STORY TITLE: Prima scopata al Privee 
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Prima scopata al Privee


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Prima scopata al Privee

by annamarco
Viewed: 1820 times Comments 15 Date: 03-11-2024 Language: Language

Era la quarta volta che tornavamo in quel club prive. La prima volta eravamo entrati per mera curiosità ma l'esperienza ci aveva colpito piacevolmente. Pian piano avevamo capito come funzionava e soprattutto cosa volevamo noi.
C'eravamo dati le nostre regole:
1) consultarci sempre, almeno con uno sguardo, prima di ogni decisione;
2) l'importante siamo Noi e l'amore che ci lega e non dobbiamo preoccuparci di quello che ci chiedono ma solo di quello che vogliamo;
3) mai bacio sulla bocca e con la lingua;
4) mai penetrazione vaginale o anale;
5) interazione in preferenza con i singoli solo di rado con le coppie.
Insomma vivevamo il prive come un nostro gioco dove l'importante era stare bene noi e le persone che si proponevano per giocare erano solo strumenti del nostro piacere. Nessuna gelosia! Perché non conta la persona con cui si gioca conta il nostro gioco.
Tra i vari locali avevamo scelto un prive con spa. Ci attirava l'idea di poter andare li anche solo per rilassarci in sauna senza fare nulla. Poi in realtà non era mai successo di limitarci alla spa; sempre c'eravamo trovati a giocare con naturalezza e sempre secondo le nostre regole.
Quel pomeriggio siamo entrati tranquilli. Oramai ci sentivamo “esperti”. Avevamo provato tutte le vasche, saune e accessori del piano terra e avevamo provato anche molte delle stanze del piano superiore. Giravamo con la sicurezza di attraversare un posto noto, sempre tenendoci per mano. Come sempre ci accorgevamo di destare l'attenzione dei singoli che ci seguivano a volte con lo sguardo a volte fisicamente, per vedere cosa facevamo e capire se cercassimo compagnia. Del resto Luisa è una bellissima ragazza. Da lontano la massa di capelli ricci e luminosi attira l'attenzione ma avvicinandosi si resta davvero rapiti. Ha un fisico, che senza essere grasso, si mostra morbido e accogliente e un seno che non lascia scampo. Sono due mammelle grosse e morbide che ondeggiano invitanti, una quarta misura su cui si riesce a stento a trattenersi dall'allungare le mani e che, bianche come il latte, risaltano anche nella penombra del locale. Lo spettacolo più invitante è quando si siede nella vasca idromassaggio: i seni galleggiano muovendosi sospinti dall'acqua e avvolti dalla schiuma. Uno spettacolo incredibile.
Appena entrati decidiamo di fare un giro di perlustrazione. Vogliamo subito dare un'occhiata a chi c'è nel club. Non è presto e il locale è già piano per metà. Nelle vasche le coppie chiacchierano sorridenti, mentre i singoli girano senza posa cercando di capire chi sarà il loro obbiettivo. Appena entrati uno dei singoli ci nota. Scusate. Nota Luisa e si avvicina per guardarla da vicino. Io sorrido e le dico: “lo stuzzichiamo?”. Lei annuisce e cominciamo a baciarci con passione, lei si abbandona mentre io faccio correre le mani sul suo splendido corpo, facendo cadere il telo che è l'unico indumento concesso nella spa naturista e soffermandomi sui glutei nudi e sui seni. Il singolo ci guarda ha gli occhi fuori dalle orbite fissandoci apertamente. Noi fingiamo di non vederlo e ci avviamo verso l'area prive al piano superiore. Mentre saliamo lei mi fa notare che il ragazzo ci segue come un ombra e sussurra: “portiamolo in giro”. Cosi cominciamo a girare per il locale con lui dietro di noi sempre a circa due metri. Quando ci fermiamo e lui si ferma, se camminiamo lui ci segue. E così giriamo per il locale fermandoci ogni tanto a guardare chi sta già facendo sesso.
In una delle stanzette ci colpisce una coppia che sta giocando con un ragazzo sui 35. Il giovane aveva davvero un fisico imponente: un corpo muscoloso frutto di una frequentazione delle palestre non improvvisata e un cazzo che arrivava circa a metà coscia, largo in proporzione e duro, ma davvero duro, come si intuiva dalle vene che lo percorrevano. A pochi centimetri da lui una signora era gli si era inginocchiata davanti, completamente nuda se non per i sandali a con tacco a spillo da 12 cm e ornati di ciuffi di pelo rosa. La signora era rapita e si strofinava il membro sul viso mentre il marito la guardava con evidente soddisfazione. Lei era in estasi e non credo che sentisse o avesse bisogno delle esortazioni del marito che la invitavano a godersi in ogni modo quel cazzo stupendo.
Lo spettacolo colpisce molto Luisa. Che non smette di farmi presente quanto sia bello quel singolo, lodandone orai bei muscoli ora il grosso cazzo. Sento che le piace davvero e che lo spettacolo nella stanzetta la sta eccitando e approfitto per abbracciarla e carezzarla mentre davanti a noi lo spettacolo si fa sempre più hard e la signora è ora a 4 zampe sul lettino ed ha in bocca il cazzo gigante mentre il marito la scopa da dietro. Luisa è davvero eccitata ma non so se è l'eccitazione o la voglia di protagonismo che la spingono a chinarsi davanti a me li nel corridoio e a cominciare un pompino. La signora Sta succhiando quel cazzo gigante dentro la loro stanzetta e fuori Luisa si dedica al mio con passione e desiderio. Succhiarlo le è sempre piaciuto e non lo nasconde per nulla. Il gigante ci nota e sorride vedendo quella massa di capelli che ondeggia mentre da una parte e dall'altra arrivano gli inconfondibili rumori della suzione.
Il singolo che ci aveva seguito, ci fissa si avvicina e fa ondeggiare il suo cazzo come una lenza a pochissimi centimetri dal viso di Luisa nel tentativo di attirarne l'attenzione. Sembra un pescatore che non aspetti altro che un abboccata. Immediatamente si materializzano altri tre singoli che circondano Luisa tutti offrendole i loro cazzi scappellati. Uno addirittura si inginocchia per palparle le tette che ondeggiano mentre mi spompina. Ma quando uno si stende per terra cercando di infilarsi sotto di lei per leccargliela, capisco che stiamo esagerando e la situazione sta diventando incontrollabile. Cazzo siamo appena arrivati!
Carezzo le guance di Luisa e la stacco dolcemente da me aiutandola ad alzarsi. “Abbiamo tutta la sera amore, facciamo un bagno.
Nella vasca dell'idromassaggio ci lasciamo coccolare dalle bollicine ma gli argomenti di conversazione sono due: io le faccio notare la quantità di singoli che aveva fatto impazzire quando si era messa a fare il pompino e lei di rimando loda la bellezza del fisico del ragazzo che era dentro il prive con la coppia. “Amore, quando me lo succhi si vede che lo fai con entusiasmo e godendone tu per prima. La gente che ti vede lo percepisce e impazzisce. Hai visto quanti sono arrivati?” e lei di rimando: “hai visto il ragazzo dentro? Dimensioni superbe. In tutto. Un cazzo così!. Sai io sono più sincera che obbligata. Aveva un cazzo stupendo ma anche la cornice era la fine del mondo: che bicipiti e che addominali!. Mi sono eccitata solo a pensare a quella signora”.
La serata prosegue serena tra una sauna e un bagno turco e ogni tanto noto qualche singolo che la guarda. Riconosco anche quelli che avevano goduto dello spettacolo al piano superiore ma non rivedo il ragazzo palestrato. Molti sono gli approcci, in vero sempre garbati: a volte un complimento a volte una carezza.
Quando il pomeriggio sta sconfinando nella sera, mentre siamo ancora nella vasca idromassaggio, mi accorgo che Luisa assume una posizione quasi stesa e si rilassa. Capisco subito che il singolo accanto a noi la sta carezzando; lei lo lascia fare e anche io non intervengo. Vedo le sue guance imporporarsi e la sento cercare qualcosa sott'acqua tra le mie gambe. Capisco che è arrivato il momento di proporle qualcosa di più. Le chiedo se ha voglia di salire nell'area privé e di fare l'amore. Lei si alza pronta, esce dalla vasca e si avvolge nel telo per asciugarsi. Il singolo la segue veloce uscendo dalla vasca in preda ad una vistosa erezione, segno che Luisa lo aveva ben segato. Vorrebbe seguirci ma è Luisa stessa che lo guarda e gli dice: “scusami ho voglia del mio uomo”.
Saliamo veloci nell'area prive ed entriamo nella prima stanzetta libera. Luisa si stende lasciandosi andare sulla schiena e allarga le gambe, mostrando che non vuole perdere tempo e vuole godere subito. In effetti già in vasca era vicina all'orgasmo. Faccio appena in tempo a chiudere la catenella per impedire l'accesso ad altri nel nostro cubicolo, che tuffo la mia faccia tra le sue gambe e comincio a leccare avido. La sua fica è sempre buonissima; ha un sapore dolce e inconfondibile; anche se in quel momento il gusto mi pare più leggero, probabilmente per i lunghi bagni. La lecco con passione e non mi stacco fino a che non sento esplodere il suo piacere in un urlo rauco e strozzato. Non sono l'unico a sentire quell'urlo, come spesso accade abbiamo spettatori. La stanzetta in cui siamo entrati è chiusa su tre lati ma verso il corridoio ha una parete costituita da una grata con sbarre che lasciano passare gli sguardi e non solo; da li ci guardano due tre singoli e una coppia.
Riprendendosi dal piacere, Luisa nota gli spettatori e riprende in lei la voglia di far vedere la sua abilità. Mi fa stendere e mi dice: “ne avevo proprio voglia ma adesso tocca a me; voglio la mia pappa” e comincia a leccare e succhiare, baciare e titillare. Il mio cazzo e durissimo e lo vedo scomparire nella sua bocca, poi riemergere per essere colpito da colpi di lingua e poi di nuovo ingoiato.
Il pubblico continua a guardare, anzi gli spettatori aumentano. Sento i commenti e ogni tanto qualcuno allunga la mano tra le sbarre per carezzare Luisa quando, girando intorno a me per leccarmi da ogni lato si avvicina alla grata. La vedo che si sofferma e si lascia toccare per poi allontanarsi nuovamente. Mi sembra che quel balletto sia quasi voluto e la metto alla prova.
Mi alzo, la bacio sulla bocca e nel farlo ci avviciniamo alla grata. Molte mani la sfiorano. Qualcuno con due dita percorre la curva dei fianchi; qualcuno più deciso le stringe un seno con tutta la mano. Lei gradisce entrambi i tocchi. Glielo leggo negli occhi: si sente una regina e vuole essere desiderata e adorata .... da tutti!
La giro verso la grata, mentre la abbraccio da dietro. Molte mani si avventano sui suoi seni e sul suo sesso, forse troppe. Io le copro con una mano la fica, quasi a difenderla e vorrei arretrare con lei di un passo ma lei vede il singolo palestrato. Questa volta è lei a attraversare con le braccia la grata per afferrare quel sesso considerevole anche non eretto. Lui non si sottrae ma lei per stringerlo è praticamente contro la grata e i singoli sembrano moltiplicarsi. La avvolgono, cercano di baciarle la bocca e i capezzoli, le mani si avventano su di lei accedendo liberamente alla sua fighetta e al suo culo.
Troppo per me ma ho un solo modo per allontanarla: invito il singolo palestrato a entrare e faccio arretrare Luisa, allontanandola dalla grata. Ci sistemiamo tutti e tre sul letto al centro della stanza.
Non una parola, solo carezze: quelle di lei che percorre la geografia di muscoli tesi, quelle di lui che soppesa i morbidi seni di Luisa dedicandosi delicatamente a capezzoli ed areole, le mie che, seduto dietro Luisa, li guardo curioso mentre carezzo e bacio il collo e i lobi della mia donna.
Sento che la pelle di Luisa è percorsa da brividi intensi e vedo che il nostro singolo ha sviluppato una erezione praticamente completa. Allora chiedo a Luisa di sdraiarsi e lei non se lo fa ripetere. É stesa tra di noi e siamo entrambi inginocchiati sul letto ai suoi fianchi. Il suo viso mostra chiaramente che non è sulla terra ma in paradiso mentre tiene stretto un cazzo in ogni mano e noi ci alterniamo a stimolare i suoi seni, il suo clitoride e ogni altro centimetro di pelle. A turno ci tuffiamo sui suoi capezzoli leccandoli e stringendoli tra le labbra. A turno le massaggiamo la patatina e ci spingiamo con le dita dentro la sua figa ormai aperta di desiderio.
Anche la bocca è aperta e Luisa ansima di piacere. Il nostro singolo, mentre mi guarda quasi a chiedere il permesso, avvicina il cazzo alla bocca semi aperta. Luisa all'inizio sembra non accorgersi, tanto è presa nel suo piacere, poi lo sente e lo accoglie tra le labbra ma è solo quando capisce cosa e chi ha in bocca che si risveglia. E' quel cazzo enorme di cui mi aveva parlato per mezz'ora, quel cazzo attaccato a quel fico palestrato dell'altro mondo, quel cazzo che desiderava provare da quando siamo arrivati. Lo afferra con due mani e comincia a spompinarlo con foga. Non riesce ad accoglierlo in bocca fino in fondo come il mio ma non di meno ci si dedica come una forsennata. Lui si stende, si rilassa travolto dall'entusiasmo della ragazza e la lascia fare mentre lei a 4 zampe succhia quell'albero di carne.
Io adoro Luisa a 4 zampe; i suoi seni grossi e morbidi pendolano e ondeggiano. Li mungo come un pastore. E' in quel momento che lei si accorge di me e decide che deve dedicarsi a entrambi. Passa da uno all'altro senza sosta; uno gode della sua bocca e l'altro della sua mano e viceversa.
Il nostro singolo la lascia fare per qualche minuto e poi si stacca da lei. Io penso che lui stia per venire. Capita spesso che chi non è abituato ai suoi pompini venga rapidamente e in questo caso il rapidamente non è esatto perchè stiamo giocando da un pò di tempo e siamo entrambi ben stimolati con seghe e pompini e quindi ci starebbe che venisse.
Lui le va dietro e comincia a leccarla. Lecca tutto quello che ha a tiro: il culo la fica, le cosce. Lei trema, sospira: “che lingua da mucca”. Si distende sulla schiena per rilassarsi e allarga le gambe completamente, offrendo a quella lingua la sua fica aperta. Capisco che il piacere per lei sta raggiungendo vette incredibili. Lo capisco dal fatto che mentre me lo succhia perde il ritmo, perde la coordinazione, si interrompe per gemere, poi riprende, poi lo perde.
Sono rapito. Non l'avevo mai vista così. Le parlo e le dico che è bellissima che è il mio amore. Lei mi guarda. Ha uno sguardo liquido, dolcissimo. Non so quante volte è venuta ma tutto il suo corpo mi sembra una gelatina che trema di piacere, mentre il singolo le tiene le gambe aperte e continua a lavorarle la fica.
Io mi rimetto in ginocchio e le avvicino il cazzo alle labbra per farle riprendere il pompino che i gemiti hanno interrotto ma quando alzo gli occhi verso il singolo vedo che non sta più leccando ma che ha indossato un preservativo e mi guarda quasi ad aspettare il mio assenso. Faccio segno di no ma Luisa sembra per un minuto aver ripreso coscienza di quello che stava facendo e la sento dire un flebile “si! per favore, ti prego fammelo scopare”. Non faccio a tempo a dire nulla, il nostro amico mi precede e non se lo fa dire due volte, la penetra e comincia a scoparla.
Luisa sente un brivido, mi tira a se con movimenti inconsulti, cerca di spompinarmi ma non riesce a tenerlo in bocca, quando geme (e lo fa continuamente) lascia uscire il mio cazzo dalla bocca, urla di piacere, mi affonda le unghie nella coscia. Non l'ho mai vista così, sono stupito ed eccitatissimo. Non mi controllo e comincio a sborrarle con lunghi getti che le piovono sul viso. Lei cerca si riprenderlo in bocca ma non ce la fa e grossi schizzi le coprono le guance e la bocca. Poi inarca la schiena e viene per l'ennesima volta ma questa volta definitivamente. Il suo corpo è esausto e lei sfinita. Striscia sulla schiena allontanando leggermente la figa dal suo stallone. Lui capisce che lei vuole smettere e a malincuore esce da lei.
Io sono in piedi per prendere dei fazzolettini per pulirci e vedo la sua fica ancora aperta come un tunnel. Il singolo vorrebbe accomodarsi vicino a noi, forse sperando in un risveglio per poter venire anche lui ma lo prego di lasciarci soli. Era la prima volta che me la scopavano davanti e volevo restare con lei e capire. Il ragazzo con riluttanza esce. Io la pulisco la bacio e la vedo aprire gli occhi. Sono solo due fessure. Che mi guardano con lo sguardo opaco dei bambini prima di dormire.
Le carezzo le guance e le dico: “ ma siamo sicuri di quello che abbiamo fatto”. Lei abbozza un mezzo sorriso e sussurra: “amore è solo un gioco io scopavo con te”. Era quello che ci eravamo sempre detti e cioè che era un gioco nostro e che gli altri erano solo strumenti scelti per un momento di piacere della nostra coppia. Certo che vederla scopata e godere così mi aveva lasciato qualche perplessità che ancora non focalizzavo.

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