STORY TITLE: Il Sapore proibito della Libertà 
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STORY

Il Sapore proibito della Libertà

by MisterFive
Viewed: 39 times Comments 0 Date: 18-07-2025 Language: Language

I giorni successivi all'aperitivo con Diego furono un inferno per Lara. Non solo tormento, ma una vera e propria tortura silenziosa. Il suo cellulare, un peso in tasca, con il messaggio di lui – quel

Un giro sulla collina panoramica

– che risuonava nella sua testa come un gong assordante. Accettare o no? Il suo cuore era un campo di battaglia dove ragione e istinto si scontravano senza tregua. Gli incubi la assalivano, si svegliava di soprassalto nel cuore della notte, con la sensazione di soffocare, di essere imprigionata in un lenzuolo umido. Vedeva il volto rassicurante di Giovanni, poi quello pericolosamente affascinante di Diego, in un loop estenuante che le prosciugava le energie.
Quel fine settimana fu la goccia che fece traboccare il vaso. Non semplici incomprensioni con Giovanni, ma un abisso che si apriva tra loro. Una sera, mentre lui, con gli occhi che gli brillavano di entusiasmo, le parlava del colore delle bomboniere, Lara non riusciva a condividere la sua gioia. Si sentiva una bugiarda, una falsità ambulante. Quel

per sempre

che lui pronunciava con tanta dolcezza, a lei suonava come una condanna a vita. La sua voglia di libertà, di respirare un'aria diversa, di provare qualcosa di inaspettato, divenne un grido silenzioso, lancinante, dentro di lei. Ed è così che, in un pomeriggio di pioggia battente, con il cielo grigio che rifletteva la sua anima confusa e stanca, Lara tirò fuori il telefono. La stanchezza di combattere, la consapevolezza di non poterne più di quella gabbia, ebbero la meglio. Il messaggio di Diego le apparve come l'unica via d'uscita possibile, un precipizio attraente. La mano tremava mentre digitava:

Sì, ci sto. Quando?

La decisione era presa. Irrevocabile.
Il giorno libero di Lara, quello in cui aveva deciso di incontrare Diego, arrivò come una lama affilata. Il mattino fu un turbine di emozioni contrastanti, un delirio. Da un lato, un'eccitazione febbrile, quasi perversa, per l'ignoto che la attendeva. Il pensiero di uscire con lui, di fare qualcosa di nascosto a Giovanni, le dava una scarica di adrenalina che le scorreva nelle vene. Dall'altro, il rimorso. Un sapore acido che le graffiava la gola, la consapevolezza di stare per oltrepassare un fottuto confine sacro. Giovanni era al lavoro, immerso nelle sue routine, ignaro di tutto.

Amore, stasera pizza e film?

le aveva scritto, e Lara aveva risposto con un'emoticon sorridente, sentendosi una stronza. Non sospettava assolutamente nulla, perso nel suo mondo di progetti e impegni, nella sua

felicità perfetta

. Lara lo immaginava, sereno, mentre lei, con un batticuore costante e un nodo allo stomaco che non si scioglieva, si preparava a una sorta di tradimento, non solo fisico, ma soprattutto emotivo. Scelse un vestito che non metteva mai con Giovanni, una gonna un po' più corta, una maglietta scollata. Si truccò con più cura del solito, quasi per camuffare la tormenta che aveva dentro. Si guardò allo specchio, e per un istante non si riconobbe. Era un'altra Lara, quella che aveva davanti.
Si incontrarono in un bar anonimo, fuori mano, un buco sperduto che sembrava fatto apposta per gli incontri clandestini. Diego era lì, appoggiato al bancone, con quel suo sorriso disarmante e gli occhi che le brillavano di una luce furba e famelica. Non perse tempo. Le parole gli scivolavano fuori come miele, complimenti che le facevano arrossire le guance, battute che la facevano ridere in un modo che non ricordava più, una risata quasi isterica, liberatoria. Senza preavviso, la afferrò per un braccio, la tirò a sé con una decisione che non ammetteva repliche, e la baciò. Un bacio improvviso, famelico, che sapeva di proibito e di liberazione, di un istinto primordiale finalmente scatenato. Lara si sentì mancare l'aria, le gambe molli, ma non si tirò indietro. Anzi, rispose con la stessa foga, con la lingua che si intrecciava alla sua, sentendo il cuore martellare nel petto, un tamburo impazzito. Il sapore del bacio, un mix di caffè e menta, le diede un brivido che non provava da tempo, le mani di Diego che le stringevano la schiena, possessive.
Poi salirono sulla spaziosa monovolume di Diego. L'abitacolo era pulito, essenziale, con l'odore leggero di plastica e di un deodorante maschile che a Lara parve stranamente eccitante. Mentre Diego metteva in moto e imboccava la strada in salita verso la collina panoramica, l'atmosfera si fece più densa, più intima, quasi soffocante. Parlarono, le loro voci si mescolavano al rombo del motore. Diego, sicuro di sé, con la sua parlantina sciolta e la sua sicurezza da predatore, le parlava di libertà, di strade da esplorare, di non farsi ingabbiare, di vivere ogni istante. Lara lo ascoltava, sentendo un senso di colpa acuto pungerla, un ricordo di Giovanni che le affiorava nella mente come un'ombra fastidiosa. Per un istante, il suo desiderio vacillò, un pensiero fugace

Questo è sbagliato

. Ma ogni parola di Diego, ogni suo sguardo sornione, era un balsamo per quella sensazione di intrappolamento, una promessa di evasione.
Diego conosceva un posto. Un sentiero sterrato che si addentrava nei boschi sopra la collina, un luogo isolato, nascosto agli occhi del mondo, avvolto da un silenzio quasi complice. Parcheggiò la monovolume in uno spiazzo dove gli alberi fitti creavano una barriera naturale, e i raggi di sole filtravano tra le foglie, disegnando giochi di luce e ombra che sembravano fatti apposta per nascondere il loro peccato. Senza una parola, la afferrò di nuovo, e l'attrazione tra loro esplose, violenta, irrefrenabile. Fu un sesso selvaggio, primordiale, un atto di pura, cruda passione. Dentro l'abitacolo, sui sedili che diventarono un giaciglio improvvisato, Diego fu deciso a prenderla, a possederla completamente.
La spinse sulla schiena, e lei lo accolse con la sua bocca, con la lingua che cercava avidamente ogni goccia di desiderio. I gemiti gutturali di Diego riempivano l'aria. Lui le venne in bocca e lei ingoiò tutto come aveva sempre fatto con Giovanni. Successivamente Diego cominciò a leccarla, la faceva fremere e godere per ricambiare il piacere ricevuto. Quando anche lei godette tra fremiti irrefrenabili, lui che nel frattempo si era ripreso cominciò a penetrarla con forza, senza inibizioni, senza freni. Poi, la fece girare, mettendola a pecorina, e la possedeva da dietro, con una foga inaudita. Il suo bacino batteva contro le sue natiche, le spinte decise, il sapore della trasgressione che le riempiva la bocca. Lara si lasciò andare completamente, ogni gemito, ogni sospiro, ogni spasmo era una liberazione da anni di convenzioni, di

per sempre

. Non c'era più spazio per il pensiero, solo per la sensazione, pura, animalesca, liberatoria, che le riempiva ogni fibra del corpo. Le sue unghie affondavano nella schiena di lui, le gambe si stringevano attorno al suo bacino in un ritmo forsennato. Era un urlo muto di desiderio, una catarsi violenta. Alla fine, Diego si spinse ancora oltre, penetrandola analmente, Lara si sentì per un attimo colta di sorpresa, ma poi si rilassò, concedendo anche quella parte di sé, in un abbandono totale che le dava una scarica di piacere e di trasgressione senza precedenti.
Ansimanti, con i corpi ancora scossi e la pelle lucida di sudore, Lara e Diego rimasero per un po' in silenzio mentre il vento leggero accarezzava i finestrini della monovolume. L'odore della natura si mescolava a quello del sesso. Poi uscirono, si affacciarono sul panorama mozzafiato che si estendeva sotto di loro. La città, laggiù, sembrava un giocattolo minuscolo, e la loro vita precedente un ricordo lontano, quasi irreale. Entrambi sapevano, senza dirselo, che quello che era appena successo era stato incredibilmente bello, selvaggio, intenso. E soprattutto, nessuno dei due aveva la minima voglia di smettere. Il sapore proibito di quella libertà era troppo inebriante, troppo forte per rinunciarvi. Lara sentiva una strana leggerezza, come se un peso enorme le fosse stato tolto dal cuore, sostituito da una vertigine eccitante.
Lontano da lì, ignaro di tutto, Giovanni era al lavoro. Proprio in quel momento, le mandò un messaggio:

Amore, ho trovato il font perfetto per le partecipazioni! Ti piace?

Una foto di un carattere elegante. Lara lesse, e un brivido di gelo le attraversò la schiena. La discrepanza tra le due realtà era abissale, quasi grottesca.
Lara e Diego si guardarono, un'intesa tacita che fioriva tra loro, complice e innegabile. Il loro tempo libero non coincideva con quello di Giovanni. Perfetto. Era la soluzione più semplice, la più comoda, la più eccitante. Diego le sussurrò all'orecchio, con un sorriso sornione,

Ci vediamo il tuo prossimo giorno libero, vero?

. Lara annuì senza esitazione, quasi sorpresa da sé stessa, sentendo un brivido di eccitazione correre lungo la schiena. Era solo l'inizio. E chissà dove li avrebbe portati.

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