STORY TITLE: COME INIZIO' A VIVERE DA SWEET 
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COME INIZIO' A VIVERE DA SWEET


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COME INIZIO' A VIVERE DA SWEET

by Passion65
Viewed: 59 times Comments 0 Date: 01-06-2011 Language: Language

Stavolta ho voluto che fosse una mia amica che raccontasse come ebbe il primo incontro con me.
Era già da un pò di tempo che mio marito mi parlava di "nuove esperienze" e di cercare di "ravvivare " il nostro rapporto, a dire il vero qualche pallido tentativo glielo avevo lasciato fare, porno cine dove dopo pochi attimi esserci seduti già qualcuno provvedeva ad accarezzarmi le cosce o tentava di raggiungere i miei seni ma non mi azzardavo ad andare in là più di tanto e finiva che uscivamo ... poco dopo essere entrati.
Massimo, mio marito, ogni volta usciva da questi tentativi con una bella maschera di delusione dipinta sul viso.
Nella nostra città esiste un luogo famosissimo dove si dice che le coppie in cerca di avventure possano mettersi in mostra e cercare partners e la sera dell' ultima befana dopo essere stati in giro per pub a bere qualcosa in quel luogo siamo andati più per curiosità che per altro, almeno da parte mia, guidava Massimo ed io cercavo di osservare ogni cosa, non ho visto scene particolari a dire il vero, ma quando siamo ripartiti, guidando molto lentamente, il furbo, dallo specchietto mi sono accorta che eravamo seguiti da un auto e dalla motrice di un camion, Massimo me lo ha fatto notare e ha continuato a guidare con molta lentezza. Si è diretto verso la casa di un suo fraterno amico di cui aveva in consegna le chiavi in quanto il proprietario era assente per vacanza, nonostante il luogo non fosse proprio vicino vicino nessuno dei due nostri "inseguitori" mollava.
Siamo giunti a destinazione e Massimo mi ha proposto di salire per "fare qualcosa di diverso" in una casa per me sconosciuta. Ok gli ho risposto, sali tu e apri che io aggangio uno dei due e ti raggiungo! Massimo non mi ha creduta per un solo attimo e ubbidendomi si è messo a ridere. E invece......
Quello della vettura ha fatto una rapida inversione ad u e mi ha raggiunta in pochi attimi, non so dove ho trovato la forza e la sfacciataggine di chiederglielo ma gli ho proposto di salire a bere qualcosa, non mi riconoscevo, non ero già più io.
Siamo saliti e Massimo non credeva ai propri occhi, ci siamo presentati reciprocamente e con un bicchiere in mano ci siamo messi a parlare di "quelle cose", mi diede subito l' impressione di essere un uomo molto esperto in merito ma mi colpì molto anche la sua gentilezza e la sua educazione, poi, in fondo, non era nemmeno un brutto uomo.
Dentro me avevo un gran sobbuglio, sapevo molto chiaramente di essere ad un bivio importante, fu così che gli chiesi il numero di telefono per un eventuale futuro pensando di finirla lì. Ma così non fu, mi diede il numero poi con tutta la gentilezza possibile guardandomi mi disse:
- Tutto quello che vuoi o che non vuoi va bene per me, ma mi mandi via così senza nemmeno offrirmi la vista del tuo corpo che deve essere splendido?-
Forse ero predisposta in quel momento, forse mi aveva saputo dire le parole giuste, forse la cosa mi stava intrigando, il fatto è che mi sono tolta la gonna e sono rimasta in piedi davanti a loro con la camicetta semiaperta ed un minuscolo paio di slip rigorosamente innalzata dai miei tacchi a spillo che è l'unica calzatura che mio marito mi concede d'indossare ogni volta che usciamo.
- Ora però Massimo mi devi dare una mano tu - Furono le sole parole che riuscii a pronunciare.
Mi sedetti nel divano in mezzo a loro e mio marito mi mise subito il seno allo scoperto cominciando a baciarmelo, aspettavo di sentire le mani di Ciro, questo era il suo nome, sul mio corpo ma non accadeva. Guardava e basta. Solo dopo che mio marito, me lo ha detto a posteriori, gli ha fatto a mia insaputa un cenno quasi di via libera ha cominciato a darsi da fare.
Mi ha tolto gli slip e ha cominciato a sgrillettarmi, poi si è chinato tra le mie coscie e la sua lingua ha cominciato a leccarmi la figa, mi stava scoppiando la testa. Da lì in avanti il comando delle operazioni l' ha preso in mano Ciro, mi ha fatta chianare davanti a Massimo e mi ha detto di prenderglielo in bocca, cosa che ho fatto, intanto lui si è spogliato mi è venuto da dietro e mi ha cominciata a penetrare, da impazzire, non pensavo mai che al mondo potesse esistere un cazzo di quelle dimensioni, mi squarciava, ho cominciato a godere come mai prima in vita mia, era un coito dietro all' altro, mi sentivo sciogliere ma non so perchè a Massimo non lo volevo lasciare intuire.
Ci ha messo poco Massimo a venirmi in bocca, dopodichè Ciro si è riseduto sul divano e mi ha invitata ad ipalarmi, è stato il momento in cui ho potuto vedere la sua meravigliosa verga, incredibile, ed incredibile era che per quanto lunga e grossa fosse tutta entrasse nella mia figa senza sforzo alcuno e procurandomi solo piacere. Mio marito seduto accanto a noi a guardarci era già tornato in erezione e si stava masturbando, mi dondolavo con quel meraviglioso e bollente perno dentro la figa mentre il mio montone mi schiaffeggiava dolcemente i glutei e con l'altra mano mi tormentava i capezzoli che erano diventati duri come sassi, Ciro mi ha chiesto dopo un pò di prenderglielo in bocca per vedere se ero brava a fare i pompini, non finivo più d' ingoiarlo, mi ero inginocchiata davanti a lui e glielo leccavo con tutta l'abilità di cui ero capace, a sentire i suoi gemiti di gusto la cosa non gli spiaceva affatto, Massimo intanto si era alzato in piedi e masturbandosi mi era venuto in pieno viso. Sentivo Ciro dentro la mia bocca che stava pulsando in modo frenetico ed immaginai che stesse per venire, mi sono fermata subito perchè volevo ancora cavalcarlo e così ho fatto cominciando a godere da quando me lo ha impuntato fino a che spossata non ne sono discesa e dopo un attimo di riposo durante il quale in due mi tormentavano le tette e la figa mi sono nuovamente dedicata con la bocca a quel meraviglioso membro maschile, intanto che lavoravo con la bocca Ciro mi ha chiesto di mettermelo dietro, non l'ho mai lasciato fare nemmeno a Massimo perchè le poche volte che ci abbiamo provato non sopportavo il dolore quindi gli ho detto che se lo poteva scordare, non mi parve particolarmente deluso ma aveva un sorrisino che era tutto un programma.
Mi è venuto in bocca pure lui ma a differenza di mio marito i suoi fiotti di sperma non finivano mai, e per la prima volta nella mia vita sono venuta senza avere nulla dentro alla figa, ho deglutito il tutto con molta naturalezza, cosa che con Massimo non avevo mai fatto, nemmeno pochi momenti prima, non avevo mai ingoiato sperma, con quello di Ciro mi parve la cosa più naturale del mondo.
Sconvolgente, ma la cosa per me impressionante è che lo era stato in positivo. Mi sembrava di aver sostenuto "la tesi di laurea da troia" e oltre ad essere stata promossa ero felicissima, cosa che mai e poi mai avrei immaginato.
Ci siamo salutati e Ciro si è raccomandato di richiamarlo ogni volta che lo avessimo voluto, sapevo già che lo avrei fatto.
Tornando a casa nostra nè io nè Massimo eravamo sazi, mi ha scopata in macchina in garage prima di salire in casa e per un lungo periodo siamo stati entrambi talmente eccitati al ricordo di quei momenti che abbiamo fatto sesso con una frequenza e con una intensità fino a quel punto della nostra vita sconosciuta.
Poi un giorno ho telefonato a Ciro...
Ho aspettato un po’ di tempo perché volevo che fosse Massimo a chiedermelo e quasi cominciavo ad essere delusa del suo silenzio, ad un certo punto ebbi anche paura che la cosa non lo interessasse più, bella fregatura. Un bel giorno invece: - Ma Cirone è stato un una tantum o ti sei divertita ed è ripetibile?- Non aspettavo altro, - se per farti piacere l’ho fatto una volta posso anche ripetere se tu vuoi- Stavo mentendo, lo volevo io, eccome lo volevo.
Telefonai a Ciro e fissammo un appuntamento nella solita casa che ben conosceva in quanto era ancora vuota.
Stavolta non c’era più la sorpresa e cercai di prepararmi di conseguenza, autoreggenti nere, perizoma dello stesso colore, minigonna vertiginosa (persino Massimo che mi vuole vistosa la definì molto compiaciuto indecente), stivali al ginocchio con tacchi da brivido ed una generosa maglietta dalla quale intuivo che i miei seni nudi potevano uscire al minimo movimento, Massimo mi voleva “da marciapiedi”? Lo ero!
Arrivammo in anticipo e mio marito, già eccitato, mi infilò un dito nella figa per sentirne lo stato, era più bagnata di un mare, - Facevi tanto la santarellina ma non mi pare che il pensiero di fare la troia ti dispiaccia molto- mi disse ridendo e mentre mi stava masturbando squillò il campanello, “volai” ad aprire e mi trovai di fronte a Ciro, mi sembrò ancora più bello della prima volta, una volta richiusa la porta alle nostre spalle mi baciò molto dolcemente e mi fece i complimenti per come ero (s)vestita, percorremmo il lungo corridoio che ci separava dal salotto e in questo tragitto lui non fece che palparmi il culo, cominciava bene la serata.
Soliti doverosi(???) convenevoli, tutti e tre sul divano ed io naturalmente seduta in mezzo, per qualche minuto parlammo del più e del meno, di niente insomma, la mia minigonna naturalmente era quasi salita all’ombelico e a parte le gambe lasciava anche generosamente scoperto il davanti del perizoma che indossavo, Ciro allungò una mano e si mise a toccare una rosellina che era ricamata sul davanti, giuro che non mi ero accorta che ci fosse, il ghiaccio era nuovamente rotto, finalmente.
Cominciammo a spogliarci, io non avevo molto da togliermi veramente, e a quel punto Ciro disse – Ma in questa casa non c’è una camera con un letto?- Aveva ragione e in camera da letto ci recammo subito. Massimo si spogliò da solo, Ciro invece mi tolse la maglietta ed il perizoma lasciandomi in stivali e autoreggenti e mi pregò di spogliarlo a mia volta, lo feci molto volentieri, finalmente volarono via anche i suoi boxer e mi ritrovai il suo enorme cazzo tra le mani, non era in completa erezione e la cosa mi eccitò molto, mi chinai davanti a lui e con la bocca e le mani lo portai in breve tempo ad essere come io lo avevo sognato dalla prima volta che lo avevo visto. Massimo era nudo sdraiato sul letto che ci aspettava.
Al solito il comando delle operazioni l’ha preso Ciro, si è sdraiato sul letto e mi ha chiesto di montarlo, il suo cazzo non finiva più di penetrarmi, me lo sono infilata molto lentamente per gustarlo meglio poi ho cominciato a dondolarmici sopra e ho cominciato a venire quasi subito, il montone se ne è accorto immediatamente – Sei un meraviglioso lago- Mio marito guardava e di masturbava molto adagio per non venire troppo in fretta ed io ero troppo presa e concentrata sul palo che avevo dentro per dedicarmi anche a lui.
Ciro ha capito in fretta che ero completamente “partita” e che quindi poteva fare di me quello che più gli piaceva, era già un po’ che lo montavo quando mi ha detto – Scopa un po’ lui così te ne mettiamo dentro due- Non avevo capito dove volesse arrivare ma non me ne importava nulla, desideravo solo godere. Sono salita sul cazzo di mio marito, bella differenza, e ho cominciato a montare lui, Ciro mi è venuto dietro e ha cominciato a sfregarmi e a picchiarmi le natiche con il suo enorme “bastone”, venivo in continuazione, poi all’improvviso ho sentito la sua enorme cappella puntarmi il mio buchetto vergine, ero chinata su Massimo e non ho avuto il tempo di ribellarmi in nessun modo, un piccolo attimo di dolore e Ciro aveva violato anche questa mia ultima verginità, era stato bravissimo non avevo sentito nemmeno la milionesima parte di male di quando ci aveva provato mio marito, a proposito di mio marito gli ho sussurrato in un orecchio – Mi sta inculando sei contento?- -E brava la mia vacca a me non lo hai mai permesso e ho un cazzo che è la metà del suo, sei una gran troia-
Ciro mi teneva per i fianchi e mi stava sontuosamente scopando il culo, Massimo la figa, ad ogni colpo di Ciro le mie tette sfregavano il petto di mio marito e i capezzoli sembravano volessero scoppiarmi, venivo in continuazione e stavolta a Massimo lo dissi, - Lo sento molto bene, dal bagnato che sei faccio quasi fatica a starti dentro- fu la sua risposta.
Sentii il cazzo che avevo in culo pulsare e gonfiarsi ancora di più, Ciro stava per venire, infatti da lì a poco accompagnati dai suoi mugolii di piacere cominciai a sentire i getti del suo sperma bollente dentro di me, come la volta precedente mi inondò come un fiume in piena, tolse il suo manganello da dentro al mio culo e il suo sperma cominciò a colarmi ovunque, feci per alzarmi ed andare in bagno a lavarmi ma Massimo mi bloccò, mi girò e così come ero, inondata, mi venne sopra e cominciò a scoparmi, certo non aveva le dimensioni del cazzo di Ciro ma mi stava scopando in modo stupendo, mi fece godere almeno tre volte poi quando sentì che stava per godere a sua volta mentre io maneggiavo il mio cazzo preferito mi venne quasi a cavalcioni sul collo e menandoselo mi venne in piena faccia, avevo sperma ovunque, nei capelli, negli occhi, sul viso e mi stava colando dappertutto, senza pensare a tutto quello che stava gocciolando ai “piani inferiori”.
Stavolta nessuno mi fermò mentre andavo a fare una doccia.
Quando tornai i maschietti stavano parlando di me, sorridevano e i commenti nei miei confronti erano più che positivi, ero esausta e mi sdraiai sul bordo del letto, ma qualcuno non era ancora esausto come me, Massimo cominciò a titillarmi i capezzoli e Ciro cominciò a farmi un ditalino, la stanchezza si dissolse nel nulla, cominciai a “sbrodare” nuovamente. Ciro si alzò in piedi a fianco al letto la sua mano mi stava massacrando la figa e quando iniziò a passare il mio sperma dalla figa al buco del culo non mi ci volle molto a capire che intenzioni aveva, infatti mi fece mettere su un fianco mi sollevò una gamba che appoggiò sulla sua spalla e mi inculò per la seconda volta nel giro di poco tempo, - Devi rifarti del tempo perduto- mi disse e aveva ragione, sembrava che il suo cazzo mi arrivasse alla gola, mi sentivo completamente piena, ma il momento più esaltante fu quando per la seconda volta nella mia vita un bellissimo cazzo mi venne nel culo.
Dopo esserci ripuliti ci rivestimmo e ci salutammo con in ognuno di noi la certezza che ci saremmo sicuramente rivisti.
Massimo ed io rifacemmo la camera alla belle e meglio e mentre stavamo per uscire e tornarcene a casa gli dissi che avevo fame e sarei andata volentieri a mangiarmi una pizza, - Conciata in quel modo?- mi chiese mio marito, - A quest’ora in giro ci sono solo puttane, cosa ho che non va?- -Appunto, mi rispose, sembri proprio una puttana da marciapiedi- Mi tirai ancora più su la mini in vita in modo di scoprire ancora di più il mio culo, - Fai il furbo maritino mio, mi hai rotto l’anima per anni e anni perché mi volevi troia e ora che lo sono ti vergogni di me?- Sorrise, mi baciò pieno di trasporto e andammo a mangiare una pizza, dai camerieri ai pochi (purtroppo) avventori sentivo che mi scopavano tutti con gli occhi, era una sensazione nuova per me, nuova e molto piacevole che speravo …. non fosse l’ ultima.
Luisa

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