STORY TITLE: CONFESSIONI ... 
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CONFESSIONI ...


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CONFESSIONI ...

by nuoveluci
Viewed: 855 times Comments 3 Date: 24-03-2014 Language: Language

Pubblico qui, a richiesta di alcuni, il racconto del nostro ultimo incontro che ho chiesto al mio emanuele, succube maritino della mia cagna raffaella ... da sempre anche lui docile al mio comando ... ===============================================
Esistono donne superiori, come Raffaella, che ti amano disprezzandoti, donne che non ti considerano o che si rivolgono a te con arroganza, donne con il potere di decidere quando fare sesso e che non accettano decisioni altrui. Pur avendo un'indole sottomessa impieghi anni per scoprire come godere della loro superiorità e come eccitarti ad essere umiliato nella routine quotidiana. Poi... poi un giorno scopri che quella regina troia che volava un tempo sui cazzi degli altri maschi, quella regina troia che ottiene sempre quello che vuole, si piega con piacere sotto la volontà di uno di loro, Max, uno che la chiama cagna, che le vieta di usare il suo intimo provocante, che le impone di incontrarlo al buio in una stanza d'hotel senza mai averlo visto prima. Stravolta da questo rapporto controcorrente, carica di energia e di paura, la regina troia ti sconvolge nell'intimo e, tirandoti fuori quegli istinti nascosti di cui sei ben consapevole, ti catapulta sul bordo di in un vortice che sai non avrà fine. Da umile servitore di una regina ti ritrovi umile cornuto di una cagna, al servizio di chi le tira il guinzaglio. Nudo, al buio, al centro della stanza, devi sopportare gli affondi di un cazzo che ti soffoca in gola carico degli umori anali della cagna da poco sverginata. Un cazzo da pulire ogni volta che il padrone esce da quel buchino per concederle una pausa. E col massimo impegno, perché il padrone lo pretende, e non puoi osare sfidarlo, anzi godi del suo godimento, anche se il suo godimento è dolore e umiliazione per te. E mentre fai il tuo lavoro di maritino cornuto che non vale nulla, sempre nudo al centro della stanza buia, le sue mani maschili ti accarezzano il culo, ben depilato come il resto del corpo perché così vuole lui. E tra una carezza e l'altra alla Sua cagna, dita umide e lubrificate si divertono a cercare il tuo buchino, e a farti capire che un giorno toccherà a te. Sai che per il piacere dell'uomo che abusa della tua donna sei disposto a sacrificarti tutto. E non puoi opporre resistenza, perché i suoi modi ti incutono timore. Il potere che prima deteneva lei è passato pienamente nelle mani di lui. Può farti di tutto, umiliarti, piegarti, pretendere ciò che vuole. Non osi dirgli di no. Quando ti mette davanti una cintura di castità, la indossi senza dire nulla e ti ritrovi prigioniero e inutile. Puoi accarezzarlo, stringerlo, spingerlo, ma è divenuto insensibile a tutto. Accarezzi una forma di plastica, come se sotto non ci fosse nulla. E ti senti il nulla anche quando la tua lei, anzi, ormai la Sua lei, con il suo cazzo ben piantato nel culo, dimostra di essere in estasi, l'estasi più assoluta, con urla di godimento, gemiti, tremori, che mai tu eri riuscito o riuscirai a farle provare. Ti senti il nulla, mentre lei lo guarda incantata e impalata. Non ha sguardi per te, nemmeno un sussurro, solo lui, esiste solo lui ormai, l'ha rubata col suo potere, l'ha conquistata, l'ha sverginata. E capisci che non potrai in alcun modo interrompere la loro simbiosi, la complicità di una cagna col suo padrone, perché il padrone è tutto e tu continui a non essere nulla ... emanuele

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