Penelope al cinema
by OdisseusViewed: 1211 times Comments 11 Date: 19-01-2022 Language:
Per convincere Penelope ad andare in un cinema (porno) ci sono voluti mesi, ad un nostro amico che in quel periodo se la godeva spesso, da solo o con altri amici.
Lui c’era stato più volte con altre coppie sue amiche e insisteva per portarci anche lei, dicendole che le sarebbe piaciuto, che per lui era sempre stata un’esperienza molto bella e travolgente, che era una cosa senza rischi.
Così Penelope alla fine si è convinta, ma quasi solo per farci contenti, lui e me.
Il cinema in questione è forse l’ultimo cinema porno ancora esistente in Italia. È nei dintorni di Rimini, a più di un’ora di macchina da dove stiamo: abbastanza distante per sperare che non ci fosse qualcuno che ci conosceva o potesse riconoscerla.
La prima volta che abbiamo portato Penelope al cinema era marzo e faceva ancora freddo, ma lei si era preparata come da istruzioni del suo/nostro amico: sotto il cappotto aveva solo un leggerissimo vestito nero, quasi una sottoveste, e le calze autoreggenti. Niente altro, a parte i sandali.
Sia io che lei eravamo insieme eccitati e imbarazzati, oltre che preoccupati di cosa poteva succedere se le fossero saltati addosso senza ritegno e senza controllo: in quelle situazioni, se degenerano, non è sicuramente facile tenere a bada un mucchio di maschi infoiati.
Ci fermammo nel parcheggio ad aspettare il segnale: il nostro amico ci aveva preceduti e d’intesa con il gestore sarebbe uscito ad avvisarci di entrare quando sarebbe mancato un quarto d'ora alla fine dell'ultimo spettacolo.
A quel punto il gestore, complice, non avrebbe riacceso le luci alla fine del film e avrebbe invece rimandato dall'inizio la pellicola (porno, ovviamente): era il segnale per gli spettatori più scafati, in gran parte habitué del posto, che c’era una lei di coppia disponibile. Man mano che gli altri spettatori defluivano il gestore gli avrebbe chiuso dietro la porta del cinema e le danze intanto potevano cominciare...
Penelope però si era persa di coraggio, aveva paura, non voleva più entrare, si è messa quasi a piangere.
È dovuto uscire dal cinema l'amico che l'aveva convinta, accompagnato da un altro suo amico in attesa, un medico primario di un ospedale lì vicino, assiduo in quel cinema e avvisato dal primo della
monta
in vista e invitato a parteciparvi. L'hanno tranquillizzata e alla fine siamo entrati.
Il gestore e proprietario del cinema e factotum, uno sui 6570 anni, era alla biglietteria. Ci ha fatto pagare 7€ a testa, il prezzo normale per chi andava solo a vedere i film, ma l’ha avvisata senza tanti complimenti che, se lei gli fosse piaciuta, si riservava di scoparsela da solo, come suo compenso, alla fine della monta e nel suo ufficio.
Ce l’aspettavamo: di questo suo modo di fare ci aveva già avvisati il nostro amico, dicendoci però anche che era molto difficile di gusti e difficilmente poi si scopava le lei delle coppie che andavano lì, preferiva farsi pagare un supplemento del biglietto.
Penelope appena entrata si è come trasformata, come del resto le succede spesso: timida ed esitante prima, scatenata poi…
Si è tolta la pelliccia nell'atrio ed è entrata nella sala di proiezione senza esitazioni, quasi nuda come era.
Dietro di lei siamo entrati noi, io e il nostro amico, quasi a farle da scorta e per tranquillizzarla.
Mi sono seduto 3 file dietro di lei, pronto a intervenire a difesa se la cosa avesse preso una piega troppo violenta, mentre il nostro amico si è seduto con lei e ha cominciato a baciarla e limonarla e a tirarle fuori le tette nella sala buia, illuminata solo dalla luce dello schermo.
Non è passato nemmeno un minuto e una delle sensazioni più forti è stata vedere, nel buio quasi assoluto, le ombre di quelli che si avvicinavano e convergevano su mia moglie e la circondavano: davano l’idea di un branco di lupi ...
Non hanno perso tempo: mentre il nostro amico li incitava a “fottersi la puttana” l'hanno presa, messa in mezzo, spogliata del poco che aveva a parte le calze, e hanno cominciato a metterglieli in bocca...poi l'hanno girata e piegata a pecora su una delle poltroncine e mentre uno se la scopava (tutti rigorosamente con il preservativo) gli altri si avvicendavano dalla fila dietro a metterglielo in bocca e farsi spompinare. Si davano il cambio, sia a farseli succhiare che a scoparsela, non risparmiando il lato B, mentre sullo schermo continuava a girare la pellicola porno che nessuno stava a vedere né ad ascoltare.
Ad un certo punto si sono messi a fare battute tra loro (chiaramente erano gli affezionati del locale e si conoscevano quasi tutti) prendendosela con uno che non rispettava la fila, dicendogli di aspettare il proprio turno e chiamandolo
extracomunitario
. Siccome anche nella penombra si vedeva bene che era di carnagione chiara e capelli rossi ho chiesto spiegazioni ad uno dei tanti. Mi ha risposto ridendo che quello era di San Marino...
Se la sono scopata così per quasi 3 ore, fino alle 2 di notte, senza darle respiro.
Penelope, superata la paura iniziale, godeva senza nasconderlo mentre se li prendeva dentro a turno e le schizzavano addosso.
Man mano, infatti, che loro arrivavano al dunque, si toglievano i preservativi e le schizzavano addosso o in bocca. Quando nella penombra ho provato ad accarezzarla per farle capire che ero lì vicino mi sono ritratto sbigottito: era tutta bagnata di sborra, completamente, su tutto il corpo, le dita scivolavano sulla sua pelle...
Oltre a farsi spompinare a più riprese se la sono fottuta tutti, uno dopo l'altro e alcuni più di una volta (il sanmarinese extracomunitario quella notte alla fine se l'è fatta ed è venuto ben 4 volte, tre della quali inculandosela)
Man mano che godevano e venivano definitivamente si allontanavano e uscivano dalla sala. Il gestore li faceva uscire dal cinema e poi richiudeva la porta.
Quando è finita Penelope era letteralmente coperta di sperma e visibilmente sorridente, anche se sfinita.
È andata nel bagno del cinema, si è lavata alla meglio (c'era solo il lavandino) e data una riassettata.
Poi quando sono usciti tutti gli altri siamo tornati, con il nostro amico e con il medico, alla biglietteria dove ci aspettava il gestore.
Invece di farsi pagare ha voluto scoparsela.
Prima l'ha esaminata, facendola ruotare su sé stessa e facendole togliere di nuovo la sua vestaglietta, e poi se l'è portata nel suo ufficio, si è chiuso dietro la porta e così ci ha riferito poi Penelope se l'è scopata senza complimenti né preliminari sul divano che c'era lì.
Quando sono riemersi dall'ufficio il gestore si è messo come nulla fosse a parlare con noi di problemi vari, compresa la potatura degli ulivi che doveva fare in quel periodo in un campo di sua proprietà, mentre Penelope si ripuliva alla meglio e si rivestiva.
Ce ne siamo tornati a casa che erano le 4 del mattino. In macchina si sentiva fortissimo l'odore dello sperma rappreso che lei aveva ancora appiccicato sulla pelle. Arrivati a casa ero talmente eccitato che le sono saltato addosso e me la sono scopata selvaggiamente.
Non ci sono foto di quella prima sera perché non sapevamo se si sarebbero fidati a farsi fotografare. Le foto le ho fatte le volte successive, quando ormai loro la conoscevano, ci conoscevano. C’è un album sul nostro profilo con le foto della volta successiva al cinema.
Avevo tenuto il conto di quanti se l'erano fatta quella sera: erano stati in 13.
Ci siamo tornati 34 settimane dopo e dopo ancora altre due volte. Poi lei non ha più voluto andarci perché
si sta più comodi e si gode di più a farlo su un letto
.
Da allora non ci siamo più andati anche perché ci hanno detto che la gestione era stata presa in mano da un sito d’incontri ed era diventata una cosa molto commerciale.
È stata un'esperienza molto forte. Niente di specialissimo, ma valeva la pena di provarla.