HISTORIA TìTULO: Il vecchio amico 
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Il vecchio amico


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Il vecchio amico

by Emma
Visto: 240 veces Comentarios 5 Date: 18-07-2022 Idioma: Language

Son passati parecchi anni, praticamente sessualmente mi ha svezzato lui, non lo avevo certo rimosso ma non vedendolo da tempo il mio ricordo si era un po' annebbiato. Mi squilla il telefono, un numero che non ho nella rubrica, rispondo e sorpresa riconosco quella voce roca. Era lui lo stesso che con il suo fare rassicurante frequentava casa mia da sempre, un caro amico dei miei. Il ricordo ora non è più annebbiato e lui quello che più trenta anni fa mi disse “diventerai una sacerdotessa del cazzo tanto ti piace” e sicuramente in quel periodo del suo lo diventai. Il gap d'età è di quelli importanti, 25 primavere ci dividono, forse è stato proprio lui a farmi preferire il maschio maturo al coetaneo anche se fin da ragazzina avevo questa tendenza. Bene ora torniamo alla telefonata. Classica conversazione dopo tanto che non ti senti, come va come non va, il lavoro, che fine avevi fatto, a casa tutto bene e via cosi per una decina di minuti, poi prima di chiudere visto che è in zona ci accordiamo per un drink dopo cena. Verso le 21 passa a prendermi, scendo e lo trovo fuori dalla macchina ad accogliermi con un caloroso abbraccio, la prima cosa che mi dice è “ti trovo bene e sempre con un abbondante scollatura” sorrido e gli rispondo “anche io ti trovo bene ed aver passato i settanta da qualche anno non ti ha fatto perdere la mania di guardare sempre li” un sorriso e via in macchina. Arriviamo al Palmanova ce la raccontiamo per un paio d'ore accompagnando la conversazione con un paio di mojiti. Più passava il tempo più portava il discorso su vecchie cose passate, la prima volta che mi toccò, la volta che me lo diede in bocca, quando mi propose di scopare davanti ad un suo amico e via dicendo, sarei falsa a non ammettere che la figa iniziava a vibrarmi, ma cercai di non farglielo capire, poi quando mi disse “eri proprio puttanella lo sai vero?” istintivamente gli dissi “chissà magari ora di più”, mi guardo come se dovesse scoparmi li all'istante, ma poi io cercai di cambiare discorso raccontandogli che ho un uomo da parecchi anni che ci sto bene che ho dei progetti e via dicendo senza mentire gli confido che è un gran segaiolo e che da tempo mi piace vederlo sottomesso davanti ai bull e che sono riuscita a renderlo ubbidiente, guarda si masturba si mangia la sborra e alle volte lecca cazzi e palle di chi mi sbatte, il mio cornuto di merda, come lo chiamo quando faccio la puttana, conoscendomi bene con sapienza iniziò allora ad invadere la mia privacy di coppia e alla fine gli confidai che anche con il mio uomo vivo il sesso come una volta cagna ero e cagna sono rimasta. Si è fatta una certa, il pub è in chiusura, usciamo e mi chiede se voglio bere l'ultima nel b&b poco distante dove alloggia, faccio finta di pensarci su e invio un mess al mio uomo informandolo dell'invito. Lo conosco bene so che lo eccita la cosa infatti la risposta non tarda ad arrivare, sa tutto di lui, sa che ogni volta che poteva veniva a scoparmi usandomi come fossi la sua puttanella. “Se la cosa ti piglia vai magari mi stupisci” praticamente era un invito ad accettare. Nemmeno entrati in camera avevo già le sue mani addosso, frugavano nella scollatura, pochi minuti ed ero sul letto seminuda con il suo cazzo che mi sbatteva in faccia. Non è cambiato anzi con l'età è ancora più porco, solite parole molto decise “puttana non ti è passata la voglia di cazzi, sentivo l'odore della tua figa già in macchina, guarda come sei bagnata troia, succhia bene preparalo bene”. La sua mano mezza nella mi figa il suo cazzo in bocca mi hanno fatto perdere il senno, dalla mia bocca iniziarono ad uscire frasi spontanee “ si porco scopami sfondami, hai anche l'approvazione del cornuto che si starà segando al pensiero”. Cambiò il ritmo poi a pecora culo e fica quasi a cavalcarmi dicendomene di ogni, la mia figa colava tanto ero infoiata, ad un tratto mentre affondò il cazzo tutto nel mio culo e prendendomi per i capelli mi fece inarcare e all'orecchio mi disse “puttana vuoi che chiami il mio collega? E' nella stanza qua vicino, te lo chiedo perchè sono sicuro della tua risposta troia” Ero troppo presa anche se non sapevo chi fosse senza pensare dissi si. Lo chiamò sul cell e dopo 5 minuti era già in camera. Un uomo sulla sessantina grassottello “guarda cosa ti avevo detto era una scopata assicurata potevamo essere anche in 4 che non avrebbe detto no” . Tempo zero ero con il suo cazzo in bocca e quello del suo collega che mi sfondava la figa “sei una puttana dillo, voglio sentirtelo dire, di a Gino, digli quanto ti piace svuotare cazzi troia, digli che il cornuto si starà segando puttana” non faticai ad annuire con la testa non potendo parlare visto che mi stava scopando la bocca con forza. “A si? Sai cosa facciamo ora, chiamiamo il cornuto e lo lasciamo in linea a sentire quanto ti piace puttana” Sembrava avesse letto nelle mie fantasie, presi il telefono in mano e lo chiamai, lasciando il telefono sul letto, al suo pronto dissi solo “cornuto mi ci hai mandato tu” trenta minuti monta, con loro che mi apostrofavano con ogni parola che gli saliva in mente, con Gino che diceva “cornuto senti come mugola la troia senti come le piace diglielo quanto ti piace” non capivo più nulla la figa e il culo senza controllo, sfondata come da tempo non mi capitava chiedevo io cazzo ne chiedevo altri avevo già preso una bella sborrata in bocca e una in culo e loro sempre più infoiati per chiudere in bellezza mi ordinarono di mettermi in ginocchio davanti allo specchio a bocca aperta, con lui non era una novità, mi piaceva attendere cosi le loro sborrate, un paio mi minuti di sega a d entrambi ed eccoli esplodermi in faccia e in bocca, riempita per bene, cristo come mi piace quella consistenza quel sapore quel calore che la sborra ha, i loro cazzi ancora duri che me la spalmano bene in faccia portandomela più possibile verso la mia bocca semi piena “ingoia tutto sei rimasta il solito sborratoio come a 18 anni, brava ingoia, e adesso come ti ho insegnato pulisci bene i nostri cazzi, non vorrai mica privare Gino di questo servizio a te tanto caro?” Non serviva me lo chiedesse l'avrei fatto ugualmente, mi piace godermelo fino alla fine e lasciarlo lindo e sfinito svuotato del tutto.
Ripresi il telefono in mano e “Cornuto sei contento? Ti sei segato vero?”. Dopo aver salutato Gino e fatto la doccia sul cellulare mi è arrivata la foto del cornuto con il cazzo e le mani piene di sborra.
Ore di foia pura con un vecchio amico di papà e uno mai visto prima, sfinita ma soddisfatta vengo riportata a casa “Avei ragione sei più puttana di prima” gli risposi con un sorriso “ E tu sei un porco bastardo perchè approfitti di questa mia debolezza”
Ne erano passati di anni dall'ultima volta, ora chissà se ne passeranno altri, tanti, pochi domani, tra un mese, non si sa, non si progetta nulla è proprio bello e spiazzante per questo.

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