HISTORIA TìTULO: il presidente 
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il presidente


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il presidente

by primo
Visto: 1172 veces Comentarios 8 Date: 28-06-2019 Idioma: Language

Avevo compiuto da poco 17 anni, stentavo a superare il trauma che avevo subito a causa dell’imprevista scomparsa di mio caro e, forse anche a causa di ciò non riuscivo a trovare interesse per nessuno dei tanti coetanei che mi facevano il filo. Giocavo in una squadra di volley che militava in serie “B” e ciò mi permetteva di avere dei supporter in virtù delle mie doti sportive e tanti ammiratori per quelle che si possono definire qualità fisiche. Come mi ricorda spesso mio marito vi dico semplicemente che ero riconosciuta universalmente come “il più bel culetto della serie B” e, con orgoglio devo dire che ancora oggi, malgrado l’età, in molti si girano ad ammirarmi quando passo loro vicina.
Tra i tanti supporter ce ne era uno che sapeva stuzzicare la mia curiosità e suscitare il mio interesse, era uno dei più importanti dirigenti della società sportiva presso la quale militavo. Un uomo di 55 anni, portati fisicamente molto bene, dotato di spirito e dalla battuta sempre pronta. Risoluto ed incontrastato leader sia nella società di volley che nei circoli che frequentava. Un uomo che non passava inosservato. In molte eravamo attratte dai suoi modi, che contribuivano a fare di lui un uomo affascinante . Oggi, anche in virtù della innegabile simpatia che lo caratterizzava lo definirei un “amabile stronzo”.
Ad un certo punto ebbi l’impressione che lui si interessasse di me ben al di là dell’aspetto sportivo e le sensazioni che ne ricavai non mi dispiacevano affatto! Percepivo le sue attenzioni ma, non riuscivo a capire se si trattava di trasgressivo corteggiamento alla donnina che stava emergendo o di innocenti attenzioni destinate alla ragazzina che chiedeva coccole.
Ma un cosa mi era chiara: tutto di lui mi piaceva e sebbene goffamente cercavo di farglielo capire.
Come potete intuire c’erano tutte le condizioni perché una ragazza ancora tutto sommato inesperta delle cose della vita finisse con l’essere affascinata da quel brillante uomo, leader incontrastato nel contesto in cui operava. Fu cosi che nel giro di qualche mese mi ritrovai tra le sue braccia. Ma procediamo con ordine:
Eravamo andati in trasferta in una città del Lazio dove ci aspettava l’incontro con una delle più forti squadre del girone. La sera precedente il match ci sentivamo tutte tese e cariche allo stesso tempo, Lui, di concerto con l’allenatore, al fine di consentirci di allentare la tensione pensò bene di portarci tutte in una pizzeria.
Il locale era affollato e ci eravamo accomodati in un angolo dove c’era la tavolata prenotata per noi. Lui fece in modo che io mi sedessi alla sua destra, avevamo alla spalle la parete e ci trovavamo in una posizione dalla quale si poteva controllare tutto e nella quale si poteva agire con discrezione. Sul momento non diedi nessun significato a ciò ma di li a breve avrei capito che aveva studiato e previsto tutto nei minimi particolari. La serata scorreva piacevolmente quando sentii il calore di una mano che si era posata sul mio ginocchio, un po' più su…. la possibilità che qualcuno poteva notare gli strani movimenti sotto la tovaglia bloccava o comunque limitava la mia reazione. Ero impietrita ma, sapevo a chi apparteneva quella mano e ciò mi stuzzicava la fantasia, tanto che la curiosità e l’eccitazione presero il sopravvento sul mio primo istinto di scostarmi o alzarmi per allontanarmi da quella situazione. Lo guardai per dirgli con gli occhi: ma che fai? Ma incrociai uno sguardo che non ammetteva replica o discussione di sorta, mi sentii piccina piccina e realizzai subito che ero in sua balìa. Feci dunque l’unica cosa che mi era consentita dalla situazione e dalla sua determinazione: poggiai il tovagliolo sulle gambe e per rendere meno visibili i movimenti della sua mano scivolai la schiena in giù sulla sedia, in modo da posizionarmi quanto più possibile sotto la tovaglia del tavolo, ma cosi facendo inconsapevolmente lo facilitai
Sentii la sua mano salire lungo l'interno coscia e scorrere su e giù in una carezza che mi eccitava almeno quanto il contesto. Mi fu subito chiaro che mi forzava ad aprire le gambe. lo feci e lui insistette nel tirare la gamba verso di lui. Ero in uno stato di eccitazione e confusione mentale, cessai la pur debole resistenza che gli avevo opposto e mi arresi a lui divaricando completamente le cosce ed offrendogli il mio inguine. lui lesto si impossessò di me. Lo sentii arrivare su fino alla mia intimità protetta dal minuscolo slip, inconsistente ostacolo ormai fradicio per gli abbondanti umori vaginali. A quel punto fu semplice per lui conquistare l’obiettivo.
Le sue dita accarezzavano insistentemente le mie labbra vaginali che erano gonfie per l'eccitazione per poi dedicarsi in un delicato ma efficacie contatto con il clitoride. Con movimenti impercettibili del bacino lo facilitavo nella sua esperta carezza. Sentii uno e poi due dita farsi largo dentro di me. Sollevai leggermente il bacino e lo sentii forzare la mia passerina introducendo un altro dito. Avvertii Una sensazione di pienezza che mi condusse velocemente ad un intenso orgasmo.
Nei pochi istanti che precedettero il piacere, che sentivo montare, ebbi modo di constatare come un ragazzo per quanto focoso non poteva reggere il confronto con l’esperienza di un uomo maturo. Tali pensieri furono sovrastati e spazzati via dal godimento incontenibile che sopraggiunse imperioso.
Ero sconvolta ma, riuscii a mascherare bene l’espressione esteriore, mentre nulla potei fare per evitare che lui notasse il mio intenso orgasmo disvelato da abbondanti umori che bagnarono le sue dita, strette dalle intense contrazioni vaginali che lui percepì chiaramente. Mi rilassai, e sentii le sue dita uscire da me e con esse un fiotto abbondante di umori che inondò la sedia.
Mi sentivo appagata ma un certo imbarazzo mi colse, qualcuno degli altri commensali aveva forse intuito qualcosa? e lui cosa avrebbe pensato di me? ma soprattutto un pensiero si faceva strada e mi induceva a pormi una domanda: e ora che sarebbe successo?
La risposta a questa domanda non tardò a pervenire sotto forma di un bigliettino che lui discretamente mi passò verso la fine della serata. Appena in camera lo aprii e lo lessi con il cuore che batteva a mille: sei stata splendida, ti aspetto alle 24.00 in camera mia…
By Cilly

Añ CASEADE 8 COMENTARIOS: