STORY TITLE: Un desiderio irrefrenabile 
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Un desiderio irrefrenabile


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Un desiderio irrefrenabile

by Pattibullroma
Viewed: 1826 times Comments 11 Date: 10-11-2022 Language: Language

Ci ha accolto in modo lussuoso e raffinato. Un aperitivo a base di ostriche e champagne. Lui vestiva molto sbarazzino. Jeans, scarpe da ginnastica e una camicia celestina a righe. Nella sua semplicità era molto elegante, signorile, posato. Sapeva il fatto suo. Era molto attraente. Piacevole nella conversazione con battute siciliane che mi divertivano e, allo stesso tempo, mi arrapavano. La fica era fradicia e mi pulsava e la voglia di farlo mio aumentava. Dopo uno sguardo di intesa con mio marito, ho messo in atto il mio piano. Mi sono tolta la giacca offrendo alla sua vista il mio abbondante seno appena coperto. Seduta sul divano seguivo il suo muoversi in cucina per servire la cena. Avevo solo fame di lui. Accavallavo le gambe per mostrargli le cosce e il tulle delle autoreggenti, sorridevo ad ogni suo sguardo e lo fissavo con insistenza con lo sguardo desiderosa da troia. A lui non era passato inosservato il mio atteggiamento. Mi guardava le cosce. Poi, alzava lo sguardo e quando ci incrociavamo mi sorrideva maliziosamente. L’intesa era raggiunta. Entrambi volevamo la medesima cosa. La cena era proseguita sulla stessa falsa riga tra sguardi, sorrisi, battute, risate. Il dado era tratto. Doveva essere mio. Nei suoi occhi leggevo chiaramente la bramosia di fottermi. Era quello che volevo. Do un calcetto sotto il tavolo a mio marito, il quale alzandosi ci comunica che andava a comprare un po’ di gelato per concludere la serata. Dario lo accompagna alla porta e appena torna, ancora seduta sulla sedia, mi mette una mano tra le cosce e mi bacia. Avevo subito notato la differenza. Al garbo, compostezza, eleganza aveva sostituito determinazione, dominazione, autorevolezza e decisione. Un vero maschio. Speravo fosse così. Mi ha fatto alzare e, baciandomi, con le mani mi ha alzato la minigonna, le sue mani si facevano strada tra le mie natiche, mi ha tirato fuori i seni leccandoli e dopo mi ha preso il viso con entrambe le mani e fissandomi negli occhi mi ha detto con tono perentorio: “Sono due ore che mi sbatti le cosce in faccia… ora fai la mia puttana!”. Una scossa elettrica mi aveva percorso tutto il corpo. Lui era riuscito ad entrare nella mia testa che già da mesi si stava scopando ed aveva letto il mio pensiero. Sì, volevo essere la sua puttana. Agendo con una energica pressione sulle spalle mi ha fatto abbassare, in ginocchio, davanti e lui e mi ha ordinato: “Fammi un pompino!!”. Non desideravo altro che vedere il suo cazzo. Gli ho sbottonato i pantaloni e li ho tirati giù. Gli slip non lasciavano adito a nessuna interpretazione. Era eccitatissimo. Con entrambe le mani ho abbassato gli slip ed è svettato fuori un cazzo bellissimo, imperiale, maestoso, turgido, venoso, cappella pronunciata, gran dotazione. Glielo prendo in mano, lo guardo e gli faccio i complimenti: “Hai un gran bel cazzo!”. Mi risponde con tono infastidito per chiarire: ”Il mio non è cazzo, la mia è minkia!”. Nello stesso tempo mi prende per la nuca e mi ficca tutta la minkia in bocca e aggiunge: ”Così va trattata una puttana!”. Era da un bel po’ che fantasticavo di fargli un bel pompino. Mi è sempre piaciuto succhiare cazzi e a mio marito guardarmi tirare pompini. Ma adesso non avevo un cazzo in bocca, avevo una minkia, la sua minkia, la mia tanto desiderata minkia. E mio marito era eccitatissimo immaginandomi con il cazzo in bocca. Mi sono dedicata con passione e devozione a leccare e succhiare la minkia e i coglioni. Era tutto mio, doveva essere mio, solo mio. Alternava momenti in cui mi concedeva lo spazio per adorare con il mio pompino la sua minkia a momenti in cui mi afferrava la testa e si scopava la mia bocca pompandola energicamente e sbattendomi come uno stantuffo la cappella in gola. Avevo voglia di essere pompata così nella fica e in culo. Con lui non riuscivo a mascherare. Mi leggeva la mente. Mi ha tirato su e mi ha sbattuta al muro: “Voglio fotterti puttana!”. Ero totalmente in sua balia. Volevamo esattamente le stesse cose. Lui ordinava , io eseguivo silenziosamente. Mi ha fatto poggiare i palmi delle mani sul muro, mi ha tirato dietro il bacino facendomi flettere leggermente a 90 gradi. Dal canto mio, mi sono offerta totalmente a lui rilassando le natiche divaricando leggermente le gambe. Bravavamo insieme. Lui voleva darmi la minkia, io riceverla. Mi strofinava da dietro la cappella sulle grandi labbra e mi chiedeva: “La vuoi la minkia?....” . Non rispondevo. Lui continuava. Io la volevo. Lui sapeva dove portarmi. Lui era già dentro la mia testa. Alla medesima domanda ho risposto: “Si….la voglio!”. Non avevo mai desiderato un uomo così fortemente dopo mio marito. Non avevo mai desiderato una minkia così dopo quella di mio marito. Nella complicità con mio marito mi ero scopata in passato tanti uomini anche in gruppo. Ma tutti insignificanti e funzionali al nostro gioco. Lui era diverso da loro. Lui era colui che noi coppia cercavamo da anni. Un colpo secco e mi ha trapanato la fica. Mi ha tolto il respiro. Mi ha riempita tutta. Mi ha tenuto tutta la minkia dentro per un paio di secondi lunghi, interminabili, intensi e appaganti. Mi ha serrato con le mani le natiche e ha iniziato a sbattermi incessantemente. Colpi secchi, ripetuti, continui, ritmici. Sentivo i coglioni sbattermi nella fica e il rumore dei nostri corpi che si univano. Che puledro, trottava nella mia fica senza sosta. “La volevi la minkia? Così vai chiavata puttana!”, mi diceva. I suoi colpi possenti mi facevano aumentare la mia eccitazione rapidamente. Pochi minuti è un brivido mi ha attraversato tutto il corpo. Per la prima volta , dopo mio marito, un uomo mi faceva raggiungere un orgasmo così intenso. Il mio tentativo di dimenarmi era miseramente fallito: “Statti ferma, puttana, fatti scopare!”. Manteneva lo stesso ritmo, imperterrito, colpi secchi e decisi. Aveva capito che oramai ero sua e mi stava fottendo veramente come una puttana. Come piaceva a lui, come piaceva a me, come piaceva a mio marito. Poco dopo un secondo orgasmo più intenso e penetrante ha invaso tutto il mio corpo fino a scoppiarmi in testa. Le gambe mi stavano cedendo, tremavano. Ero scossa. “Ferma, ti prego….!”, ho implorato. Si è fermato, mi ha preso per mano e mi ha detto: “Vieni sul letto…”. Mi ha baciata, accarezzata, un momento sentimentale di breve durata. “Mettiti a pecora sul letto…” mi ha ordinato. Ho obbedito. “Tira fuori il culetto…” mi ha detto. Mi ha fatto arrapare. Ho inarcato la schiena e spinto verso su il culo. Non immaginavo. Subito dopo ho sentito una colata di saliva cadere dritta sopra il buco del culo. Adesso il mio sospetto stava diventando realtà. Ha raccolto la saliva con le dita e mentre mi lubrificava il canale mi ha detto: “Statti ferma che ti devo fare il culo!”. Il tono caldo ed autoritario di come me l’ha detto mi ha letteralmente fatto arrapare ancora di più. Ha piantato bene i piedi sul letto, ha puntato la cappella verso il buco del culo e con una leggera pressione mi è scivolato tutto dentro fino ai coglioni. Continuava a mantenere un’erezione imponente, minkia durissima e mi sfondava il culo non più a trotto ma a galoppo. Sentivo la sua minkia entrare ed uscire dalle mie viscere come un martello pneumatico raggiungendo profondità mai toccate prima. Tremavo sotto i suoi colpi interminabili, tentavo di svincolarmi dalla sua presa ma con decisione domava i miei tentativi di ribellione: “E ferma….fatti inculare troia!”. Mi stava conducendo a colpi di minkia nel paradiso del piacere in un continuo crescendo. Due orgasmi , uno dopo l’altro, mi hanno fatto gridare il momento topico e mi hanno letteralmente liquefatta. “Voglio sborrati nel culo prima che arriva tuo marito!” ho sentivo vagamente arrivare questo messaggio nella mi testa confusa di piacere e godimento. “Fai quello che vuoi…” ho sussurrato con un filo di voce. Ma già avevo il culo riempito dalla sua calda sborra. Siamo rimasti sul letto appagati, abbracciati e coccolati fino a quando mio marito ha suonato il citofono….
Mio marito aveva calcolato bene il tempo e mi aveva dato la possibilità di fare questa nuova bella scoperta….
Adesso, per me veniva il compito più difficile perché non lo volevo perdere: dirgli che a mio marito piace e si eccita a guardarmi scopare con altri uomini…

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