La Ragazza con i Louboutin. In viaggio verso la prima Gang - prima parte
by lvboot2001Viewed: 78 times Comments 1 Date: 20-11-2024 Language:
(raccontata da Eli)
Che magnifica serata! Sono a Firenze per lavoro, la mia città prediletta . . . adoro i fiorentini, maschi!!
G. è riuscito ad accompagnarmi e mi ha fatto anche una bellissima sorpresa: ha contattato D, un suo amico nonché fantastico regista di un gruppo di superbi stalloni, ed ha organizzato per me una gang in una confortevole location in città.
Quando me l’ha detto, durante il viaggio in auto andando a Firenze, la sorpresa e l’eccitazione sono state così forti che ho iniziato a toccarmi... la voglia di cazzo è esplosa irrefrenabile in me, non ho resistito… ho aperto i pantaloni a G e ho iniziato a fargli un pompino mentre guidava… so che è pericoloso, ma fortunatamente lì vicino c’era un autogrill.
Ci siamo fermati sostando vicino agli erogatori di carburante, tutt’altro che in disparte! Mi sono goduta il suo bel cazzo. Glielo succhiavo con avidità e gran gusto mentre lui mi penetrava e masturbava la fica con le sue dita esperte, accarezzando e stimolando contemporaneamente il mio clitoride… ero fradicia, il piacere cresceva mentre già fantasticavo quali e quanti maschi mi sarei scopata a Firenze.
“Quel ragazzo ci sta osservando” mi disse G compiaciuto. Sollevai la testa e guardai fuori dal finestrino continuando a masturbarlo lentamente. Vidi un bel ragazzo addetto alla pompa, alto, moro bel fisico che guardava nella nostra direzione. Fissai G negli occhi con un sorriso malizioso e voglioso, ero eccitatissima, mi mordicchiai il labbro.
G capì immediatamente… del resto era stato proprio lui a farmelo notare. Sapevo perfettamente che l’idea dell’eventuale piacevole intermezzo lo eccitava. L’espressione furbetta del suo viso e il suo cazzo pulsante lo confermavano ampiamente.
Di solito quando viaggio vesto sportiva e non mi sentirei a mio agio nel sedurre un uomo.
Fortunatamente in quell’occasione, non avendo tempo di cambiarmi all’arrivo per andare al lavoro, avevo un look diciamo ‘business casual’, adatto all’occasione, essendo una presentazione di lavoro seguita da un cocktail informale.
Maglione aderente a collo alto, gonna nera corta, ma non troppo, stivali neri scamosciati sopra il ginocchio, tacco 12 sottile.
Mi sfilo il reggiseno, che tanto era già fuori posto, per far risaltare meglio i capezzoli eccitati.
Le mutandine ovviamente non le indossavo. Sistemo le calze autoreggenti, riavvio i capelli, un po’ di rossetto ed eccomi pronta… “chissà se sono il suo tipo, magari non gli piaccio” dico a G con tono civettuolo “non essere sciocca, sei molto sensuale ed intrigante e da come ci guardava credo che abbia una gran voglia di scoparti anche lui”, “allora vado… male che va prendo qualcosa in autogrill e ripartiamo!” gli rispondo ironica mandandogli un bacio mentre scendo dall’auto “guarda che se ci sta me lo scopo in tutti i modi… sai quanto sono eccitata… tu che fai?” dissi girandomi con un sorriso da gran porca… “ci sta, ci sta… chiamami e lascia la chiamata attiva, così ascolto quanto sei porca e mi masturbo pensando a te che godi!!“.
Con la telefonata dal vivo non l’avevamo mai fatto! Di solito quando incontravo altri uomini da sola, prima di iniziare a fare la porca, ci messaggiavamo eccitandoci a distanza, come quella volta in treno mentre andavo in Calabria (seguirà racconto).
Solo successivamente gli descrivevo tutti i particolari, talvolta accompagnati da qualche foto, che lo eccitavano tantissimo.
L’idea della telefonata in tempo reale mi stava intrigando parecchio.
Mi sentivo molto spavalda e sicura di me. Mi avvicinai al ragazzo. Mi aveva seguito con lo sguardo da quando ero scesa dall’auto. “Ciao, sono Eli” “piacere Eli, io sono R.” risponde lui con una bella voce dall’accento fiorentino che già mi stava facendo bagnare. Era effettivamente un bel ragazzo, più o meno della mia età.
“Io e il mio amico abbiamo notato che ci guardavi”, sempre più sfrontata: “Abbiamo scommesso: lui dice che non sono il tuo tipo, io invece penso di sì” dissi capovolgendo volutamente il discorso appena fatto con G e afferrai con decisione il suo pacco. Era già eccitato. “A giudicare da quello che sento direi che ho ragione io!” lo guardai sorridendo maliziosamente.
Non sembrava particolarmente stupito né imbarazzato. “Sei proprio un bel bocconcino, hai vinto la scommessa! e il premio quale sarebbe?” “sei tu, se ti va”, “maremma!... ma dove? Quando? Il tuo ganzo è d’accordo?” rispose R un po’ spiazzato ma piacevolmente sorpreso. “Qui. Adesso. Certo che è d’accordo, adora quando mi scopo altri uomini” dissi sempre più spavalda e aggiunsi: “sicuramente qui avete un locale per cambiarvi e riposare nei turni di notte. Puoi chiedere al tuo collega se ti copre, in questo momento non mi sembra ci sia molto traffico alle pompe” lo fissavo dritto negli occhi sfoderando uno sguardo lussurioso ed eccitato. Continuavo a palpare il suo pacco che sembrava sempre più gonfio.
Si gira con lo sguardo per cercare il collega che nel frattempo dall’altro lato degli erogatori ci stava osservando con una certa curiosità. “Dammi un attimo” disse R e si avvio verso il collega.
Approfittai per guardare G che era rimasto in auto a pochi metri da noi. Mi fece un cenno di approvazione con la mano accompagnato da una strizzatina d’occhio e da un sorriso compiaciuto ed eccitato. Poi sollevo il cellulare ricordandomi la chiamata…
“ok, il collega mi copre, vieni con me” mi disse R che ne frattempo era tornato. Lo seguii dietro il piccolo edificio che fungeva da ufficio e minishop adiacente le pompe. C’era una porta, prese una chiave, apri ed entrammo. Era un ambiente piccolo, molto frugale ma pulito. Un divano letto, un tavolino, due sedie, un mobiletto con un televisore e un monitor per la video sorveglianza. C’era anche un piccolo bagno che si intravedeva attraverso una porta semi aperta.
“Ti dispiace se chiamo il mio uomo e gli faccio ascoltare mentre noi…?” “no, figurati… se va bene a voi!”.
Il mobiletto con il televisore offriva un ottimo punto di appoggio ed anche una buona visuale. Dopo una breve prova feci una video chiamata a G “Che ne dici? col video è anche meglio!” “ottima idea! e brava la mia deliziosa porcella!” appoggiai lo smartphone dopo aver selezionato la modalità grandangolo “come si vede?” “molto bene…” “allora goditi lo spettacolo tesoro” gli dissi strizzando l’occhio e mandandogli un bacio.
Non feci in tempo a finire la frase che R mi aveva abbracciato da dietro palpandomi il seno e baciandomi il collo vicino all’orecchio provocandomi piacevolissime sensazioni “ha ragione il tuo uomo, sei proprio una gran porcella e non porti nemmeno il reggiseno!” il gesto e la sorpresa mi stavano eccitando… “il mio uomo si chiama G, non porto il reggiseno e nemmeno qualcos’altro… e per la cronaca, si, sono una gran porcella e mi piace scopare con uomini che ci sanno fare“ risposi io divertita ed eccitata mentre con la mano dietro la schiena palpavo il suo pacco sempre più grosso“ e tu cominci bene caro R”.
Sentii la sua mano che scendeva per poi risalire sotto la gonna… ero già bagnata. Iniziò a sfiorami la fica accorgendosene immediatamente “stai già così?!!” “sì, ma puoi migliorare la situazione…” dissi io con la voce rotta dal piacere. Iniziò a masturbarmi penetrandomi con le sue dita lunghe e decise mentre con il pollice mi stuzzicava la clitoride.
Continuava a baciarmi e mordicchiarmi delicatamente il collo e l’orecchio… brividi di piacere mi scorrevano su tutto il corpo.
Sentivo il suo pene duro, ancora nei pantaloni, che premeva sul mio fondoschiena. Ci sapeva proprio fare… l’eccitazione saliva rapidamente. Il mio corpo fremeva sempre di più… lui continuava magnificamente a farmi godere… ancora e ancora… ansimavo… sempre di più ed eccolo… improvviso e potente, prima un brivido e poi l’orgasmo… intenso, appagante, accompagnato da uno squirt e dal mio solito urlo… qualche secondo di blackout, come mi capita quando godo molto intensamente.
“Maremma… hai squirtato!” disse sorpreso… il tempo di recuperare il fiato e mi girai verso di lui “sei stato bravo, ottima entrée, per cominciare! Ora vediamo cosa abbiamo qui” ed iniziai a slacciargli i pantaloni mentre lui mi sfilava il maglione che portavo a pelle lasciandomi a seno nudo. (continua)