STORY TITLE: La nascita di ogni cosa (parte 2) 
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La nascita di ogni cosa (parte 2)


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La nascita di ogni cosa (parte 2)

by cornutoestivo
Viewed: 1134 times Comments 6 Date: 18-04-2024 Language: Language

Rientrammo a casa insieme, non potevamo certamente avere libertà di dialogo per presenza prole, aspettavo però trepidante l’arrivo della notte, e credo non fossi il solo.
Come al solito l’aspettai a letto, lei mi venne vicino fresca di doccia e profumata, eravamo tutti e due in mutande, iniziai ad avere la mia erezione al solo pensiero dei nostri colloqui, lei se ne accorse e mi disse
“..sei impaziente ehh..? Cosa vuoi sapere?” “Amore mio voglio sapere tutto, come hai trascorso la giornata?”
“..al solito, sommersa nel mio lavoro, certo.. la presenza di Pasquale in stanza mi ha donato momenti di allegria, abbiamo parlato sottovoce di quello che ci è successo, in ufficio non si può rischiare di essere ascoltati, le pareti sono sottilissime e le malelingue pronte a mordere, però per un paio di volte ha colto l’occasione per palparmi il culo, è avvenuto vicino alla fotocopiatrice, la macchina è messa in modo tale da avere completa visione dell’intero corridoio..”
“..per favore fate attenzione, il luogo di lavoro è sacro, non avete bisogno di metterlo a rischio, organizzatevi al meglio fuori di lì..”
“..hai pienamente ragione amore mio, gliel’ho anche detto, ma forse è in certe occasioni che si crea l’uomo ladro, pensa che oggi mi ha fatta stare per tutto il giorno senza mutande..” “..come sarebbe? Raccontami..”
“..è successo che ad un certo punto della mattinata lui mi ha chiesto di recarmi in bagno per togliermi le mutande e consegnargliele, dicendomi che voleva sapermi in quello stato, ci ho pensato un attimo ma poi gli ho ubbidito, sono tornala in stanza e gli ho consegnato le mutande, non ho potuto indossare nemmeno l’ assorbente di corredo, senza le mutande non c’era verso che si tenesse su, mi sono sentita colare i miei umori lungo le gambe, l’ho messo al corrente e mi sono dovuta recare di nuovo in bagno per asciugarmi, ho avuto però un’idea, mi sono impadronita di un rotolo di carta igienica e me lo sono messo nel cassetto, mi ha salvata, di tanto in tanto ho chiesto a lui di sorvegliare il corridoio dandomi l’opportunità di potermi asciugare, inutile dirti che l’ho consumato quasi tutto, questa è un’altra di quelle cose che tu non hai mai fatto, devo riconoscere che la fantasia di quell’uomo è sconfinata. Nella mattinata è entrato in stanza il nostro capo ed i miei pensieri si sono vestiti di fuoco, auspicavo che lui non sentisse particolari odori, ma essendo una persona di una certa età forse neanche avrebbe potuto immaginare, in ogni caso, appena uscito dalla stanza io e Pasquale ci siamo guardati in faccia e siamo scoppiati a ridere, l’ho bonariamente rimproverato dicendogli ma che cazzo mi fai fare porco..”
“..ti è piaciuto fare questo giochino..?”
La sua risposta
“..moltissimo, mi ha riconsegnato le mutande poco prima di uscire, mi sono recata in bagno e me le sono rimesse, però appena le ho ridato la giusta ricollocazione ho subito avuto sensazione di essermi sentita meglio nelle ore in cui sono stata senza, sai cosa ho pensato? Che qualche giorno potrei addirittura non metterle proprio ed uscire direttamente da casa senza, che ne dici?”
“..sarebbe per me un sogno vederti uscire di casa senza, equivarrebbe ad una sorta di suo possesso, perché se lo dovessi fare è chiaro che lo faresti in virtù di un suo preciso desidero, quindi, dando corso alla cosa, nella testa saresti sua, si mi piace questa cosa, spero ti ordini di nuovo di calarti nel gioco..” “..già! Che me lo ordini, mi piace questo tuo suggerimento, mi intriga moltissimo l’idea di sentirmi a lui sottomessa, cosa che non hai mai tentato di mettere in atto tu, per te sono sempre stata la tua mogliettina devota, mai la tua puttana, lui mi fa sentire questa, una puttana a sua disposizione, devota, sottomessa ai suoi desideri ed ubbidiente, non so cosa diventerò il giorno che mi spaccherà la fica col suo palo, non so cosa succederà in me e quale consapevolezza assumerò, ed a proposito di questo.. te ne volevo parlare, desidero, voglio, auspico fortemente coltivare il desiderio di essere chiavata..”
“..sono anch’io dell’idea che tu possa, o meglio, debba lasciarti chiavare da Pasquale, so che magari rischierei di perderti, ma il desiderio che tu possa lasciarti chiavare da un cazzo vero forse intriga più me che te, tanto è vero che vi ho procurato anche i necessari preservativi (li presi nel cassetto del mio comodino e glieli diedi in mano) prendi, mettili in borsa, il vostro rapporto non è ancora completo, grazie a questi lo sarà, porgo però una condizione, voglio conoscerlo prima che tu ti possa donare a lui, escogita come fare, io sarò disponibile..”
Lei stette qualche attimo in silenzio e poi replicò
“..innanzi tutto non mi perderai mai, è una cosa di cui puoi star sicuro, soprattutto adesso che ci stiamo confessando questi desideri, tu sei il mio uomo da sempre, colui che mi ha cresciuto e che sta continuando a farmi crescere, per cui non tocchiamo più questo argomento. Per tutto il resto facciamo cosi, per ora sospendo l’idea di farmi chiavare, lascia nel tuo cassetto i preservativi, te li chiederò quando serviranno, prima devo impegnarmi a fartelo conoscere, ho già in mente come poter fare, lui non saprà che sarà frutto della nostra complicità, ti chiedo di fidarti di me, come io mi sono fidata di lui..”
“..mi fiderò ciecamente di te..”
Ci donammo vicendevolmente un reciproco orgasmo, senza scopare, arrivai così al terzo giorno consecutivo senza entrarle dentro, credetemi, non era una condizione forzata, ci stava accadendo in modo naturale, d’altronde.. un cornuto non deve scopare sua moglie, le leccai la fica bagnata oltremisura, i nostri dialoghi avevano su di entrambi un gran bell’effetto, se ne venne in brevissimo tempo, cosa che feci anch’io grazie a pochissimi colpi di sega, concordammo ridendo che tutti e due eravamo diventati degli eiaculatori precoci.
I giorni trascorrevano deliziosamente felici, non vedevamo l’ora che arrivasse la notte per riprendere i nostri dialoghi ed i resoconti del loro vivere quotidiano, sempre ovviamente vivo dal punto di vista erotico soft, mi raccontò però che lui iniziava ad essere impaziente di poterla di nuovo avere, per cui stava concertando la possibilità di rendere vera la possibilità di un incontro di conoscenza. Il tutto avvenne senza che io ne potessi essere al corrente, fu davvero brava, eravamo in una domenica di Luglio al mare, noi due ed i bimbi, lei era sul lettino al sole, io in acqua con i bimbi, da lontano vedo la presenza di un uomo insieme a lei nei pressi dell’ombrellone, pensai “ecco, ci siamo, forse è lui”, con calma continuai a giocare in acqua con la prole, lì lasciai dialogare tra loro per qualche minuto ancora, lui era in pantaloncini da mare e tshirt, non accennava a mettersi più comodamente in costume, forse aspettava il mio arrivo per poterlo fare, mia moglie davanti a lui in piedi con un costume molto castigato che a stento le manteneva le tette e le chiappe, improvvisamente la trovai decisamente spettacolare, a dire il vero non mi ricordavo di quel suo costume, che ovviamente le metteva in risalto la sua debordante femminilità, in seguito seppi che lo aveva acquistato il giorno prima di proposito e volutamente di una taglia inferiore, proprio per quel giorno sapientemente organizzato a mia totale insaputa. Arrivai con calma nei pressi della nostra postazione, i bambini necessitavano dell’assistenza post bagno, mia moglie mentre li asciugava ebbe modo di dirmi “..amore lui è Pasquale, il mio collega di stanza, è in trasferta e normalmente vive a Napoli, ieri mi ha chiesto quale poteva essere una bella spiaggia da frequentare ed io gli ho detto di raggiungerci dove ci trovavamo noi, perlomeno saremmo stati tutti in compagnia..” Mi allungò la mano e già dalla sua notevole stretta mi piacque, quantomeno non si trattava di uno di quegli uomini dalle mani viscide, fui contento per mia moglie, dialogammo abbastanza amabilmente dei rispettivi mondi del lavoro, della sua famiglia lontana e di tutto un po’, anche di sport, lui tifosissimo partenopeo, io irriducibile juventino e questo ci diede ulteriormente modo di sorridere ancor più, magari chissà cosa stesse pensando, mi piaceva credere che fosse una cosa tipo
“..sporco juventino hai davanti un tifoso napoletano che ti scopa la moglie..” chissà? Sistemati i bimbi e donati ai loro giochi ci accomodammo anche noi mettendoci seduti sui nostri lettini, io sul mio e loro due fianco a fianco su quello di mia moglie, come direbbe striscia la notizia “vicini vicini”, lui continuava ad essere ancora vestito, io e mia moglie in costume, fui io a destare in lui la voglia di mettersi in libertà dicendogli
“..ma non hai caldo?”
Lui disse “..beh.. in effetti si, fa caldo, posso spogliarmi? Posso restare un pochino qui con voi?”
Fu mia moglie a rispondere “.. ma che dici, ti ho chiesto io di raggiungerci, mi sono dimenticata di mettere al corrente mio marito della tua visita ma non c’è nessun tipo di problema, tranquillo, non è geloso..”
Mia moglie era una vera organizzatrice di sorprese, sapeva benissimo che se mi avesse messo al corrente di quella possibile presenza io avrei potuto anche in un certo senso marcare male, se le donne sono imprevedibili noi uomini siamo molto umorali, dipendiamo dal momento, avrei potuto provare fastidio data la presenza dei bambini, ma averlo invitato ad essere presente con noi tra la gente era stata un’idea geniale, poteva essere chiunque, un amico, un fratello, uno zio, l’unico suo scopo era far fede al nostro patto, doveva farmelo conoscere, e questo ulteriore passo l’avvicinava sempre di più a lui ed al fatto che prima o poi si sarebbe lasciata chiavare, sapeva benissimo che il mio parere sarebbe stato determinante, la sera stessa durante la nostra intimità coniugale ne avremmo abbondantemente parlato. Superando una sorta di timidezza si alzò in piedi sfilandosi la t shirt, mi ricordai di quello che mi disse mia moglie a proposito dei suoi pettorali, erano davvero ben messi, e quelli che vedevo erano i capezzoli che lei ebbe a succhiargli, mentre sistemava la maglietta sotto l’ombrellone incrociai per un attimo lo sguardo di mia moglie, in un nostro breve cenno d’intesa parve dirmi “..visto che bel fisico?” Si mise nuovamente seduto accanto a mia moglie, ma solo per un attimo, si alzò di nuovo sfilando i pantaloncini da mare restando in costume, decisamente attillato con bene in evidenza il suo notevole pacco, mia moglie fu colta da improvviso rossore ed inforcò gli occhiali da sole per mascherare un pochino il suo imbarazzo, i timori di cui mi raccontò mia moglie mi furono più che chiari ed evidenti, indossai anch’io i miei occhiali per non dar lui motivo di appurare che si, lo stavo guardando in quella direzione, non so se lui lo fece di proposito per farsi ammirare da mia moglie visti i loro trascorsi erotici, sistemò anche i pantaloncini sotto l’ombrellone, ed alzando le braccia in alto, anche del palo nascosto sotto il costume se ne percepì la vera importante consistenza, addirittura potente e maestosa, mia moglie aveva ragione di doverlo temere, forse (pensai) che fossero addirittura inadeguati i preservativi XXXL già acquistati, sembrava avesse un terzo braccio invertebrato. C’era un silenzio spettrale tra tutti noi, lui si rimise seduto, questa volta accanto a me, si pose frontalmente a mia moglie, scelta decisamente maliziosa, lui non sapeva che io sapevo tutto, ma lui certamente si posizionò in quel modo perché sapeva che mia moglie avrebbe posato il suo sguardo sui suoi coglioni, la sua inequivocabile postura invitava alla visione, mani poste sul lettino, corpo reclinato all’indietro, occhi chiusi, volto in direzione del sole e gambe larghe, mi alzai per andare in direzione dei bimbi per partecipare ai loro giochi, ma in realtà volevo avere la stessa visione che in quel momento aveva mia moglie, una visione spettacolare, mia moglie incrociò nuovamente il mio sguardo e seppur con gli occhiali da sole mi accennò ad una sua discretissima alzata di ciglia, ovviamente equivalente ad un
“..caspita, hai visto?”
Avevo visto e come, accidenti se avevo visto, lui era seduto molto vicino al bordo del lettino proprio per avere modo di far quasi pendere i coglioni oltre il bordo, un uomo dai buoni comportamenti ma all’occorrenza davvero molto capace e scaltro, in seguito seppi da mia moglie che lui amava essere vero anche nei suoi atteggiamenti, per cui ritenne normale porsi in quei frangenti in maniera del tutto genuina, questo fu per loro (in seguito in ufficio) oggetto di argomento, mia moglie mi raccontò che in un certo senso lo rimproverò amabilmente dello spettacolo che offrì in spiaggia (lo guardavano anche altre mogli nelle vicinanze) e lui sorridendo le rispose
“..chi non mostra non vende..”
La giornata balneare proseguì per tutto il pomeriggio, tra momenti di normalità e momenti particolarmente coinvolgenti, come quello creato durante il bagno, io leggermente distante impegnato dai bambini e loro due (distanti tra loro) impegnati nel loro dialogo, non ero però in condizione di poterli ascoltare. I primo ad uscire dall’acqua fui io ed insieme ai bambini raggiungemmo la nostra postazione, poco dopo arrivò anche mia moglie per aiutarmi sul daffare con la prole, in modo molto malizioso mi disse
“..lui deve aspettare un pochino prima di uscire dall’acqua, le sue condizioni non glielo consentono..”
Risposi al suo ammiccante sorriso con uno mio, altrettanto ammiccante e dandole modo di aver capito
“..ahh bene, allora.. vista la consistenza da riportare a riposo gli ci vorrà un pochino, vero?”
Lei “..già, hai visto giusto, e bravo il mio maritino..”
Nel pomeriggio trovai il modo per poterli lasciare nuovamente soli, la scusa fu per un gelato da gustare insieme ai bimbi, mi offrii di portargli una bibita fresca oppure un caffè, optarono per il secondo, quando tornai trovai mia moglie intenta a spalmare la crema solare sulle spalle di Pasquale, notai che le sue erano unte, per cui arguii che anche lui le fece la stessa operazione, mi augurai soltanto che lo avesse fatto in modo non indecente (la sera stessa me ne rassicurò)
“..eccovi il caffè..”
Mia moglie ridacchiò aggiungendo un ringraziamento, quello di Pasquale fu più serio ma non meno gradito, in quel frangente mi presi una piccola rivalsa dicendo
“..visto che bravo? Tu non lo hai mai fatto..”
Mi sembrò ovvio che mia moglie dovesse aver capito a cosa mi riferivo, ed i suoi sorrisini si fecero più evidenti per di più conditi da un ulteriore commento
“..è uno dei motivi per cui ti ho sposato..”
Poi, rivolgendosi a Pasquale disse “..tu non glielo porti mai il caffè a tua moglie in spiaggia?”
Pasquale si limitò a rispondere “..mai!”
Risposi io prima di lei
“..bravo Pasquale, tu si che sei un uomo di tutto punto..”
Ovviamente ridemmo tutti e tre. Il soggiorno domenicale in spiaggia volse al termine, nell’avviarci verso la macchina notai che Pasquale stava per chiamare un taxi, lo fermai nella sua intenzione offrendomi di accompagnarlo io, mia moglie fu dello stesso parere, avremmo portato prima lui prima di riprendere la direzione di casa. Mentre eravamo in direzione della sua abitazione i miei pensieri erano immersi in quella surreale realtà che stavo vivendo, l’uomo che avevo accanto a me (mia moglie era sul sedile dietro con i bambini che le dormivano addosso) era colui che aveva in un certo senso “brutalizzato” mia moglie in una stanza di hotel e che molto probabilmente le palpava il culo in ufficio 100 volte al giorno, ma il cazzo mi veniva ancor più duro se mi mettevo ad immaginare cosa sarebbe successo nei giorni successivi, perché ovviamente di sviluppi ce ne sarebbero stato a iosa. Arrivammo a destinazione abbastanza celermente, la nostra città non è una metropoli, mi disse “..puoi lasciarmi qui, il palazzo dove abito è quello, vi ringrazio per la bella giornata trascorsa, spero di potermi sdebitare..”
Lo rassicurai ma non potei fare a meno di pensare che il modo per sdebitarsi lo avrebbe trovato e come, soprattutto con mia moglie. Ci salutammo tutti con un semplice ciao e tra loro con un promettente e reciproco
“..a domani..”
Durante il rientro verso casa non parlammo mai, non ci fidammo del profondo sonno dei figli, un’occhiata tra noi rimandò tutto alla nostra topica serata da trascorrere sul talamo nuziale. La sera arrivò, come al solito l’aspettai a letto, questa volta però mi feci trovare completamente nudo ed intento a masturbarmi, lei entrò e subito sorridente mi disse
“..mmmhh.. vedo che sei carico ehh..! E bravo il mio maritino..”
Riprese la sua posizione preferita accoccolandosi come sempre addosso a me, si mantenne anch’essa completamente nuda, poi fu lei stessa ad avviare il dialogo
“..allora? Che ne pensi di Pasquale? Ti è piaciuto?”
Io “..si, è una bella persona, e soprattutto ha un pacco che mette brividi”
Sorridemmo tutti e due e lei disse
“..visto? Non ti ho detto bugie..”
Io “..toglimi una curiosità, perché non è potuto uscire dall’acqua? Cosa mi sono perso?”
Lei “..nulla di preciso, eravamo tra di noi a debita distanza, ma lui era in erezione perché mi disse che se non c’eri tu avrebbe voluto un bocchino tra gli scogli..”
“..e tu cosa gli hai risposto?
“..che c’era troppa gente, anche tra gli scogli..”
“.. ed io non sarei stato un problema?”
“..non gli ho detto questo, mi sono riferita ai bagnanti presenti, ma comunque, se lo vuoi proprio sapere no, tu non saresti stato un problema, è una cosa alla quale mi piacerebbe prima o poi farti assistere, ti confesso che questo gioco tra noi inizia a piacermi, chissà che un giorno non possa crescere fino a quel punto, lo so che per ora ne vuoi restare fuori, ma mai dire mai..”
Baciai mia moglie senza rispondere, poi le presi una mano e me la misi sul cazzo, la voglia di sentirmi masturbato era davvero notevole, ma lei, forzando la mia presa la ritrasse dicendomi
“..e no, non voglio darti questa soddisfazione, sono due sere di seguito che appena te ne vieni tutto finisce e ci addormentiamo, invece io voglio parlare, dobbiamo parlare del tuo aiuto per far sì che Pasquale mi scopi..”
Aveva ragione, mia moglie si stava ritagliando tra noi un ruolo consapevole, autorevole, e questo non faceva altro che accrescere la mia sensazione di essere in suo totale possesso “..hai ragione amore mio, oggi in spiaggia ho pensato molto all’aiuto che avrei potuto darti ed ho escogitato una soluzione che sicuramente ti piacerà, che ne dici se la vostra prima volta avvenisse qui a casa nostra e nel nostro letto?”
Mia moglie, molto seriamente rispose “..spiegami meglio”
Ripresi a parlarle della mia idea
“..decidi tu quando scopartelo, avvertimi per tempo ed io organizzerò con estrema precisione la vostra tranquillità totale, ci organizzeremo, te ne starai a casa prendendo un giorno di ferie, cosa di cui ovviamente lui dovrà sapere che io so, voglio essere libero di chiamarti a casa, dirai a lui che in quel giorno io sarò a Roma per una convocazione di lavoro, se vorrai potrai invitarlo anche a pranzo, lo farai arrivare in mattinata e te ne starai tutto il giorno insieme a lui, poi se te lo scoperai o no dipenderà da te, mi piace pianificarti questo aiuto perché è totalmente diverso dal farlo in modo squallido in una stanza d’albergo, per me, la sicurezza di saperti a casa mi renderà tranquillo, spero sarai d’accordo con me, vuoi mettere saperti nel nostro letto, nella nostra camera, nella nostra doccia, sul nostro divano dove sicuramente avverrebbero i primi approcci? La nostra cucina, mi piace pensare che lo farai mangiare nel mio piatto..”
Attimi di fragoroso silenzio, poi tornò a parlare “..è stratosferico quello che ho appena sentito, mi strabilierebbe meno se leggessi dello sbarco dell’uomo su Marte, mentre ti ascoltavo ho avuto visione di tutta l’eventuale giornata, io che lo metto al corrente di tale possibilità, lui che mi fa domande sulla sicurezza ti tale opportunità, saprò rassicurarlo, tu che mi lasci a casa e te ne vai in ufficio a pensarmi.. si, questa tua idea è davvero geniale!”
Io “..ricordati di non prendere i preservativi dal mio comodino, lo troverebbe inconsueto, al momento dell’uso prendili dalla tua borsa dicendogli che li hai acquistati il giorno prima, poi se li porterà anche lui tanto meglio..” “..amore mio sei geniale, pensi proprio a tutto..”.
Sorrisi e le dissi
“..allora merito di scopare?”
“..no, il prossimo che mi scoperà sarà lui..”. “..allora merito un pompino? Dai..”
“..nemmeno per sogno, è già tanto se ti sego, anzi.. lo farai da solo mentre parleremo ancora, ma non adesso, dobbiamo continuare a parlare..”
“..ma io non so ancora quanto resisterò..” “..non fare il pupo, trattieniti, dobbiamo parlare ancora per la messa a punto della giornata in questione, e dal momento che me ne hai parlato ho un turbinio di soluzioni nella testa, innanzitutto dovrò farmi a mente quali saranno i giorni della mia maggiore ovulazione..”
“.. mi stai mettendo paura, vuoi farti mettere incinta?”
“..ma che dici stupido.. in quei due tre giorni la donna è fortemente più portata alla maggiore ricezione, e ti assicuro che con lui ce ne vuole, mi aiuterebbe a sopportare meno dolore, ma tu sei uomo e certe cose non le sai..”
Si alzò dal letto, prese la sua agenda, cercò la pagina del mese successivo (Agosto) e contando i giorni dalla sua ultima mestruazione convenne che i giorni fatidici sarebbero stati quelli che mi indicò, però c’era il problema delle ferie, assai probabilmente lui si sarebbe recato nella sua città per trascorrerle con la famiglia, poi c’era anche il problema della chiusura della scuola, per cui tutto sarebbe stato meglio farlo scivolare nel mese di Settembre, poi disse
“..se le mie mestruazioni saranno regolari i giorni utili di Settembre saranno questi, prendiamo in esame il centrale dei tre, già a partire da domani metterò al corrente Pasquale della tua convocazione a Roma per questo preciso giorno (lo cerchiò con la sua matita) lo convincerò ad accettare il mio invito, non sarà difficile, fino a quella data non gli darò modo di avermi come quel giorno in hotel, lo terrò sulle corde, gli farò crescere la voglia di avermi e dovrà scegliere di potermi avere qui, in casa nostra, come tu hai consigliato.. nel nostro letto, ed ho trovato da subito intrigante anche il fatto di non rifare il letto, sei geniale con le tue idee, ma io non voglio esser da meno, non cambierò nemmeno le lenzuola, te lo prometto..”

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