STORY TITLE: Ero un ignaro cornuto. 
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STORY

Ero un ignaro cornuto.

by pennabianca
Viewed: 252 times Comments 1 Date: 20-06-2025 Language: Language

Mi chiamo Moreno, ho 52 anni, sono di media statura, occhi scuri, capelli brizzolati, un fisico normale, leggermente in sovrappeso, ma, in ogni caso, abbastanza tonico e gradevole. Sono felicemente sposato con Daniela, una donna della mia stessa età, dall'aspetto intrigante, anche se non è una bellezza sconvolgente, ma, in ogni caso, mi piace molto trascorrere del tempo con lei. Fisicamente ha tutte le curve al posto giusto, anche se leggermente arrotondate da due gravidanze; il seno comincia a perdere un po' della sua tonicità, ma è ancora invitante, mentre i fianchi, un po' larghi, incorniciano un bel culo tondo e sodo, che rappresenta il culmine di cosce non troppo lunghe, ma lisce e ben tornite. Sessualmente parlando, quando ci siamo conosciuti, ero io quello che aveva fatto un po' più di esperienze, mentre lei, al di là di qualche sega e/o pompino, non aveva mai fatto altro. Il sesso lo abbiamo scoperto insieme lentamente con il tempo e, anche se non abbiamo mai fatto cose eclatanti, sono molto soddisfatto da come scopo con lei. A letto si è sempre mostrata calda e passionale e con il tempo son riuscito anche a farle provare il rapporto anale, anche se non lo reputa molto eccitante. Siamo sposati da 25 anni e, proprio durante una vacanza che ci siamo regalati per festeggiare questo anniversario, è emerso tra noi qualcosa che prima non avevamo mai preso in considerazione. Siamo andati a Parigi per trascorrere una settimana di vacanza in quella città e, il giorno prima di tornare, eravamo in giro, di pomeriggio, per quella splendida città; abbiamo notato che c'era un negozio che, dalle parti nostre, non esiste: un sexy shop! Incuriosito le ho chiesto di entrare.
«Dai, amore, entriamo! Mi va di vedere un posto come questo!»
Lei è rimasta alquanto basita, mi ha guardato con occhi straniti, in quanto, almeno all'inizio, non avrebbe voluto entrarvi, dicendo:
«Ma dai! Guarda che posto strano e chissà che genere di gente troveremo al suo interno!»
Ho notato che la sua voce era piuttosto malferma, per cui ho insistito un po'.
«Che t'importa chi incontreremo! Siamo molto lontani da casa, in una città straniera, quindi chiunque incontreremo non sarà certo il vicino di casa che domani troveremo in cima alle scale. Dai, entriamo, che ho voglia di curiosare un po'.»
Alla fine l'ho convinta e siamo entrati. Siamo stati accolti da un signore sulla cinquantina, molto simpatico e cordiale, che, avendo capito che eravamo forestieri e, soprattutto, italiani, si è messo tranquillamente a parlare nella nostra lingua. Ci ha chiesto garbatamente se eravamo mai stati in un posto come quello e, una volta appurato che, per noi, era la prima volta, ci ha invitato a seguirlo e fare un giro panoramico, illustrando tutto quello che avremmo trovato all'interno del locale. Ho visto che Daniela guardava tutta la merce esposta con occhi increduli; era particolarmente affascinata dai grossi vibratori ed i loro colori, ma anche da una strana mutandina, su cui si potevano attaccare dei falli finti e, quando ha chiesto a cosa serviva, Gaston, il titolare del negozio, le ha spiegato che serviva alle donne cui piaceva scopare un'altra donna, oppure inculare uomini! Ho visto la faccia stupita di Daniela; poi siamo passati nel reparto abbigliamento e lei è rimasta piacevolmente sorpresa dai tanti completini sexy che vi erano esposti; lui le ha proposto di provare a indossarne qualcuno e di giocare con i vibratori e dildi realistici, che sembravano davvero dei grossi cazzi. Ormai la curiosità si era impadronita di mia moglie e così ha preso due o tre tubini elasticizzati di vario colore e, subito dopo, Gaston ha spostato una tenda, oltre la quale vi erano dei camerini dove potersi cambiare. Prima di farla entrare, le ha lanciato una proposta, che mi ha lasciato stupito per il tipo di proposta, ma anche per la risposta ricevuta da mia moglie.
«Splendida signora, essendo lei straniera e lontana da casa, le voglio fare una proposta: se lei indossa questi vestiti nell'ultimo camerino in fondo, dove c'è un enorme specchio, quando ne uscirà il più bello glielo regalo. Inoltre, se vuole, le porto dei vibratori o altri sex toy, con cui lei potrà giocare a suo a piacimento, così si può render conto di quello che le piace di più. È chiaro che c'è un motivo se le chiedo di indossarli in quel camerino e la spiegazione è molto semplice: dall'altro lato dello specchio, ci saranno delle persone che la vedranno mentre si spoglierà per indossare questi abiti così succinti, oltre che giocare con i sex toys. Per sua maggior riservatezza, posso farle indossare una mascherina, anche se dubito seriamente che qualcuno che si troverà ad ammirare le sue intimità dall'altro lato del vetro, possa mai incontrarla per strada, a casa sua!»
Mi sarei aspettato un netto rifiuto da parte di mia moglie, invece si è girata verso di me e, con un sorrisetto alquanto civettuolo, ha preso a sculettare e si è diretta proprio in fondo; dopo aver spostato la tenda, è entrata dentro. Gaston mi ha fatto spostare di lato e mi ha fatto entrare sul primo stanzino adiacente all'ultimo spogliatoio, dove era entrata Daniela. Anche lì, sulla parete c'era uno specchio ed io potevo vedere mia moglie all'interno dell'altro camerino, mentre si spogliava. Gaston mi ha sorriso e mi ha invitato a gustarmi lo spettacolo.
«Si rilassi, amico! Nessuno farà del male a sua moglie, perché possono solo vederla, a meno che lei non decida di voler invitare qualcuno a giocare con lei.»
Subito dopo lui è uscito ed io sono rimasto lì a guardare Daniela che ha cominciato a spogliarsi lentamente e, una volta tolta camicetta e gonna, la tenda si è di nuovo aperta e Gaston le ha consegnato della lingerie da indossare con il vestito e delle scarpe dal tacco veramente proibitivo; il tutto accompagnato da una decina di toys di varie dimensioni, fattezze e colori.
«La prego, indossi anche queste cose con i vestiti, così sarà ancora più bella e più sexy! Poi si diverta pure quanto vuole, con questi giocattoli. Se poi le vien voglia di uno vero, non ha che da chiedere.»
Ero stupito e, nello stesso tempo, tremendamente eccitato; sentivo il cazzo duro da far paura. Non capivo come poteva esserci pubblico dall'altro lato, se noi eravamo capitati semplicemente per caso, ma è stato proprio Gaston che, entrando nello stanzino insieme a me, mi ha spiegato il mistero.
«Dall'altro lato del vetro, c'è una sala con un cinema a luci rosse e gli spettatori, quando vedono che si illumina la parete dove c'è il quadro, significa che qualcuno è all'interno del camerino a provare degli abiti, quindi possono decidere se guardare il film o chi si spoglia. Se vuole la faccio entrare così, senza che loro lo sappiano, può vedere e toccare con mano il successo che ottiene sua moglie. Lei, per tutti gli altri, sarà uno spettatore!»
Ho accettato. Rapidamente mi ha fatto uscire dal corridoio e, attraverso un'altra porta, sono entrato direttamente nella sala cinema e mi sono trovato in un ambiente completamente buio, illuminato solo dal grande schermo, dove una pornostar bionda si stava facendo pompare da tre maschi. Non era strutturato come un vero cinema, perché c'erano solo poche poltroncine, alcune unite, altre singole e, addirittura, alcune messe a semicerchio. All'interno di quel locale, c'erano una decina di persone, di età variabile, alcuni come me, altri un po' più giovani e tutti avevano il cazzo in mano, e si segavano tranquillamente. Poi si son accorti sia della mia presenza che del fatto che sulla parete sinistra il quadro si era illuminato; già alcuni di loro si erano messi lì davanti e sentivo le loro espressioni in francese, ma era chiaro che si riferivano a mia moglie che si stava spogliando e stava già indossando la lingerie, fornita da Gaston. Anch'io mi son avvicinato e mi son messo seduto su di una poltroncina leggermente defilato e, d'un tratto, si è seduto vicino a me un signore, più o meno della mia stessa età. Ha provato a dirmi qualcosa in francese, ma io gli ho semplicemente risposto: «Mi dispiace, non comprendo il francese.» Lui è scoppiato a ridere.
«Tu sei italiano? Sei entrato dalla porta laterale e quindi sei sicuramente il marito della signora, che sta in vetrina. Tranquillo non dirò agli altri che sei il marito, ma permettimi di dire che tua moglie è una gran bella figa!»
Sono rimasto stupito dal fatto che parlasse la nostra lingua e, in ogni caso, ero anch'io eccitato dal fatto che mia moglie, in quel momento, si stava comportando da vera puttana! Non ho sentito cosa le ha detto Gaston, quando lei ha finito di indossare la lingerie ed uno dei tubini elasticizzati, che non le coprivano neanche le chiappe. Però, subito dopo, lei si è seduta sulla poltroncina, con le cosce rivolte verso lo specchio, perciò verso di noi, ed ha cominciato a giocare con quei sex toy che lui le aveva offerto. Vedere Daniela sotto una nuova luce, mi ha fatto eccitare ancora di più; inoltre sentivo i commenti degli altri che la stavano guardando. Il signore seduto vicino a me, si è presentato dicendo di chiamarsi Francois e, sottovoce, mi traduceva i commenti degli altri presenti in sala.
«Stanno dicendo che tua moglie è una gran bella troia! Alcuni di loro vorrebbero anche scoparla, dal momento che è lampante quanto le piace giocare con quei sex toy!»
In effetti Daniela se li passava in bocca e li leccava; poi li usava infilandoseli lentamente dentro la figa e, alcuni di loro, erano di quelli vibranti, per cui si divertiva ad attivare quella funzione; poi, d'un tratto, ha preso a godere ed urlare di piacere. Naturalmente dall'altro lato il suo pubblico commentava incitandola a spingerselo ancora più dentro, soprattutto quello di colore nero e grosso, che ora stava letteralmente devastando la fica di mia moglie. Mi son ritrovato con il cazzo in mano e, ad un tratto, Francois mi ha detto che gli sarebbe piaciuto entrare nel camerino da mia moglie e masturbarsi davanti a lei. Io son rimasto alquanto sconvolto da questa affermazione e, nello stesso tempo, ero sinceramente incuriosito, così gli ho chiesto cosa si poteva fare per metter in pratica questa cosa; a lui è venuto da ridere. Si è alzato in piedi e, in quel momento, mi son reso conto che aveva in mano una grossa verga, molto più lunga della mia ed anche di notevole spessore. Dopo averlo rimesso al meglio nei calzoni, mi ha fatto cenno di seguirlo e siamo di nuovo tornati vicino alla porta da cui ero uscito; dopo aver dato due colpetti con le nocche della mano, la porta si è aperta e Gaston, sorridendo, lo ha fatto entrare. Appena entrati, Gaston mi ha guardato e mi ha detto:

ora mio fratello farà divertire per davvero tua moglie!

Sono rimasto sbalordito ed ho visto lui che si avvicinava al camerino al cui interno c'era Daniela, mentre Gaston mi ha spinto e mi ha fatto entrare in quello dove mi trovavo la prima volta e, attraverso lo specchio, ho visto che Francois si è avvicinato a Daniela e le ha messo, davanti alla faccia, la sua grossa mazza.
«Dai, bella signora, gioca con questo! Lascia perdere quelli finti e gustati questo bel cazzone caldo e duro!»
Ancora una volta son rimasto sbalordito dalla reazione di mia moglie. Ha sollevato la mano, ha lasciato cadere il fallo finto, ha impugnato con entrambe le mani il grosso cazzo di Francois ed ha cominciato a lavorarlo di bocca, in una maniera incredibile. Lo leccava tutto lungo l'asta e, dopo averlo bagnato per bene, ha iniziato ad infilarselo giù per la gola, con una certa disinvoltura, che mi ha veramente sconvolto! Chi era la donna che stavo guardando? Come mai, in tutti questi anni, non si era mai rivelata a me come la vedevo ora? Come mai era così brava a prender in bocca quel grosso cazzo, laddove, a volte, mi sembrava soffrisse a prendere in gola il mio, che, in fin dei conti, è abbastanza normale, forse un po' più grosso della media, ma niente di particolare, mentre quello che ora ingoiava, sarà stata sicuramente lunga una ventina di centimetri e di notevole spessore? Perché, tutto d'un tratto, accettava di giocare con un estraneo, quando la sera, a letto, molto spesso preferisce farsi chiavare al buio o lasciando semplicemente accesa l'abatjour? Perché ora stava spompinando uno sconosciuto, ben sapendo che dall'altro lato di quello specchio, c'è un pubblico che la stava guardando? Avevo il cazzo duro da farmi male, mentre vedevo mia moglie succhiare quella grossa verga con un ritmo ben calibrato e la mano di lui poggiata sul capo a dettarle il ritmo della pompa. Ho guardato Gaston, che mi ha sorriso.
«Amico, tua moglie è una vera succhia cazzi! Ho visto poche donne ingoiare il cazzo di mio fratello con questa disinvoltura! Goditi lo spettacolo, perché lui la farà impazzire e, semmai, entrerò in gioco anch'io!»
Ho sentito una strana fitta allo stomaco. Ero eccitato e, nello stesso tempo, stravolto, ma, soprattutto, decisamente incredulo nel veder mia moglie comportarsi da vera puttana! Mi sembrava un incubo, un sogno, un film porno, dove l'attrice principale era mia moglie! Gaston se ne è andato e, nel frattempo, Francois, dopo essersi fatto succhiare bene il cazzo da mia moglie, l'ha fatta sdraiare sopra la poltroncina, le si è inginocchiato tra le cosce ed ha cominciato a leccarle la fica, facendola subito gemere di piacere. Ho visto Daniela godere, mordersi le mani per cercare di evitare di urlare forte. Lui, dopo averla fatta godere, si è sollevato, ha appoggiato quella grossa cappella tra le pieghe della fica di mia moglie, ormai fradicia di umori e, con una spinta decisa, le è scivolato tutto dentro; lei non ha fatto altro che spalancare la bocca, senza emettere alcun suono. In quel momento mi è mancato il fiato. Era la prima volta che vedevo mia moglie posseduta da un altro e la cosa mi ha sconvolto così tanto che, senza rendermene conto, mi son messo a segare furiosamente e, nell'attimo in cui lui è rimasto immobile piantato dentro di lei ed ho preso a sborrare, me ne son venuto anch'io senza neanche rendermene conto. Non ci volevo credere! Non era possibile che la mia Daniela si lasciasse possedere così, con assoluta disponibilità. François, dopo esser rimasto un po' immobile dentro di lei, ha preso a stantuffarla avanti e indietro con dei colpi ben studiati e, ad ogni affondo, le dava una spinta tale fa farle sussultare il seno, appena trattenuto all'interno di un piccolo reggiseno a balconcino; gli sono bastati pochi affondi, per farla godere all'istante. Ha urlato il suo piacere e, mentre era ancora scossa dall'orgasmo, la tenda si è spostata ed è entrato in scena anche Gaston; si è avvicinato alla poltroncina e anche lui ha sfoderato una mazza sicuramente delle stesse dimensioni di quella di François e, senza nessuna esitazione, lo ha appoggiato alla bocca di mia moglie, mentre una mano dietro al capo ha fatto sì da spingerglielo tutto in gola. Pensavo che stesse soffocando, invece ho visto Daniela spalancare la bocca e fagocitare quell'enorme membro, senza nessuna difficoltà. Non è possibile! Dentro di me ho pensato che non era possibile che lei poteva ingoiare un membro così grosso, senza nessuna difficoltà! Dove e quando aveva imparato a fare pompini di quel tipo, considerando che non avevo mai avuto dubbi sul suo modo di comportarsi. Lavora come impiegata in una fabbrica di cuscinetti a sfera e non ho mai avuto dubbi sulla sua onestà, quindi, dove e quando aveva imparato a far pompini così bene? Non era possibile! Sembrava tutta un'altra donna, mentre ora godeva sotto i colpi di quei due cazzi che la stavano letteralmente sfondando, facendola godere in continuazione. Ad un tratto, Francois l'ha abbracciata, si è sollevato tenendola ancora piantata sul suo cazzo e si è messo seduto sulla poltrona, sdraiandocisi. Ha trascinato Daniela su di sé e, subito dopo, Gaston si è inginocchiato dietro di lei; allora mi si è gelato il sangue nelle vene! Ha lubrificato con un po' di saliva il buco del culo di Daniela e, dopo aver appoggiato il suo grosso membro su quel buchetto, alquanto stretto, lentamente è scivolato dentro di lei. Daniela ha inarcato la schiena, ha spalancato la bocca ed ha urlato.
«Piano! Puoi entrare…. ma fa piano! Mi piace prenderlo nel culo, ma fa piano! Siete tutti e due troppo grossi!»
No! Non è possibile! Stanno scopando mia moglie in doppia e lei, anziché ribellarsi, ha solo detto di far piano? È un sogno o, forse, un incubo? Ora mi sveglio e scopro che è tutto un sogno! Invece no! Ho visto che era una sconvolgente realtà! I due maschi le stavano chiavando entrambi i buchi e poi hanno cominciato a pomparla con un ritmo alquanto sostenuto; vedevo lei scuotere il capo ed urlare di piacere, sotto i colpi di questi due maschi che la stavano letteralmente devastando in ogni buco. Ha goduto ed urlato in continuazione, finché è crollata sfinita sopra il petto di Francois e, allora, Gaston si è sfilato e anche l'altro l'ha fatta scivolare di lato; lei si è trovata seduta per terra, con la testa appoggiata sopra la poltroncina ed entrambi i maschi in piedi ai lati della sua faccia, hanno preso a segarsi velocemente; un attimo dopo, copiosi schizzi di crema, hanno cominciato a coprire la faccia di mia moglie, che ha spalancato la bocca ed ha a cercato di prenderne in bocca quanto più possibile. Ho assistito sconvolto dal fatto che Daniela sembrava affamata di sborra. Ha leccato e succhiato quelle due mazze, spremendole fino all'ultima goccia e raccogliendo con le mani tutta quella che le aveva impiastricciato il viso, il collo, i capelli ed i seni. Essi se la ridevano, contenti e, una volta che l'ultima goccia era stata raccolta, Gaston è uscito e, poco dopo è tornato, offrendole un asciugamano per potersi pulire. Io avevo sborrato tre volte! Entrambi hanno aiutato Daniela ad uscire dal camerino, prendendo i suoi abiti e, appena fuori, Gaston gli ha indicato un bagno, dove lei ha potuto ripulirsi, mentre lui è venuto verso di me e, insieme a suo fratello, mi hanno dato una pacca sulle spalle.
«Amico, tua moglie è una femmina fantastica! A vederla sembra una donna tranquilla e comune, senza nulla di speciale, mentre, in realtà, è una femmina che di cazzo ne prende davvero tanto e, soprattutto, se lo sa godere alla grande.»
Io ero senza parole! Avevo la gola secca, e non riuscivo nemmeno a respirare da quanto ero sconvolto. Francois ha poi anche aggiunto il fatto che mia moglie era una fantastica bocchinara.
«Tua moglie è stata magistrale. Conosco poche donne, qui a Parigi, capaci di ingoiarsi il mio cazzo quasi per intero, come ha fatto tua moglie!»
Ero stupito, inebetito, incapace di ragionare: avevo il cervello completamente spento! Mentre stavo parlando con lui, Daniela è uscita dal bagno ed aveva indossato di nuovo gli abiti che aveva quando siamo entrati e, subito, Francois le è andato incontro.
«Sei una femmina fantastica e mi piacerebbe ancora godere con te, ma tuo marito ha detto che avete il volo domani mattina; un vero peccato, perché una femmina come te, andrebbe scopata ancora! Se vi fa piacere, questa sera vorrei avervi a cena.»
Lei è rimasta un attimo in silenzio, poi si è girata verso di me e mi ha guardato con un'aria quanto mai strana.
«Penso che non sarà possibile, ma grazie lo stesso.»
Gaston intanto era andato nel negozio, aveva preso alcune cose e le ha messe in una busta.
«Tieni, queste sono le cose che ti avevo promesso! Ho aggiunto anche la lingerie e le scarpe e, se per questa sera cambiate idea, mi piacerebbe vedertele indosso.»
Daniela ha sorriso, poi François l'ha presa per mano e, arrivati davanti alla porta d'ingresso, ha indicato un palazzo enorme, poco più avanti lungo la strada.
«Noi abitiamo al terzo piano di quel palazzo e questo è il mio numero di telefono; quando sarete qui, questa sera, chiamateci che vi apriamo il portone!»
Lei ha sorriso ed annuito, poi ha aperto la porta e siamo usciti. Io ero talmente sconvolto che non riuscivo nemmeno ad elaborare quello che avevo visto: ancora non credevo fosse davvero successo. Siamo tornati in albergo, senza dire una parola e, una volta giunti in camera, lei mi ha guardato e mi ha detto che andava a farsi una doccia. È entrata in bagno e, nel frattempo, ho aperto le borse che gli aveva consegnato Gaston: ho trovato un tubino nero elasticizzato, tutta la lingerie e le scarpe con il tacco alto da troia, che le aveva fatto indossare nel camerino. Pochi minuti dopo è uscita, mi ha visto con la roba in mano e così si è seduta sul letto, avvolta solo nel telo bianco da bagno
«Credo che io e te dobbiamo chiarirci un po'.»
L'ho guardata e, stranamente, non ero né arrabbiato, né tantomeno infastidito; ero solo curioso di sapere come mai fosse stata così disinvolta con un cazzo in bocca.
«Moreno, siamo sposati da 25 anni e, detto tra noi, il sesso non è mai stato tanto travolgente. Io, però, da un po’ di tempo volevo di più e proprio non sapevo come dirtelo. Da circa sei anni, sono l'amante di Bruno, il mio datore di lavoro, che ha un cazzo grosso come quello di Gaston o di François. Lui, ogni mattina, quando arrivo in ufficio, mi fa succhiare il suo cazzo e mi riempie la gola con la sua crema; poi di giorno, quando tutti sono in pausa pranzo, lui mi incula piegata a 90 gradi sopra la scrivania. Non mi viene dentro, perché non voglio che resti alcuna traccia, così, quando è prossimo a venire, io lo prendo di nuovo in bocca e mi faccio sborrare in gola. Ovviamente, prima di venire a casa, mi lavo accuratamente i denti, perché non voglio che tu avverta qualcosa di strano. Perché lo faccio? Perché ti amo e, nello stesso tempo, non voglio rinunciare a te, ma neanche al fatto che mi piace molto esser trattata da troia. Bruno questo lo sa e solo in quei due momenti del giorno, lui mi tratta da troia, per il resto, come hai visto, non c'è nulla da eccepire. Ora sai la verità. Quando ho visto tutte quelle cose in quel negozio, mi son bagnata da morire e quando sono stata invitata a mostrarmi ad un pubblico, che non vedevo nemmeno, ho avuto quasi un orgasmo. Sono sensazioni che mi travolgono talmente tanto, cui non posso rinunciare. Come ho detto, io ti amo, ma capisco anche che ti ho tradito; per cui, se è questo che vuoi, al ritorno in Italia, andremo ciascuno per la sua strada!»
Ho sentito un forte crampo allo stomaco. All'inizio pensavo che fosse dovuto allo stupore, alla rabbia di scoprire che mia moglie è una puttana di prim'ordine, ma poi, dopo aver fatto un lungo respiro, mi son reso conto che quel crampo allo stomaco era dovuto al fatto che non tolleravo che mia moglie mi avrebbe lasciato.
«Ma quale divorzio?! Non creiamo più casini di quelli in cui già ci troviamo! Io non mi son mai accorto di nulla e, se oggi non fosse successo quello cui ho assistito, avrei continuato a non rendermene conto! Piuttosto, cosa vuoi fare questa sera? È chiaro che, da quanto ti hanno regalato e dall'invito a cena avanzato, vorrebbero di sicuro ripetere quello che è successo nel camerino!»
Daniela mi ha abbracciato e mi ha baciato, poi ha sciolto il telo ed il suo corpo nudo mi è apparso pulito e profumato per il mio piacere, senza trattenersi dall'aprirmi i pantaloni e tirarmi fuori il cazzo durissimo.
«Questa sera voglio restar da sola con te. È chiaro che, se andassimo da loro, vorrebbero scoparmi ancora molto forte, ma io, per oggi, di emozioni ne ho avute anche troppe e poi, domani mattina, abbiamo il volo presto; quindi, per me basta cosi. Poi, a casa, vedremo il da farsi.»
Io ero tra lo stupito e lo sconvolto.
«Sono effettivamente sorpreso da quanto mi hai appena riferito: in pratica mi hai cornificato in tutti questi anni e io non mi son mai accorto di nulla. Cosa dovrei fare adesso con te?»
Mentre le parlo, ho il cazzo durissimo e lei sorride contenta.
«Penso che il tuo cazzo abbia risposto anche per me! Gaston mi ha sussurrato che mi stavi guardando, mentre mi stava inculando, e così ho goduto ancora di più, pensando che finalmente avevo realizzato una cosa che avevo in mente da tempo: quella di farmi vedere da te, mentre chiavavo con un altro. Adesso scopami! Fammi godere anche tu e poi, da domani, ci inventeremo qualcosa per divertirci!»
L'ho penetrata con un colpo solo. Ho sentito il mio cazzo che ballava dentro la sua fica ben dilatata e questo mi ha eccitato ancor di più; ho preso a scoparla con una vigoria animalesca e, appena lei ha iniziato a godere, io non son riuscito a resistere e son venuto quasi all'istante dentro di lei.
«Troia! Sei una grandissima troia. Prendi anche la mia sborra! Son contento di aver una moglie così puttana, perché potremo condurre una vita da libertini.»
Mi ha lasciato venire dentro di lei, anche se ammetto che, più di uno, forse due schizzi, non ho fatto, perché ero talmente svuotato da non avere più nulla nelle palle. Quando l'ho tirato fuori, lei lo ha leccato e pulito tutto, e poi mi ha abbracciato e baciato; per la prima volta, ho sentito il sapore della mia sborra nella sua bocca.
Siamo rimasti tutta la serata insieme. Abbiamo cenato nel ristorante dell'hotel e, il giorno dopo, ci siamo imbarcati sul nostro volo, diretti a casa. Mentre eravamo seduti uno accanto all'altro, mi son girato verso di lei e le ho comunicato quale era la mia idea.
Mi sta bene così! Ho scoperto che esser cornuto non mi dispiace! Mi avrebbe fatto piacere scoprirlo in modo diverso, ma, in ogni caso, va bene così! Quindi, quando rientriamo in Italia, lasciamo stare il mondo come sta! Io continuerò a non saper niente e tu continuerai a far la troia con chi ti pare, anche se mi piacerebbe vederti montata dal tuo amante! È rimasta un attimo in silenzio e poi mi ha riferito che probabilmente si poteva fare.
Alla fine, lo abbiamo fatto. Dopo una ventina di giorni che eravamo tornati, abbiamo invitato Bruno a cena a casa nostra e, quando ha aperto la porta, si è trovato davanti Daniela vestita con le cose che gli avevano regalato i suoi due amanti francesi. È rimasto sbalordito, mi ha guardato ed io ho voluto metter subito le cose in chiaro.
«Bruno, non esser stupito se trovi mia moglie abbigliata da troia, perché sono perfettamente consapevole che ogni mattina lei si comporta così, con te! Ammetto di esser un gran cornuto, per non essermi mai accorto di niente, ma, poiché amo questa donna e voglio vederla felice, abbiamo deciso che, poiché tu sei bravo a soddisfarla, chiavandola in ogni buco, sono a mia volta contento se potessi ammirarla mentre gode con te!»
È rimasto di fatto molto stupito, ma Daniela ha subito saputo sciogliere ogni imbarazzo e, dopo una cenetta tranquilla, lei ha preso Bruno e l'ha portato in camera nostra, dove, ancora una volta, ho potuto veder mia moglie godere sotto i colpi di un cazzo di notevoli dimensioni. Inoltre, non essendovi più la necessità di nascondere alcunché, ho provato un immenso piacere quando lui le ha riempito la fica con il suo seme e, dopo averla scopata bene e a lungo, si è poi divertito a “scopare” anche me.
«Moreno, ti ringrazio, perché mi ha fatto estremamente piacere scopare tua moglie in tua presenza e, come ho visto, questo è piaciuto molto anche a lei! Come perfetto cornuto, ora dovresti venir qui e leccare la crema che ho riversato dentro tua moglie!»
Stranamente non ho trovato niente da ridire sul fatto che ero un cornuto e, soprattutto, di dover eseguire l'ordine impartito dal toro che aveva appena montato quella vacca di mia moglie.
È vero, sono un cornuto, ma... amo mia moglie e mi sta bene così!

POSTED 1 COMMENTS:
  • avatar Danny2023 Che gran troione tua moglie sei fortunato ad avere una moglie cosi porca.. Complimenti

    20-06-2025 23:33:45