STORY TITLE: Incontri d'estate 
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Incontri d'estate


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Incontri d'estate

by gianlecca
Viewed: 236 times Comments 3 Date: 05-10-2018 Language: Language

La bella stagione è sempre stata per me il periodo migliore per incontrare e conoscere gente nuova, sia che questo abbia portato a conoscenze momentanee che a amicizie durature nel tempo, comunque sempre incontri appaganti per tutti.Diversi anni fa avevo un' amica, conosciuta al mare insieme al suo fidanzato.Ci eravamo conosciuti casualmente in una spiaggia naturista e da subito ci fu un certo feeling.La fase iniziale di studio fu molto breve anche perché io e il fidanzato nudi e lei in topless avevamo ben poco da nasconderci.Lei non era bella ma era simpatica, solare, divertente e spensierata, inoltre, avevo notato che quando rideva, le enormi tette saltavano vistosamente e la cosa mi aveva leggermente turbato la fantasia....Ulteriore cosa strana, non essendo un culomane o tettomane, mi sentivo morbosamente attirato da quello che credo poteva essere una sesta abbondante, scusate l'imprecisione.Avevo l'irrefrenabile desiderio ti prenderle i capezzoli tra le dita e questo trattenermi e non pensare alle tette cominciava a farmi stare male.Quella sera ci fermammo dopo il mare in un bar all'aperto poco frequentato.Quella calda sera d'estate la signora indossava una camicia lunga che metteva in risalto i capezzoli quando erano turgidi.Dopo qualche aperitivo l'aria era incandescente, le risate erano continue e le battute scoprivano sempre di più i desideri nascosti dei presenti.Il gioco si fece interessante quando il fidanzato incominciò a chiamare la fidanzata, come troione, baldracca, pompinara, fino poco prima era Ciccina, amorino, ecc, e mi fece notare che la vacca era tutta la sera con i capezzoli duri. A queste parole iniziò un leggero strofinio di gambe sotto il tavolo, il fidanzato le aveva infilato una mano tra le cosce e lei le aveva spalancate per farlo scivolare meglio, con l'altra mano prese una tetta e me la porse per offrirmela.Era quello che aspettavo da tutto il giorno, e credo che non ero l'unico.Quando afferrai la tetta lei allargò ancora di più le gambe, una la mise sopra le mie e la testa scivolò all'indietro, lui sfilò la mano mostrandomi quanto fradicia era la sua troia.E' tutto il giorno che sta troia ha voglia di cazzo, e purtroppo abbiamo poco tempo, dobbiamo andare via e ritornare alle altre vite ma qualcosa possiamo ancora fare anche se in velocità.Mentre lui parlava io giocavo finalmente con quei capezzoli, li tenevo tra indice e pollice, tirando leggermente o roteandoli.Lei si dimenava come un anguilla e per farmi toccare meglio le tette si sbottonò la camicia.Il fidanzato la fece alzare e le fece togliere le mutandine e la fece sedere sulle mie gambe in modo che ci potessimo baciare meglio, e sentire quanto profonda era la sua Troia.Andò a pagare, lasciandoci stare in piena libertà di pomiciare come una coppia consolidata.Quando fece ritorno sussurò qualcosa all'orecchio della fidanzata e mi chiese di seguirlo in macchina in un posto che lui conosceva.Lei entrò nella mia macchina e mi fece compagnia nel tragitto, la mia mano non riusciva a stare lontana dalle sue cosce, e a lei non dispiaceva agevolarmi nei movimenti così aveva continuato a sbottonarsi il camicione.Arrivati alla meta lei era nuda, io e il fidanzato mentre camminavamo ci spogliavamo e commentavamo quante cose volevamo fare in quel poco tempo rimasto. Appena ci fermammo si inginocchiò e pretese il cazzo di entrambi.Messi spala a spalla la fidanzatina saltava con la bocca avida da un cazzo all'altro.A quel punto lui mi confidò quanto gli era difficile gestire gli appetiti sessuali della sua femmina, e che aveva provato anche a mettere un annuncio su una rivista specializzata, nella speranza di trovare un aiutante... Altri tempi lo so...In effetti, io avevo risposto dettagliatamente ad un annuncio, e la mia lettera era stata letta e le foto valutate, quella giornata in spiaggia era l'esame di ammissione.Come finisce la serata....be velocemente.. la fidanzatina non si spostò da quella posizione, armeggiò entrambi i cazzi senza perdere un colpo senza una stonatura, una vera artista. Leccava, succhiava si schiaffeggiava la faccia con i cazzi una poetessa. Da gran troia e consapevole anche del poco tempo rimasto aumentò il ritmo e intensità di tutte le manovre, sia manuali che di bocca fino farci sborrare insieme sulle sue tette.Non mollava la presa, se avesse potuto ci avrebbe tolto anche il midollo.A giochi finiti lui mi diede il numero di entrambi e che a breve ci saremmo risentiti per un altro pomeriggio al mare.Lei si mise il camicione addosso senza curarsi della sborra di entrambi che colava dalle tette mi fece un grande sorriso e mi diede un bacio promettendo che ci saremmo sentiti presto al telefono.Dopo i saluti salirono velocemente in macchina e partirono.Ci furono diverse telefonate nelle settimane successive e gli sviluppi furono inaspettati, ma questa è un altra storia.

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