STORY TITLE: Le leccate 
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Le leccate


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Le leccate

by nicoexploratore2007
Viewed: 153 times Comments 0 Date: 11-09-2009 Language: Language

Le leccate

Stefania si alzò prese Paolo per mano e lo fece accomodare sulla poltrona con le ginocchia, mettendo, in quella posizione, bene in evidenza il suo culo. Allargandolo, per mostrarmi il buco del marito, mi sorrise. “Dopo Nico è vero che lo inculi?”. Risposi di sì. Stefania allora si avvicinò e afferratimi per mano, mi portò verso la stanza da letto. Paolo rimase fuori, sulla porta. Si gettò sul letto e mettendosi a gambe larghe m’invitava a una fantastica leccata. Il profumo della sua fica, gocciolante di piacere era maestoso. La mia lingua allargò i peli affondando poi nella sua calda carne. Le labbra grosse, carnose, le succhiavo e mordicchiavo contemporaneamente. Stefania cominciò a mugolare. Iniziai a succhiare il suo bottoncino carnoso e pieno. Lo succhiavo e leccavo come fosse un piccolo cazzo. Affondavo la lingua nella fica simulando una scopata. Stefania urlo. Paolo nel frattempo entro nella camera. Continuai la leccata masturbandole il clitoride con un dito. Stefania strinse le cosce, s’inarcò spingendo la sua fica verso la mia bocca. Spingeva e mi fece male sulle labbra, ma non smettevo e il sentirla fremere e urlare mi eccitava moltissimo. “madre, madre “ urlò e venne, muovendosi forsennatamente e schizzandomi in faccia tutta la sua broda. Mi riempi tutto, avevo la faccia letteralmente impiastrata del suo sapore, ma continuai ancora per un po’, fino a che il suo corpo terminò di tremare. Stefania si apri allora e con dolce decisione mi chiese di chiavarla. Cominciai la scopata. Il cazzo sembrava entrare in una calda e umida caverna. Dalle pareti della vagina si sentiva “battere” il cuore di Stefania. Le sue contrazioni avvolgevano il mio cazzo, io lo sentivo avvolto da seta. Presi un cuscino e lo accomodai per bene sotto la schiena di Stefania. Il marito si stava intanto avvicinando e guardava voglioso e in estasi la fica gocciolante aperta della moglie, mordendosi le labbra ad ogni colpo del cazzo. Messa cosi, appoggiata sul cuscino, con la patata bene in alto, ricominciai la monta. Ora il cazzo entrava ancora di più, profondamente, la punta sembrava sfondare quella sottile parete che con la cappella sentivo essere la fine della sua fica. Senti ad un tratto la lingua di Paolo che si appoggiava delicatamente sui miei coglioni. Mi girai e vidi la sua testa infilata tra me e la moglie. “Brava troietta” dissi “ Lecca bene le palle che poi ti sbatto come una cagnetta in calore”. Mi sorpresi delle mie parole, ma mi piaceva. Era una situazione mai provata. Ero il “padrone” di una coppia di “schiavi”. Lei femmina, puttana al punto giusto e lui “frocio” ubbidiente. Mi sentivo benissimo e la prova fu che Stefania, mi disse dopo, che ad un certo punto senti il mio cazzo ingrossarsi, come mai prima aveva sentito. Intanto Paolo continuava la leccata. Con una mano tolse il cazzo dalla fica della moglie e cominciò una bella pompa. Stefania disse che lo voleva dentro e che lui non rompesse le balle, il mio cazzo era il suo. Paolo lo infilò. Ma il giochetto, bocca che puliva tutto il mio cazzo dalla broda della moglie e l’infilata in fica durò per un bel po’.

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