’altro tutti farebbero, a sensibilizzarlo per farci aiutare arrivando fino a dire, veda cosa può fare, capiamo le difficoltà però cerchi di fare il possibile, le sarò veramente grata e riconoscente. Lui prima guarda me, forse per capire se poteva osare e poiu guarda per un attimo Anna che subito mostrò degli occhi languidi e maliziosi e dice: Signora facciamo una cosa, venga con me andiamo da un collega per vedere se possiamo trovare la documentazione che è in nostro possesso, e si alzò, dicendomi vediamo cosa possiamo fare, Lei aspetti qui. Anna subito si alzò prese la bora e lo seguì. Sono ritornati dopo circa 20 minuti, si siede e mi dice, Ok credo che risolviamo presto. Datemi qualche giorno, ho preso il vostro numero appena ho risolto ci sentiamo. Gli dico ci vorrà tempo? E lui: No, credo qualche giorno. Ce ne siamo andati e subito chiede ad Anna allora cosa è successo e lei ridendo mi dice: secondo te? Ed io dai dimmi.
E lei inizia a raccontarmi. Appena ci siamo incamminati gli ho detto che volevamo risolvere questa cosa quanto prima che comunque vedevo che era una persona gentile e se ci avesse aiutato gli sarei stat riconoscente e lui mi fa signora io voglio aiutarla perché ho capito che è una bra persona e poi è una gran bella donna. Così gli dico Grazie per il complimento, è molto gentile ma non esageri, chissà quante belle donne le passano ogni giorno davanti. E lui insiste e mi fa: Dico sul serio, veramente è una gran bella donna ed io per questo farò di tutto per aiutarla. Mentre camminavamo dicendo questo siamo arrivati ad una porta che c’era scritto ARCHIVIO. E mi fa vediamo qui in archivio se troviamo gli atti, la porta è chiusa, bene il collega non c’è per cui possiamo fare con calma. Ed Anna gli fa meno male, vediamo di risolvere., mi creda saprò ricompensarla. Al che faccio ad Anna: E ti pareva? Mo ti vuoi chiavare anche a questo? E lei perché ti dispiace? Una volta tanto facciamo l’utile ed il dilettevole e si mette a ridere. Poi le faccio e poi? Ed Anna mi dice che sono andati verso alcuni scaffali e lui subito gli9 dice Eh Signora saprei io la ricompensa che mi piacerebbe, Lei è davvero una bella donna e tutto questo lo faccio solo per la sua bellezza. Mi creda io seguo sempre le procedure, Sa non voglio avere problemi con il lavoro e con la gente, ma lei…. Ed Anna gli fa: Lo capisco però mi creda non si pentirà e mentre dice questo lui la tira a se e gli dice: Sei proprio bella e tenta di baciarla mettendoci la mano fra le cosce. Poi mi dice che non si è fatta baciare ma ha lasciato che la toccasse fra le cosce. Così lui l’ha baciata sul collo mentre la mano era arrivata alla pucchiacca, le aveva spostalo lo slip e tentava di penetrarla con il dito. Anna ha abbassato la mano e gli ha stretto il cazzo che dice era durissimo. Sono stati a fare questo per pochissimo perché Anna gli chiede se non era pericoloso fare questo lì. Quindi lui si è staccato ed le dice: Dammi il tuo numero di telefono e dammi qualche giorno, appena tengo tutto pronto ti chiamo e ci vediamo, però quando finisco di lavorare, Voglio chiavarti. Chiedo ad Anna, proprio così ti ha detto? Quindi ti è piaciuto? Perché dovete sapere che ad Anna piace moltissimo il linguaggio libero, aperto e mentre chiava le piace il turpiloquio, le piace essere chiamata troia, puttana soprattutto in napoletano. E non nascondo che anche a me piace quando parliamo così.
Venerdì mattina Anna riceve la prima telefonata da questo poi ha chiamato ieri dicendo che aveva fatto tutto e se poteva si potevano vedere oggi così le dava la visura aggiornata con le rettifiche fatte. Oggi o giovedì che lui avrebbe preso qualche ora di permesso, non avrebbe fatto il rientro e potevano stare assieme perché da allora non a fatto altro che pensarla e desiderarla. Aveva voglia di chiavarla.
Stamattina abbiamo preso un giorno di ferie più tardi andiamo a Napoli. Ovviamente io l’accompagno senza farmi vedere. Hanno appuntamento alle 14 fuori la metro di Via Toledo.
A presto il racconto di quanto sarà

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