HISTORIA TìTULO: Franca, elegante signora in carriera 
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Franca, elegante signora in carriera


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Franca, elegante signora in carriera

by Stuzzicami
Visto: 653 veces Comentarios 1 Date: 24-04-2023 Idioma: Language

Conobbi Franca ad un evento mondano.
Una di quelle situazioni sfarzosamente formali alle quali prendono parte tutte le persone che contano e quelle cui piace presenziare della città.
Nell'occasione c'erano i massimi rappresentanti istituzionali locali e, per forza di cose, anche la cosiddeta creme dell'imprenditoria.
Lei, signora elegante sui 50 anni, faceva parte di quest'ultima categoria in qualità di industriale, o meglio di figlia di un industriale, in qualità di amministratore delegato dell'azienda di famiglia.
Ovviamente un'azienda particolarmente in vista.
La notai subito perché tra i vari matusa incravattati non potei non apprezzare la sua fascinosa sensualità di donna.
Piega perfetta, manicure ineccepibile, abito elegante e, al contempo, provocante, scollatura al punto giusto, gonna sufficientemente lunga per coprire le cosce ma non abbastanza per impedirne la seppur parziale vista.
Era seduta al mio fianco e non potei non ammirarne fascino ed eleganza.
Terminata la conferenza di presentazione di un'iniziativa umanitaria perseguita dai partecipanti e da una nutrita serie di organismi locali, gli invitati si spostarono, come si conviene in queste occasioni, al ricco opulento buffet.
Mi intrattenni parlando del più e del meno con alcuni conoscenti ma con lo sguardo ero sempre a cercare lei, quella attraente donna di mezz'età che poc'anzi mi aveva tanto intrigato.
La vidi chiacchierare alacremente con alcuni uomini d'affari e dopo un po' non ci feci più caso.
Bevvi un paio di calici di brut e poi sentii il bisogno di andare al bagno.
Chiesi al personale di servizio della struttura dove fossero i servizi e una gentile hostess mi ci accompagnò spiegandomi che gli stessi erano in uso sia ai maschietti che alle femminucce.
Ascoltai con somma indifferenza la precisazione della pur gentile hostess ed entrai nel bagno per l'impellente necessità di fare la pipì.
La toilette ovviamente era ampia ed io non indugiai oltre approfittando della disponibilità di un wc libero.
Entrai, sbottonai i pantaloni e finalmente potei urinare trattenendo a fatica quell'inconscia espressione di sommo piacere che si prova nello scaricarsi la vescica.
Proprio in quel momento entrò nel mio bagno lei.
Preciso che non sono abituato a chiudere la porta a casa, e stupidamente non lo faccio nemmeno nei servizi pubblici incurante della possibilità che qualcuno apra la porta del wc.
Non lo feci nemmeno in quella circostanza.
Così lei aprì la porta del wc che stavo occupando io.
Mi voltai, continuando a urinare e preparandomi a dire:

E' occupato

.
La vidi e lei vide me.
Fu un attimo, incrociammo i nostri sguardi e poi lei scusandosi richiuse la porta.
Finii di fare la pipì, mi scrollai l'amichetto ed uscii dallo stanzino per andarmi a lavare le mani nell'avambagno.
Le stavo asciugando in uno di quei marchingegni automatici di ultima generazione nel quale devi infilare le mani per intero dentro quando sentii il rumore dello sciacquone del wc vicino a quello che in precedenza avevo utilizzato io.
Trascorsero alcuni istanti ed eccola.
Lei di fronte a me, intenta a lavarsi le mani.

Scusi per prima mi disse . Mi spiace averla disturbata. Perdoni la mia irruenza ma avevo un gran bisogno di fare la pipì e trovando aperto non ho pensato di bussare...

.

Ci mancherebbe risposi io . Anzi scusi lei, la colpa è mia che non chiudo mai quando sono in bagno

.

Davvero? mi chiese lei quasi stupita . E come mai? Non teme che qualcuno possa entrare come del resto accaduto a me poco fa?


Sinceramente no ribattei io , e poi qual'è il problema? Non ho nulla da nascondere e in ogni caso la pipì la faccio spalle alla porta per cui non ci sto a pensare su troppo

.
Ridemmo entrambi.

Sì in effetti per noi femminucce è un po' differente riprese Noi ci dobbiamo sedere e poi abbiamo tutta una serie di indumenti da togliere

.

Beh insomma, in fondo si tratta solo di abbassare gonna e mutandine ed il gioco è fatto

la incalzai io.

Sì, è vero, replicò lei ma se per caso entrasse una persona, magari un uomo, sicuramente sarebbe sconveniente e poi potrebbe vedere tutto

.
Il discorso si stava protraendo più del dovuto e mi pareva che l'argomento fosse volutamente malizioso quindi decisi di proseguire, curioso di vedere fin dove sarebbe arrivato.

Ha ragione, ma in tal caso sarebbe una piacevole sorpresa

dissi io palesando un certo qual interesse.

Scusi? Che cosa sarebbe piacevole?

mi rispose lei.

Aprire la porta di un bagno e trovarci dentro una donna affascinante come lei che urina

dissi, osando, forse anche troppo.

Ma non dica sciocchezze replicò lei sorridendo . Non credo che sia tanto piacevole entrare in un bagno e scoprirlo occupato, peraltro da una matusa come me

.
Capii immediatamente che il gioco era fatto.
Avrebbe tranquillamente potuto licenziarmi e anche mandarmi a quel paese di fronte alla mia inelegante e malcelata provocazione e invece rimbalzò la palla a me, facendo la finta modesta.

No, signora, le assicuro che non dico sciocchezze, anzi dico esclusivamente la verità

le spiegai io.

Mi faccia capire quindi: le piacerebbe entrare in un bagno inconsapevolmente e trovarci dentro una donna che fa la pipì?

mi chiese lei.

Sì, se capitasse non mi dispiacerebbe, poi se mi capitasse di trovarci dentro una donna bella come lei...

la stuzzicai io.
Passarono uno, forse due secondi e poi le nostre bocche si unirono. Ci baciammo con foga e trasporto. Una passione inattesa e prorompente.

Vediamo se dici la verità, vieni con me

disse e con la mano mi trascinò dentro al bagno in cui poco prima aveva urinato.
Entrammo, chiuse la porta a chiave, si voltò, e guardandomi si calò la gonna e poi le mutandine dicendomi:

Mi sa che non l'avevo fatta tutta

e poco dopo sentii lo scroscio della sua pipì scendere nel wc.
Il mio uccello divenne immeditamente duro come il marmo.
Lei mi guardava fisso negli occhi e pisciava di fronte a me, come una vacca vestita da signora.

E tu? Sei sicuro di averla fatta tutta prima?

mi disse iniziando a guardare sfacciatamente il mio pacco.

Forse no, hai ragione, sento l'impulso di farne ancora un poco

replicai.

Allora che aspetti dai, liberalo e svuotalo per bene


Mi stava provocando e io non indugiai oltre.
Aprii la patta dei miei pantaloni ed estrassi il mio cazzo duro come il marmo ad una ventina di centimetri da lei seduta ancora sul wc.

mmmmmh ma che bel cazzo hai, aspetta che ora mi alzo e ti aiuto io a fare la pipì

disse mangiandoselo con gli occhi.
E così fece. Si alzò, ricomponendosi e impugnò il mio arnese indirizzando la cappella verso la tazza.
Era così duro che non sarei mai riuscito a urinare.

Mi sa che ora non ce la fa...

spiegai...

Allora forse dobbiamo prima svuotare questi coglioni gonfi e poi liberare la vescica che ne pensi?


e senza attendere risposta si accovacciò sul mio cazzo infilandoselo per intero in bocca.
Dalla mia, di bocca, uscii incontrollato un

ooooooooooh

mentre lei iniziò a muovere la sua testa sul mio uccello fagocitandolo tutto, dalla cappella gonfia fino al base e leccandomi addirittura i testicoli con la lingua mantenendo il mio amichetto tutto dentro alla bocca, infilato nella sua gola.
Succhiava come un'idrovora e di quando in quando alzava lo sguardo cercando il mio.
Io nel frattempo le misi due mani dietro alla nuca accompagnando la sua deliziosa fellatio.
Le piaceva succhiarmelo, era evidente, e lo faceva con una maestria davvero notevole.
Ad un certo punto, probabilmente stanca della posizione, abbassò, la tavoletta del wc e ci si sedette sopra continuando imperterrita a succhiarmi l'anima.
Io mi limitavo ad accompagnare le sue infilzate gemendo come un maiale.
Accellerò il ritmo e con il trascorrere dei minuti, iniziai a scoparle la bocca.
Le tenevo la testa ferma e con il bacino le infilavo il cazzo per intero in gola.
Apprezzava e accoglieva con sommo gaudio la mia verga nel suo esofago.
Sentii arrivare prepotente l'orgasmo e in men che non si dica venni, premendo le mie mani sulla sua nuca, il mio bacino sulla sua bocca con il mio cazzo tutto dentro alla sua bocca.
Bevve tutto, senza tirarsi indietro e solo ad orgasmo finito si staccò lentamente continuando a succhiarmelo fino a quando, perso il vigore precedente, lo lasciò uscire dalla sua bocca.

Mi sei piaciuto tesoro, hai un gusto favoloso, sai di buono

disse leccandosi le labbra come la più consumata delle troie.

E tu hai una bocca che è una fornace splendore, mi hai succhiato l'anima

... risposi io.

A proposito, mi chiamo Franca

mi confessò lei.

Piacere Marcello

replicai io.

Continua

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