50 - L’ALBERGO DA PAGARE IN NATURA
by SlutDanyVisto: 78 veces Comentarios 3 Date: 13-12-2022 Idioma:
Max era in continua ricerca di avventure per soddisfare le voglie della moglie Dany, era difficile inventarsi vicende nuove, spesso cercava di trovarle leggendo i giornali.
Un giorno in un bar vide una notizia su una rivista regionale, un albergo nella provincia di Terni stava cercando acquirenti, il vecchio proprietario lo vendeva perché non riusciva più a mantenerlo in quanto era poco frequentato.
A Max balenò una idea, telefonò e prese degli accordi precisi con il gestore.
Due giorni dopo disse a Dany di prepararsi perché dovevano andare in Umbria per qualche giorno per lavoro.
Arrivati presso Terni Max chiese a Dany di aiutarlo a cercare un albergo per la notte e evitando le zone dove vi erano alberghi casualmente passò davanti a quello di cui aveva letto la notizia sul giornale, lei gli disse di fermarsi perché andava benissimo quello che stava davanti a loro, certo era di terza categoria, ma per una notte poteva andar bene.
Entrati nella hall furono accolti da una persona anziana, gli chiesero se c’erano camere libere per una notte e lui rispose che era completamente vuoto.
Gli diede la camera più grande con bagno informandoli che l’arredo non era molto elegante, ma doveva rinnovare a giorni.
Max e Dany si cambiarono e andarono a cena.
Saliti in camera per la notte lei si spogliò mentre lui fece una telefonata e all’improvviso disse che doveva assolutamente tornare a casa perché aveva lasciato dei documenti che gli sarebbero serviti il giorno dopo e che lei poteva rimanere la per la notte tanto lui al mattino sarebbe tornato.
Dany fu un po’ contrariata, voleva ripartire con lui, ma poi rassegnata acconsentì.
Dopo una notte agitata perché odiava stare sola, lei si vestì e scese per fare colazione in attesa del marito.
Alle dieci non era ancora arrivato, alle undici niente, le dodici, l’una, le due, Dany si stava preoccupando e telefonò al marito al cellulare, ma era spento, non sapeva cosa fare, mangiò un boccone e ritornò in camera.
Passò il pomeriggio in attesa, ma niente, non arrivava e il cellulare era sempre spento, la sera non volle mangiare e andò a dormire ansiosa di sapere notizie.
Al mattino, non vedendolo ancora arrivare e non riuscendo a mettersi in contatto con lui, disse al proprietario dell’albergo che voleva andar via e di chiamare un taxi che la portasse al treno,
Lui fece il conto e lo diede a Dany, lei lo guardò e gli disse che non aveva soldi perché normalmente era il marito che pagava i conti, lui contrariato rispose che fino a che non pagava non l’avrebbe fatta andar via, Dany alterata gli rispose che avrebbe pagato il conto il marito e che non sapeva come fare in quel momento, lui risoluto non voleva sentire ragioni e prendendola per un braccio la riportò in camera dicendole che non si poteva muovere da li fino a che non pagava e chiuse la porta a chiave.
Lei piangente si sedette sul letto e prese il telefono, ma non c’era linea, il proprietario lo aveva isolato, si sdraiò e continuò a piangere.
Si era fatta sera, sentì aprire la stanza sperando che fosse Max, ma era l’uomo che le portò in camera qualcosa da mangiare e richiuse la porta a chiave.
Il giorno dopo nessuna notizia, rimase tutto il giorno a letto, anche il giorno seguente fu la stessa cosa e ancora quello seguente.
Al quinto giorno il proprietario portando la colazione le fece una proposta, doveva pagare il conto in natura, lei lo guardò stupita, una persona anziana cosa voleva da lei, ma se non c’era altra soluzione accettò spogliandosi nuda in attesa che l’uomo facesse quello che voleva del suo corpo, ma lui precisò che la doveva dare a chiunque entrava nella sua stanza fino al saldo del conto.
Portò via tutti i vestiti e la lasciò nuda sul letto dicendole che una bella donna come lei avrebbe fatto la gioia di tanti uomini.
Dany non sapeva più cosa fare, era costretta ad accettare, non aveva altra scelta, voleva andar via al più presto per sapere notizie di Max, si fece una doccia per rilassarsi e si rimise a letto.
Verso le dodici sentì aprirsi la porta, pensò che era il proprietario che le portava il pranzo, invece era un omone tarchiato e ciccione, le disse di prepararsi, lei lo guardò spaventata, era brutto e sporco, ma l’uomo si spogliò, prese il cazzo e glielo mise vicino alle labbra dicendole che voleva un bocchino,
Lei a malincuore e schifata aprì la bocca e iniziò a succhiarlo, quando il cazzo fu in tiro le spalancò le gambe con forza e lo ficcò dentro con una botta secca, lei urlò, aveva la figa asciutta, ma quel buzzurro non ebbe pietà, lo spinse con violenza fino in fondo e iniziò a scoparla.
Dopo varie stantuffate Dany cominciò ad eccitarsi, era sempre un cazzo pensò, la figa stava bagnandosi, iniziò a godere, allargò al massimo le gambe per riceverlo meglio, era arrivato in fondo, ora partecipava, muoveva il bacino, lo incitava e godeva.
Quando l’uomo sborrò lei venne subito sentendo riempirsi la figa di quel caldo liquido, l’uomo si alzò, le diede una sculacciata sul culo e la salutò dicendole che si sarebbe fatto vivo.
Dany andò in bagno e si pulì la figa dalla sborra poi si sdraiò sul letto, sentì aprire la porta, era il proprietario con il pranzo, lo posò sul letto e andando via le disse che poi non era stato difficile.
Nel pomeriggio entrò in camera un signore di media età, lei pigramente si mise subito a gambe aperte, lui si avvicinò, le mise due dita nella figa masturbandola, si abbasso i pantaloni tirando fuori il cazzo che era già pronto e lo infilò dentro.
Fu una cosa veloce, le sborrò dentro quasi subito, lei non si eccitò, prima di andar via l’uomo le diede una carezza sulla guancia.
Neanche il tempo che la porta si chiudesse che un ragazzo entrò, lei lo vide e pensò che almeno questo era giovane, si mise seduta sul letto, lo aiutò a slacciarsi i pantaloni e gli prese subito il cazzo in bocca facendogli un pompino da sogno, il ragazzo era in estasi, si tratteneva per non sborrare, la fermò con la mano e lei sdraiandosi sul letto gli disse di andare a scoparla.
Questa volta aveva la figa molto bagnata, il ragazzo le piaceva, allargò al massimo le gambe, lo voleva tutto dentro, fu una scopata stupenda, al contrario delle altre le piaceva da morire, lo baciava in bocca con la lingua, cosa che non aveva fatto con gli altri, lo istigava a penetrarla fino in fondo, godeva, godeva, godeva, quando il ragazzo venne riempendole la figa di sborra lei estrasse il cazzo e se lo mise in bocca assaporando con gusto la sborra che era rimasta intorno e ingoiandola.
Il ragazzo si vestì e stava per andar via, lei gli si avvicinò e gli diede un bacio appassionato ringraziandolo.
Per qualche ora non si fece vivo più nessuno e lei si riposò, ma la giornata non era finita, si era sparsa la voce che una stupenda donna bionda era in quel albergo e si prostituiva.
Era ormai sera e la porta si aprì, un uomo di colore entrò senza dire una parola, si avvicinò a lei, le carezzò le gambe, il seno, le mise due dita in bocca, poi la girò di peso e le tasto il culo, si alzò la tunica che indossava, le allargò le chiappe e le sputò sull’ano.
Lei era ammutolita, aveva capito cosa le aspettava, girò la testa e vide un enorme cazzo nero pronto, strillò che non voleva, ma non ebbe il tempo di ribellarsi, con una botta secca sentì le pareti del culo dilatarsi, il cazzo la penetrava sempre di più, era grande e faceva fatica ad entrare tutto, ma l’eccitazione stava iniziando, la figa si inumidiva, cominciava a piacerle, si mise le mani sulle chiappe per allargarsele e iniziò a muoversi ritmicamente per farlo entrare meglio.
Quando il cazzo finalmente entrò tutto lei spinse violentemente il culo all’indietro, lo voleva sentire meglio, il godimento era continuo, i suoi umori scorrevano sul letto come una fontanella, le piaceva farselo sfondare e quando il negro sborrò sentì salirla nell’intestino dandole un piacere celestiale.
Lui se ne andò senza dire una parola e lei corse in bagno per levarsi la sborra dal culo e nel mentre la mano scese per masturbarsi, pensava a quel grosso cazzo nero che glielo aveva tutto aperto.
Esausta per le numerose penetrazioni si addormentò subito.
Alle dieci del mattino l’albergatore aprì la porta della stanza con il caffè dicendole di prepararsi che fuori la porta c’era la fila, oramai era diventata famosa, nei dintorni la chiamavano la puttana bionda.
Pigramente andò a lavarsi, prese il caffè e urlò che era pronta, subito entrò un uomo maturo che era già eccitato solo al pensiero di avere tra le mani una stupenda donna, lei stava a gambe spalancate, lui infilò il cazzo in figa, tre botte e sborrò, lei non si eccitò.
La stessa cosa successe con quello che entrò dopo, e quello dopo ancora e ancora, tutto il giorno andò in quella maniera, era diventata un oggetto in balia di quei uomini, la sua figa era asciutta e era diventata tutta rossa per i numerosi assalti che aveva subito.
La notte la passò con un asciugamano bagnato sulla figa, le faceva male.
Il giorno dopo fu la stessa cosa, si preparò automaticamente pronta per ricevere la razione di cazzi giornaliera, ma questa volta non fu come il giorno prima.
Il primo che entrò fu molto delicato con lei, la carezzava, le baciava e succhiava i seni, le masturbava la figa delicatamente, lei apprezzò quelle delicatezze e iniziò ad eccitarsi, prese il cazzo dell’uomo e se lo mise in bocca facendogli un bocchino.
Quando sentì il cazzo pronto allargò le gambe e si fece scopare, lo sentiva bene, la figa era bagnata, lo incitava a spingere di più, lo baciava in bocca con la lingua, godeva e quando l’uomo le sborrò dentro lei venne insieme a lui con un gridolino.
Ora era soddisfatta, le era piaciuto, senza indugi invitò un altro ad entrare, era tutta eccitata e non vedeva l’ora di ricevere un altro cazzo.
Con la figa bagnata ricevette uno appresso all’altro tre clienti che la scoparono facendola godere.
La mattinata passò veloce, aveva ricevuto tanti cazzi e tanta sborra, aveva tanto goduto.
Dopo un breve riposo i clienti iniziarono ad arrivare, l’albergatore non aveva chiuso la porta a chiave, oramai era sicuro che lei non si sarebbe mossa dalla camera.
Il primo si tirò giù i pantaloni e volle solo un bocchino che lei con la sua abilità fece sborrare quasi subito.
Strillo che poteva entrarne un altro, era diventata una vera e propria puttana, ma con sua sorpresa entrarono due ragazzi insieme, lei li guardò e gli disse che ora voleva divertirsi.
Li fece spogliare completamente e li fece sdraiare sul letto prendendo i loro cazzi in bocca facendoli andare in tiro subito, poi si mise a cavalcioni su un ragazzo infilandosi il cazzo dentro la figa cavalcandolo e quando lo sentì tutto dentro disse all’altro di mettersi dietro e allargandosi le chiappe voleva essere inculata.
Sentì il cazzo aprirle le pareti del culo e penetrare sempre più a fondo, si muoveva in modo ritmato, li voleva tutte e due, voleva farsi sfondare la figa e il culo, le piaceva, godeva, i ragazzi avevano molta resistenza, fu scopata e inculata per venti minuti e per tutto quel tempo godette di continuo dicendo che era quello che voleva.
Nel momento che i ragazzi le vennero dentro lei senti la calda sborra riempirla tutta si inarcò come per riceverne di più e con un urlo godette, baciò i ragazzi in bocca e li ringraziò.
Da quel momento riceveva i clienti con il sorriso ed era lei che li voleva scopare, tanti cazzi prese, era un continuo e lei godeva con tutti.
I giorni passavano e lei oramai era abituata a quella vita, tantissimi uomini passarono nella sua camera, la puttana bionda era diventata famosa e lei era orgogliosa di quel nomignolo.
Una mattina si preparò per ricevere il primo cliente, ma nessuno entrava, attese un’ora, ma non ricevendo visite si affacciò alla porta e vide che in corridoio non c’era nessuno, le pareva strano e anche un po’ dispiaciuta.
Scese le scale dell’albergo per andare dal proprietario per sapere come mai, ma a metà scale senti che parlava con Max che gli chiedeva se era andato tutto bene e se aveva incassato molti soldi, l’albergatore rispose che era filato tutto liscio e che aveva in tasca tanto denaro da rinnovare l’albergo e non venderlo più.
Dany scese nella hall, abbracciò Max, lo baciò e gli disse che non aveva capito che aveva organizzato tutto lui e che gli aveva fatto fare la puttana, poi lo ringraziò perché era stata una bellissima esperienza, aveva goduto tantissimo e in futuro le sarebbe piaciuto rifarlo.