HISTORIA TìTULO: La Discoteca 
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La Discoteca


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La Discoteca

by Luna19
Visto: 2412 veces Comentarios 15 Date: 21-06-2021 Idioma: Language

LA DISCOTECA

LuNa esordì dicendo: “Amore questa sera vado con le mie amiche a ballare, è un sacco di tempo che non lo facciamo”.
In effetti era parecchio tempo che questo non accadeva, forse perchè lei sapeva che la cosa non mi andava troppo a genio, ma d'altra parte non potevo certo impedirglielo e quindi mio malgrado
abbozzai un sorriso, e dissi: “divertiti amore, ed attenta ai mosconi”.
Lei rise, sai che ho occhi solo per te disse e mi abbraccio.
Dopo cena cominciò a prepararsi, doccia, capelli e trucco, indossò un abitino abbastanza corto che le fasciava i fianchi mettendo in risalto, se mai ce ne fosse stato bisogno, il suo bel culetto.
Era veramente molto molto bella, e come sempre assai sexy.
La cosa non mi lasciava decisamente tranquillo, sicuramente ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe cercato di abbordarla.
Il tocco finale fu il suo immancabile tacco che completò il capolavoro che era quella sera.
Arrivarono le sue amiche, lei mi baciò e scese, io la guardai uscire, era troppo troppo bella, quella sera sicuramente un sacco di uomini avrebbero fatto di tutto x scoparsela.
Tornai sul divano, c'era la mia partita, guardavo la tv ma in realtà non vedevo nulla, il mio pensiero era fisso ad LuNa, la immaginavo mentre i galli della discoteca cercavano di abbordarla, le solite battute, i soliti sorrisi maliziosi, era troppo bella per passare inosservata.
Resistetti circa un'ora, poi la mia gelosia ebbe il sopravvento, sapevo che non era giusto, ma stavo impazzendo, dovevo andare a vedere cosa stava accadendo e constatare con i miei occhi che quella sera nessuno si fosse avvicinato troppo a lei, non che non mi fidassi, ma decisamente non mi fidavo dell'ambiente.
Mille pensieri vorticosamente attraversavano la mia mente, ormai ero completamente in balia del tarlo della gelosia, la vedevo mentre uno dopo l'altro gli uomini si alternavano al suo tavolo, leggevo nella loro testa l'unico pensiero che LuNa scatenava quella sera.

Questa me la scopo”.
Finalmente arrivai al locale, il cuore mi batteva, lasciai la macchina al parcheggio, quando improvvisamente mi fermai “Ma che cazzo sto facendo?”
Un barlume di lucidità mi aprì la mente, no, non è giusto, LuNa è una brava ragazza, non farebbe mai la scema con un'altro, e poi lei sa come tenere a bada i vari mosconi, sono veramente un'idiota.
Stavo risalendo in macchina per tornare a casa quando da lontano vidi una delle sue amiche uscire dal locale mano nella mano ad un'uomo, anche lei aveva un compagno da diverso tempo, e giudicavo anche lei una “brava ragazza”.
Mi nascosi per non farmi vedere, i due raggiunsero un'auto non lontano dalla mia, l'uomo si appoggio alla portiera, lei s'inginocchio davanti a lui e lentamente sbottono i pantaloni e tirò fuori l'uccello già decisamente pronto, piano cominciò a leccarlo, a baciarlo ed infine lo fece scomparire nella sua bocca.
Non riuscii a vedere il seguito della performace, mi precipitai all'interno del locale, se la sua amica stava facendo questo perchè non lei?
Quando fui dentro il mio sguardo vagava freneticamente alla ricerca di LuNa, le luci erano basse, non riuscivo a trovarla, l'ansia e la gelosia mi stavano facendo impazzire, era fuori anche lei? Forse nei bagni?
Improvvisamente la vidi, era seduta su un divanetto molto appartato, era tra due uomini, uno da una parte ed uno dall'altra, rideva ed ammiccava alle battute dei due, il vestito mostrava generosamente le sue cosce, avvicinandomi vidi le mani dei due appoggiate alle sue gambe, con indifferenza la toccavano, alzandole leggermente il vestito per sentire la sua pelle nuda, lei faceva finta di non apprezzare le attenzioni dei due, ma in realtà li lasciava fare, capivo che la cosa la eccitava, guardava ora uno ora l'altro, le mani dei due si facevano sempre più audaci, frugavano tra le sue gambe, le accarezzavano i capelli, si insinuavano nella scollatura, lei si lasciò andare sul divano, i due cominciarono a baciarla sul collo e con le mani la toccavano dappertutto.
Ero impietrito, non riuscivo nemmeno a muovermi, non poteva essere vero, la “mia” LuNa stava facendo questo.
Purtroppo era solo l'inizio, improvvisamente si alzarono, i due uomini dietro di lei le toccavano il culo mentre la portavano verso le toilette, li seguii, entrarono e subito i loro uccelli erano fuori, LuNa non perse tempo, cominciò a fare un pompino ai due come solo lei sapeva fare, alternava i due cazzi nella sua bocca, assaporava ogni centimetro di quella carne sconosciuta, io dietro una porta guardavo basito lo spettacolo, sapevo che LuNa amava il cazzo e fare i pompini, ma non avrei mai immaginato nulla di simile, spompinare due sconosciuti nei bagni di una discoteca.
Improvvisamente arrivò gente, i tre si ricomposero velocemente, ma ormai nulla poteva fermarli, se la sarebbero scopata.
Infatti la presero per mano ed insieme si diressero verso il parcheggio, lei li seguiva docilmente pregustando la scorpacciata di cazzo che da li a poco avrebbe fatto.
Io da lontano non li perdevo d'occhio un solo momento, non volevo perdere nemmeno una scena di quello che la mia donna stava per fare, e confesso che la cosa cominciava ad eccitarmi.
Arrivarono all'auto, come prima era accaduto con la sua amica i due si appoggiarono alla portiera, lei s'inginocchiò sull'erba e piano sbottonò i pantaloni di entrambi, davanti a lei si stagliavano due membri pronti per essere assaporati, piano cominciò a prendere in bocca il primo, mentre con una mano teneva l'altro quasi avesse paura che scappasse, il cazzo dell'uomo entrava ed usciva dalla sua bocca con maestria, mentre la mano teneva l'altro uccello toccandolo e masturbandolo, poi invertì la posizione, era la volta dell'altro uomo assaporare la bocca di LuNa, lo succhiava, lo leccava, lo baciava come fosse la cosa più golosa del mondo, io guardavo, anche il mio cazzo ormai era diventato duro, mio malgrado ero eccitato, vederla alle prese con due cazzi, vederla spompinare così divinamente quei due era molto molto eccitante.
Quasi inconsciamente presi il telefono e cominciai a filmare tutta la scena, stavo immortalando la mia donna mentre si faceva sbattere da due sconosciuti
Andò avanti per qualche tempo alternando in bocca ora uno ora l'altro cazzo, poi uno dei due la sollevò, gli si mise dietro, le sollevò il vestito mettendo in mostra le fantastiche natiche di LuNa, natiche adornate da eccitante perizoma, l'uomo le tolse le mutandine e piano le appoggiò il cazzo sulla fessura ormai fradicia per l'eccitazione, con le mani la prese per i fianchi e subito le fu dentro, LuNa con un gemito accolse dentro di se il membro dell'uomo, che cominciò a scoparla, con la bocca lei cercò l'altro cazzo e così mentre il primo se la scopava nella figa, il secondo le scopava la bocca.
Li sentii godere, uno, l'altro ed infine LuNa, aveva goduto quei due cazzi come mai aveva fatto prima, io ero sconvolto ed eccitato, non sapevo cosa fare, andare da lei e sputarle in faccia tutta la mia rabbia, andare da lei e mettergli in bocca anche il mio cazzo e farmi fare un pompino, andare a casa ed aspettarla e farle vedere quello di cui era capace.
Distrutto andai verso la macchina, ora che l'eccitazione di quella vista si stava placando emergeva la rabbia e la gelosia, mai mi sarei aspettato da lei un simile comportamento, mai avrei immaginato di vederla farsi scopare in un parcheggio, ma purtroppo era accaduto ed io avevo visto tutto.
Arrivai a casa, feci una doccia per smaltire l'agitazione e mi misi a letto, davanti a me le immagini di LuNa che succhiava, baciava e prendeva quei due cazzi, i suoi gemiti la sua voce rotta dal piacere.
Non passò molto tempo che sentii la chiave entrare nella serratura, era tornata, io feci finta di dormire, lei andò in bagno e si buttò sotto la doccia, probabilmente doveva lavare via l'odore di sesso e di sperma dei due.
Si mise a letto, sentii la sua mano scivolare verso il mio cazzo, accarezzarlo dolcemente, la sua testa scivolo sotto il lenzuolo e me lo prese in bocca, sentii il mio uccello crescergli in bocca, andava su e giù mi spompinava come mai aveva fatto prima, la sua bocca avvolgeva ogni centimetro del mio membro non smise fino a quando non gli esplosi il mio piacere in bocca.
Non dissi nulla, presi il telefono e le feci vedere il video che avevo girato, lei lo guardò in silenzio, poi con gli occhi bassi mi disse: “Che fai ora?”
Perchè? Le chiesi, perchè mi hai fatto questo? Io mi fidavo di te.
Mi alzai dal letto e cominciai a vestirmi.
La guardai, avevo il cuore a pezzi, la mia donna, la donna che amavo con tutto me stesso mi aveva tradito in maniera così volgare, come fosse l'ultima delle troie, si era fatto scopare in un parcheggio da due sconosciuti.
Lei non diceva niente, mi guardava in lacrime, non osava proferire parola, forse temeva di peggiorare, se mai ce ne fosse stato bisogno, le cose.
Aspetta, non andare via disse con un filo di voce, non so cosa mi sia capitato, ma mentre stavo parlando con quei due, ed all'inizio stavo solo parlando, ti ho visto in fondo alla sala, ho visto che mi avevi seguita, ed allora ho pensato di fartela pagare, e poi ho pensato che la cosa ti poteva eccitare, così ho cominciato a fare la scema, poi però la cosa mi è sfuggita di mano, mentre sentivo quei due toccarmi dappertutto, immaginavo te che mi guardavi, immaginavo che ti eccitavi, e la cosa mi piaceva, poi in bagno ti vedevo dietro la porta mentre prendevo in bocca quei due cazzi, e quando chiudevo gli occhi ingoiando il loro uccello vedevo te che guardavi e ti masturbavi, ed anch'io mi eccitavo, ed infine nel parcheggio ho perso del tutto il controllo, mi piaceva farmi scopare da quei due sapendo che tu mi osservavi, hai ragione sono una puttana, ma ti voglio chiedere solo una cosa, perchè non hai fatto nulla?
Esausto mi lasciai cadere sulla poltrona, la guardai, era bella da togliere il fiato, perchè non ho fatto nulla mi chiedi?
Rimasi in silenzio per un po', poi con un filo di voce dissi: “perchè mi piaceva guardarti”.
Non avrei resistito al ricordo di quella notte, se da un lato mi aveva eccitato vederla farsi scopare da due sconosciuti dall'altro la gelosia mi rodeva dentro e niente sarebbe stato più come prima.
“Mi dispiace amore non ce la faccio” le dissi, presi le chiavi della macchina e me ne andai.

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