HISTORIA TìTULO: car sex 
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car sex


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car sex

by Andreacp32
Visto: 841 veces Comentarios 7 Date: 14-11-2022 Idioma: Language

Una sera, da fidanzati, andai a prendere Silvia per passare una piacevole serata al ristorante. Si presentò vestita elegante ma per i miei gusti fin troppo coperta. Aveva un vestito verde e nero che arrivava alle caviglie con gonna di tulle.
Eravamo verso aprile e sinceramente mi è sempre piaciuto vederla sexy. Non ebbi possibilità di dire nulla perché lei era entusiasta di essersi finalmente riuscita a mettere quel vestito per cui non trovava mai un’occasione buona.
Il posto era pieno e le persone che lo frequentavano erano di età superiore alla nostra. Soprattutto a quei tempi amavamo trasgredire, dovreste saperlo, e lei non perdeva mai occasione per farmi divertire. Fu così che durante la cena chiacchieravamo e ci stuzzicavamo per eccitarci a vicenda finchè Silvia non andò in bagno e tornando si sedette e poi mi lanciò sul piatto vuoto, le sue mutandine.
Il suo sorrisetto mi mandò il cazzo in estasi, le presi furtivamente e le misi in tasca. Avrei voluto annusare quel perizomino nero e rosso ma avrei rischiato esageratamente con tutta quella gente. Iniziai però a dirle “troietta se trovavi qualcuno in bagno ti saresti fatta scopare”. E lei non si tratteneva di certo “oh si e poi ti avrei chiamato a ripulire tutto da bravo cornuto”. Mi faceva impazzire e ormai sapeva perfettamente che quel tono e quelle parole mi davano alla testa.
Continuammo a giocare con le parole ed io la provocavo chiedendole se nel ristorante ci fosse stato qualcuno che si sarebbe scopata. Con mio grande stupore non c’era nemmeno uno su cui avrebbe fantasticato.
Le nostre voglie per fortuna non si erano assopite e una volta finita la cena, risalimmo in macchina e misi una mano tra le sue cosce. La sentì calda ma non bagnatissima come mi aspettavo. Il mio cazzo invece era pronto. Mi diressi verso casa mia con l’idea di una bella scopata.
Ma Silvia mi fermò “dai andiamo a farlo da qualche parte”. Ovviamente nella città in cui ci trovavamo era risaputo che ci fossero dei parcheggi dove le coppie andavano ad amoreggiare ed anche altri dove si potevano fare scambi.
La guardai e le chiesi che cosa avesse intenzione di fare e la sua risposta come sempre mi lasciò stordito e a cazzo duro “andiamo in quel parcheggio e ti faccio impazzire e poi se succede qualcosa di strano magari ci divertiamo di più”. Mentre mi dirigevo verso il parcheggio prescelto mi stavo configurando ogni possibilità e mi ero perso nella mia mente, ma venni interrotto da lei “stai già pensando di farmi scopare da qualcuno?”. La mia risposta fu titubante ma lei si avvicino a me dal suo sedile, mi prese la mano e se la infilò tra le gambe e sentii un vero e proprio lago. Non potei fare a meno di dirle “vuoi fare la puttana anche oggi?” e lei “so che a te piace”.
Arrivammo al parcheggio, silenzioso e intervallato da alberi che sembravano voler regalare la discrezione alle coppiette. Ci mettemmo in un angolo e sentii il mio cazzo avvolto dalle sue labbra. Mi godevo il suo pompino che era dolce, si capiva che era un pompino di preparazione e non per farmi sborrare. Mentre era intenta a succhiare iniziai a vedere un buon giro di macchine. Si affiancavano, parlavano dai finestrini e poi ripartivano: pensai che si mettessero d’accordo e poi andassero in altre zone. Una macchina però era lì da più tempo, spesso si affiancava ma poi non seguiva mai nessuno.
Nel mentre vidi invece due macchine affiancate e ad un certo punto vidi due signore uscire e scambiarsi il posto. La cosa mi eccitò parecchio ed anche Silvia se ne doveva essere accorta perché smise di succhiare e tirando su la testa mi disse “non sborrare che ho voglia di scopare per bene”.
Vista la scena e sentite le sue parole non potei che dire “scopare con quanti?”. Lei iniziò a svestirsi fino a rimanere con i tacchi e il reggiseno (che poi tolse) e mi disse “da quelli che vuoi”. Passai sul lato del passeggero e lei mi si mise su a cavalcioni per iniziare a scoparmi. La sua figa era caldissima e sentivo i suoi umori colarmi sulle gambe. Le stringevo il culo e intanto guardavo cosa stesse succedendo di fuori.
Le chiesi “e se arriva un guardone?” e lei presa dal sesso “apri la porta che lo faccio venire io”. Adoravo la mia puttanella anche perché sapevo perfettamente che era capacissima di farlo.
Era talmente eccitata che sentii i suoi orgasmi giungere velocemente e il fatto che i suoi urli non fossero contenuti mi eccitò ancora di più: chissà se qualcuno lì attorno la stava sentendo.
Poi vidi quella macchina di prima accostarsi alla nostra, nella penombra vidi un uomo che mi faceva segno di tirare giù il finestrino. Lo dissi a Silvia che acconsentì. Il tipo non fece tanti preamboli, si presentò e poi disse “se sei stanco posso dare una mano”.
In tutto questo io avevo Silvia sul mio cazzo, nuda che ascoltava e che non era minimamente in imbarazzo. Mentre il tipo sorrideva lei si accostò al mio orecchio e mi disse “vuoi essere cornuto per bene?” ma non mi diede tempo di rispondere, la vidi togliersi dal mio cazzo e scendere dalla macchina così, nuda e con i tacchi, e salire nell’altra. Quando si spensero le luci all’interno vidi che armeggiava per accenderle fisse lasciandomi la possibilità di vedere.
Mi spostai sul sedile del guidatore quello con il finestrino aperto per vedere meglio. Lei mi fece un salutino con la mano e poi vidi la sua testa scendere.
Vedevo solo la mano di lui che teneva la sua testa e che mi guardava dicendo solo “è brava brava eh”. Io cercavo di sollevarmi per vedere la scena ma non ci riuscivo.
Vidi lei tornare su e parlare nell’orecchio al tipo che provò a baciarla ma lei si divincolò. Lui a quel punto mise la mano fuori dal finestrino e mi disse “dai cornuto, sali dietro”. La mia donna gli aveva detto di chiamarmi così e mi invitava a guardare la scena.
Iniziai ad armeggiare con i vestiti ma lei non me lo lasciò fare e mi disse “cornuto muoviti, vieni qui come sei”. Uscì col cazzo duro, la camicia ed i calzini e salì dietro la macchina. Appena richiusa la portiera, vidi Silvia alle prese con il cazzo del tipo, non lo vedevo bene perché i capelli di lei lo coprivano ma ben presto capì che non era un cazzo enorme ma nemmeno piccolo.
Silvia si tirò su e mi baciò tenendo il suo cazzo in una mano e cercando il mio nell’altra. Mi guardò dopo il bacio e mi disse “cornuto me lo fai scopare?”. Ero preso e non obbiettai nulla. Vidi il tipo prendere un preservativo e porgerlo a Silvia. Era incredibilmente sexy, praticamente in ginocchio sul sedile del passeggero tutta nuda. Quando lasciò i cazzi per aprire il preservativo mi fece capire che il gioco era il suo e non il mio.
Mi guardò e disse “aiutami”. Mi sporsi in avanti per prendere dalle sue mani il preservativo ma lei si allontanò e disse “non questo ma quello”, indicando il cazzo del tipo. Sottomesso alla mia puttana allungai la mano e strinsi il cazzo del tipo per tenerglielo duro finchè non vidi silvia abbassarsi con la bocca e srotolargli il preservativo sempre con la bocca. Da vera troia.
Gli saltò sopra e notai subito che le dimensioni non la soddisfacevano al massimo ma la situazione si. Saltellava su quel cazzo e si teneva al poggia testa e ogni tanto apriva gli occhi e mi guardava voluttuosa.
Poi iniziò a dare gli ordini “segati cornuto ma non venire”. Mi guardava il cazzo mentre me lo menavo e ne era compiaciuta. Poi disse al tipo “andiamo dietro”. Si misero a fianco a me e ripresero con lei sopra. Aveva preso anche il mio cazzo e saltellava sul tipo e intanto mi segava. Adoravo quando parlava con lui di me. Gli diceva “hai visto che cornuto? Mi fa scopare dal primo che capita. Non è un cornuto?” e il tipo rispondeva “si si è proprio un cornuto” e poi ridevano e lei si girava verso di me dicendomi “ridiamo di te cornuto”.
La cosa che mi rese contento era che il tipo aveva una buona resistenza, un altro sarebbe venuto molto prima invece la scopata andò avanti per un po’ finchè lui non disse “vengo troia”. Vidi lei fermarsi immediatamente e togliersi da quel cazzo e mettersi alla sua sinistra.
In pratica lui era in mezzo. Vidi lui che stava per togliersi il preservativo ma lei lo bloccò e prese la mia testa mettendola su quel cazzo. Succhiai il preservativo fino a sentire che si riempiva e che pian piano si riscaldava.
Finchè lei non mi tolse la testa e tolto il preservativo non si fece scappare il giochino di spalmarmi la sborra sul viso. Poi senza altre parole disse “ciao è stato un piacere” la vidi uscire dalla macchina e feci lo stesso, dovetti rientrare a riprendere le chiavi che avevo lasciato nella macchina del tipo che si stava ricomponendo e che sorridendomi mi disse “che troietta mamma mia”. Aprì la macchina e la vidi salire dietro. La seguì e la trovai a pecora “sono stanca, scopami veloce e vieni cornuto”. Iniziai a prenderla con foga ma, mentre prima ero sull’orlo di schizzare almeno due o tre volte, adesso il mio cazzo non ne voleva sapere di venire. Ci pensò lei
“ormai se non ti do del cornuto non vieni”. Sospirai e la ascoltai “dai cornuto pensa a quel cazzo che prima mi ha scopata e poi è venuto nella tua bocca e schizzami tutta, riempimi. Lo vedo sai è ancora lì che ci guarda”.
Sentii la sborra salire e le innaffiai la figa mentre lei continuava “bravo il mio cornuto, svuotati e poi leccami tutta” non ci pensai e mi diressi a leccarla e mentre la leccavo sentivo il suo orgasmo salire “bravo così che vengo, senti il gusto di sborra e preservativo”. Finito di leccare, con lei ancora a pecora mi misi ad osservarla e potei notare che davvero il tipo era rimasto lì a gustarsi il nostro finale.
Silvia poi mi disse di darle il suo perizoma. Mi allungai davanti e glielo porsi. La vidi scendere al volo e darlo al tipo: lei nuda tra le nostre macchine che gli regalava le sue mutandine. Risalì davanti e io scavalcai e mi misi al posto di guida. Mi baciò e mi disse “gli ho detto che era un souvenir per ricordarsi della serata”.
La guardai compiaciuto perché ormai mi piaceva tutto con lei e le dissi “sei proprio troia” e lei rispose “sono la tua troia”
Fine

Fateci sapere se vi è piaciuto il ritorno al passato e se avete qualche idea per Silvia che non vede l’ora di scrivere per voi
Samu e Sil

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