Parte 25 - Tutto iniziò così (racconto vero)
by Andreacp32Viewed: 485 times Comments 8 Date: 26-10-2021 Language:
Finalmente andammo a pranzo ed aspettavo il momento giusto per tirare fuori l’argomento e capire cosa avesse voluto dire Anna. Non ce ne fu bisogno perché iniziammo un discorso interessantissimo dove lei ci parlò totalmente a cuore aperto e quasi da mamma o meglio da maestra. Ci disse:
“ragazzi voi siete giovani e belli e quindi potete trovare senza problemi altre persone per fare giochetti ma ricordatevi che per restare insieme è necessario rispettare 3 regole che sembrano semplici ma che necessitano di applicazione.
1. La trasgressione è di coppia e quindi ci vuole il totale rispetto dei gusti e del piacere del partner. Le cose vanno decise insieme così come i limiti fino a cui spingersi
2. La sincerità. Dovete dirvi tutto e avere il piacere di condividere e di non fare alle spalle qualcosa che può dare fastidio. Non mi scopo uno perché tanto so che poi Filo non si incazzerebbe: glielo dico prima e se a lui l’idea intriga, lo faccio.
3. Mai competizione. Questa regola si divide in 2 sotto regole: A. non fare diventare la trasgressione una competizione con il proprio partner (lui si è scopato due tipe allora anche io me ne devo scopare due) B. non fare diventare la trasgressione una competizione con la persona che fa sesso con il tuo partner (quella ha fatto godere il mio uomo due volte allora anche io devo fare godere il suo uomo almeno due volte)
L’ultima regola, fidatevi, è la più difficile ed alcune volte, ancora, sia io che Filo ci caschiamo. Ma poi non diventa più una trasgressione per divertirsi, diventa una gara e quando hai finito ti senti anche sporca. È per questo che ormai da qualche anno giochiamo con coppie fidate e amiche. Non c’è nessun tipo di competizione e c’è totale rispetto dei rispettivi partner”.
Ascoltavamo entrambi attentissimi anche perché io condividevo completamente tutto quanto stesse dicendo e mi rendevo conto che molto spesso avevo tramutato tutto in una competizione così come Silvia che spesso aveva trasgredito anche le altre regole. Capii perfettamente quello che voleva dirci ed infatti quando intervenni, lei mi chiarì subito che “anche dopo anni, la gelosia c’è ed è normale, ma va trasformata in eccitazione, in piacere, in godimento. La cosa più bella per noi è trasformarci in quei momenti e poi invece avere delle cose solo per noi due. Io per esempio certe cose non le faccio con altri, anche se non è una regola che ci siamo dati ma perchè preferisco farle solo con Filippo”. Chiesi se per esempio il fatto dell’ingoio fosse una di queste cose e me lo confermò. Silvia annuiva e si diceva pienamente d’accordo con quello che aveva appena detto Anna. Addirittura si avventurò in un discorso dove il fatto di non rispettare queste regole avrebbe sicuramente portato allo sfascio una coppia. Io pensavo a quello che aveva combinato alle mie spalle in passato e non riuscivo a capire se stesse fingendo o se credesse davvero a ciò che diceva. In realtà mi sembrava sincera ma mi aveva indispettito questo suo modo di concordare pienamente con Anna. Quindi rispondevo a tono a quello che diceva Silvia, evitando di spiattellare ai nostri amici le cose da troia e da stronza che aveva fatto. Credo che Anna avesse intuito questa nostra piccola diatriba e quindi buttò lì una vera e propria provocazione e rivolgendosi a me disse: “ad esempio tu adesso accetteresti che Silvia e Filo vadano su in camera e facciano quello che vogliono mentre noi andiamo a rilassarci alla spa e poi quando tornano non gli si chiede nulla di cosa abbiano fatto?”. Silvia iniziò a ridere dicendo che non avrei mai permesso una cosa del genere e che, anzi, non avrei accettato nemmeno con la certezza di sapere tutto quello che sarebbe successo. Io guardai tutti e tre e poi dissi che era una prova interessante ed anche importante e quindi che per me si poteva fare. Dirò la verità: il fatto che Filippo non avesse il cazzo grosso e che non fosse una persona sessualmente instancabile, mi aiutò ad accettare, però volli dire di si per dare una svolta. Mi sarebbe piaciuto avere quelle regole e rispettarle, ovviamente con la regola 0 che per me era che tutto questo avvenisse lontano da posti dove qualcuno poteva conoscerci. Silvia allora guardò Filippo che le disse “io ho mangiato abbastanza”. Si alzarono e lui andò a baciare Anna e Silvia fece lo stesso con me. Mentre stavano per andare Anna disse “Silvia, chiaramente dopo, se ci andasse, potremmo fare lo stesso io e Samu vero?senza competizioni o altro”. La mia troietta fece si con la testa ma il suo sguardo non era più fiero come prima. Credo però che la cosa fosse stata intesa in maniera giusta anche da lei. Io ed Anna prendemmo il caffè al bar dell’albergo e poi ci dirigemmo verso la spa dove Anna dovette farsi addebitare il costo di un armadietto dove mettere i nostri vestiti e di due accappatoi e due paia di ciabatte perché non voleva assolutamente disturbare Filo e Silvia. Entrammo nel bagno turco e iniziammo a parlare ma c’era fin troppa gente e quindi non potemmo dirci più che due o tre parole sussurrate. Uscimmo e andammo in una saletta vuota e lì Anna mi disse: “la prima volta che il tuo partner è con un altro e tu lo sai, non è mai facile”. Io le risposi che cercavo di non pensare a quello che facevano e lei mi disse che dovevo solo pensare che Silvia stesse godendo e che la cosa le stesse piacendo. Anna notò subito che qualcosa mi si stava ingrandendo e quindi sorridendo mi chiese: “quella è la reazione al pensiero o a me?”. Le dissi che la situazione era intrigante e che comunque non per ripicca o competizione avevo una voglia matta di scoparla. Lei mi si avvicinò, guardò intorno per controllare che non ci fossero occhi indiscreti e mi baciò con passione e mi disse che anche lei aveva voglia. Ogni 5 minuti guardavo l’orologio per capire quanto durasse la “sessione” Silvia/Filo e quindi per passare il tempo feci un po’ di domande ad Anna che mi raccontò brevemente la sua storia. Ragazza di buona famiglia, scuola cattolica e poi college in Inghilterra dove si approccia al mondo lesbo con una compagna di college. Ci tenne a spiegare di non essere fidanzata con l’amica ma di essere propensa a quell’esperienza. In Inghilterra però conobbe Filippo e fu lì che fecero la prima cosa a tre, lei lui e la sua amica. Poi lei scelse Filippo e solo Filippo. La storia, tra momenti buoni ed altri meno, andò avanti fino ad arrivare al matrimonio. Durante il sesso amavano fare fantasie e ma nulla di eccessivo. Poi, dopo due anni di matrimonio, il sesso iniziò a calare e quando lo facevano, non era così piacevole come prima. Questa cosa era percepita sia da lei che da Filippo. Finirono per non scopare quasi più, con lei che si masturbava la mattina quando lui usciva per andare al lavoro e con lui che faceva lo stesso in bagno. Una volta lei, presa dal sospetto, guardò attraverso il buco della serratura o lo vide intento a farsi una sega. Decise così di parlare con lui del fatto che la loro relazione, soprattutto sessuale, stesse andando a rotoli. Si trovarono perfettamente concordi e si confidarono le rispettive masturbazioni. Fu così che raccontandosi a cosa pensassero in quei momenti solitari, vennero fuori i segreti più reconditi e decisero di trovare una sorta di club privè fuori da Castel Bolognese per provare qualcosa di trasgressivo. Inizialmente fu bello ed eccitante e dopo la trasgressione a casa scopavano come ricci ma poi anche questa cosa divenne una routine e, se non si andava al club privè, non riuscivano a scopare tra loro. Finchè ad un club non incontrarono una coppia con più esperienza che dopo essersi divertita con loro, divenne anche una coppia di amici con cui confidarsi e da cui imparare. Da quel momento, oltre ad avere una coppia fidata con cui vedersi, il loro rapporto era proseguito ottimamente. Mi affascinava tutto quello che mi raccontava e la naturalezza con cui lo raccontava. Ogni tanto mi veniva il pensiero di Silvia che si stava facendo scopare da Filippo ma poi mi tranquillizzavo vedendo lei e la sua estrema calma pur sapendo che suo marito si stava scopando una giovane ragazza, certamente più appetibile di lei nonostante non avesse nulla da invidiare a nessuna. Finalmente comparvero Silvia e Filippo, lei aveva i capelli che, anche se tenuti da una coda risultavano un po’ arruffati e non a posto e le gote rosse. Non so ma vederla così mi fece quasi eccitare. Eccitazione che salì alle stelle quando lei venne da me e baciandomi mi disse che mi amava. Non percepii l’intenzione di farmi sentire il gusto di sborra e nemmeno lo sentii. A quel punto io attendevo Anna che però propose una bella vasca idromassaggio. Solo in quel momento riguardai l’orologio e vidi che Silvia si era divertita per circa un’oretta. Nella vasca, Filippo si avvinghiò ad Anna e quasi ebbi la sensazione che la penetrasse in acqua ma notai il suo cazzo moscio nonostante la posizione. Dopo poco, Anna mi prese per mano e mi chiese se mi andava di andare in camera. Io le sorrisi e le dissi di si e guardai Silvia che non fece alcun tipo di sguardo: accettava consapevole e questo mi eccitava. Salutammo Filippo e Silvia e ci dirigemmo a riprendere le nostre cose nell’armadietto per poi prendere l’ascensore. Le porte non fecero in tempo a chiudersi che Anna mi si butto contro, sentivo il suo seno e la sua carica erotica salire. Avevo le mani occupate dai miei e dai suoi vestiti e lei mi prese la nuca portandomi alla sua bocca, limonandomi continuando a muovere le mani tra i miei capelli e ad ogni respiro ripartiva con un bacio ancor più di trasporto. Il mio cazzo era duro e se ne rese conto, dandogli una piccola sberla quando eravamo arrivati al piano. Entrammo in camera e si tolse e mi tolse l’accappatoio e ci buttammo sul letto. Letto senza il copriletto ed evidentemente sfatto dalla scopata della mia donna con suo marito. Non ci feci caso e mi concentrai su di lei. La stavo baciando ed ero sopra di lei con il mio cazzo che le strusciava la figa. Mi prese per le guance e mi staccò dalla sua bocca e mi disse “facciamo l’amore, non voglio uno stallone, voglio una cosa bella”. Mi riportò alla sua bocca e continuammo come due liceali nel nostro bacio passionale con il mio cazzo che dava qualche colpetto alle labbra della sua figa che mi faceva percepire come fosse pronta a ricevermi. Giocavamo in quella posizione continuando a baciarci con lei che tenendomi appunto per il viso, bloccava anche ogni mio movimento più incisivo, non permettendomi di fare altro che quel leggero toccarsi tra cazzo e figa. Volevo penetrarla e non volevo compromettere quel momento con il gesto meccanico del preservativo. Provai allora a spingere per infilarmi ma lei mi bloccò dicendomi di prendere il preservativo dal comodino.
Io: dai fammi entrare, stiamo facendo l’amore
Lei: questo no
Io: lo sento che lo vuoi
Lei: si ma non è per paura o quant’altro, prendo la pillola, ma questa è una delle cose che non concedo
Non insistetti, infondo era un’idea stupida e quindi aprii il cassetto dove sapevo che Filippo teneva i preservativi e lo indossai per poi entrarle dentro, fino infondo ma con dolcezza. Vedevo che percepiva perfettamente tutto il mio cazzo (come ho già detto, un cazzo normalissimo ma molto di più rispetto a suo marito). Le piaceva e si vedeva, ma quel suo trasporto mi bloccava dal sesso vero proprio. Quel suo bisogno di dolcezza di voler fare l’amore mi spingeva a non esagerare. La scopata non mi dispiaceva ma non me la stavo godendo fino infondo anche se vederla come innamorata era molto eccitante. Ad un certo punto la guardai e le dissi che volevo sentirla venire e lei mi rispose “di nuovo?”. Non mi ero accorto ma era già venuta e la cosa mi fece venire ancora più voglia così mi staccai da lei ed iniziai a leccarla impegnandomi al meglio. Avevo la mascella distrutta ma non mi staccai da lei finchè non raggiunse il secondo orgasmo che questa volta lasciò spazio a qualche urlo possente. Quando tornai verso di lei vidi uno sguardo diverso, compiaciuto ma voglioso. Era il segnale che potevo godermela e quindi la misi a pecora e iniziai a scoparla forte. E lei mi incitava ad aumentare la velocità e la potenza dei colpi, ripeté un milione di volte la frase “ancora più forte” ed io proseguivo incessantemente. Appena rallentai per prendere fiato si sfilò da me e mi fece capire la sua intenzione di cavalcarmi. Mi piaceva come cavalcava e come inarcava la schiena. Vedevo il suo collo andare all’indietro e la sua bocca aprirsi presa dal godimento. Poi iniziò a cavalcare lentamente ma salendo su fino alla punta del mio cazzo e poi buttandosi giù con tutto il suo peso. Il mio cazzo le piaceva e le piaceva sentirlo tutto. Dopo una serie di questi colpi, sentii il preservativo stringere, probabilmente si era un po’ spostato, quindi presi il suo culo con le mani e la tirai su facendo uscire il mio uccello. Vidi il suo sguardo quasi sconsolato per il fatto che la scopata fosse finita ma le spiegai che volevo solo cambiare preservativo. Il suo volto si illuminò nuovamente. Mi allungai verso il comodino e nel mentre sentii la sua mano che mi sfilava il preservativo. In quella posizione, con lei in attesa su di me, feci fatica ad aprirlo e quindi passai ad utilizzare i denti. In quel momento sentii la sua mano prendere il mio cazzo e inserirlo nella sua figa, mi allontanò il preservativo dalla bocca e mi baciò con passione ricominciando a scoparmi. Iniziò con frasi del tipo “oh come lo sento, mamma mia come è duro”. Sarà per il passaggio da preservativo a nudo, sarà per le sue frasi o sarà per il fatto che mi avesse concesso la sua figa senza preservativo, sentii crescere in me la necessità di sborrare. La guardai
Io: posso venire così?
Lei: no questo no
Si sollevò da me e con la mano iniziò a segarmi per farmi sborrare, provai ad avvicinare dolcemente la sua testa al mio cazzo ma lei si ritrasse e mi fece schizzare su di me. Apprezzai il fatto che poi si distese su di me e su tutto il mio sperma. Rimanemmo così qualche secondo e poi ricominciammo a baciarci, con lei che sembrava una ragazzina alla sua prima esperienza. Mi dava l’idea di essere innamorata ma era evidentemente una sensazione che mi trasmetteva il suo estremo trasporto. poi si alzò e vedendosi sporca andò verso la doccia e a quel punto le proposi di lavarci insieme. Entrammo e iniziai ad accarezzarla e lavarla come uno schiavetto e la cosa le piaceva parecchio, soprattutto quando si rese conto che piaceva anche al mio cazzo che era bello tonico e duro. Sorrideva e ogni tanto mi regalava qualche carezza al cazzo. io non disdegnavo la sua patatina che titillavo con le dita. Ad un certo punto mi sono inginocchiato per dare qualche leccatina e guardandola dal basso le dico
Io: comunque è davvero bella
Lei: sembra ancora giovane?
Io: è una figa da ragazzina
Lei: Filo dice che sembra una pesca
Io: be una pesca col pelo
Lei: anche a te piace liscia vero?
Io: a tutti piace liscia
Ricominciai a leccare e poi sempre da sotto le dissi
Io: facciamo una sorpresa a Filo
Anna comprese subito e mi stupì dicendomi di si. Uscii dalla doccia e guardai sul lavandino dove vidi il rasoio di Filippo, lo presi insieme alla schiuma da barba e rientrai in doccia. Le misi la schiuma sulla poca (per fortuna) peluria che aveva sopra la patatina e incominciai la rasatura. Per fortuna le labbra erano lisce e il lavoro fu molto veloce. Il mio cazzo rimaneva in tiro e alla vista di lei completamente depilata non potei resistere ad alzarmi ed infilarglielo senza trovare ostruzionismo. Aveva messo una gamba attorno alla mia coscia e la scopavo così tenendola per le spalle. Poi la girai e dopo averla leccata ancora iniziai a penetrarla a pecora per sentire il mio orgasmo venire.
Io: vengo
Lei: non dentro
Io: abbiamo fatto 30, facciamo 31
Si ritrasse, si girò e prese il mio cazzo in mano. Mi appoggiai alla parete della doccia e chiusi gli occhi per venire, ma sentii la sua bocca sul mio cazzo e, aperti gli occhi, la vidi intenta a succhiare. Non volevo rovinare una bella scopata e quindi le tirai i capelli per toglierla dal cazzo che stava per schizzare. Si fece sollevare ma disse
Lei: lasciami fare
Le sborrai in bocca anche se non sono certo che abbia ingoiato perché appena ritornò su, aprii il getto della doccia e venimmo innondati dal calore dell’acqua. Mentre ci asciugavamo per scendere le chiesi
Io: ma lo racconterai a Filippo?
Lei: se vorrà sapere, gli dirò tutto. Se non farà domande non gli dirò nulla
Mi piaceva questo loro rapporto e invidiai la loro consapevolezza chiedendomi se io e Silvia avremmo mai raggiunto quella situazione.
Scendemmo, il nostro giochino era durato un’oretta e mezzo ma non avevo fatto calcoli o altro per mettermi in competizione con Silvia. Quando arrivammo alla spa mi venne il dubbio se in questa ora e mezzo avessero fatto qualcosa ma evitai la domanda e andai a baciare Silvia che sembrava calma ma che si vedeva non essere del tutto tranquilla. Anna fece lo stesso con Filippo che invece sembrava a suo agio. Poi ci togliemmo gli accappatoi e Anna disse
Lei: tesoro, Samu mi ha convinta a farti un regalo
Mostrò la sua fighetta liscia che però, a causa della rasatura veloce, aveva lasciato qualche segno di irritazione. Filippo si tirò su dal lettino e iniziò a guardarla e a chiedermi come ci fossi riuscito e che voleva andare subito in camera a provare quella fighetta tutta depilata. Silvia osservava la scena tra il contenuto e il dubbioso. Filippo iniziò ad accarezzare Anna sulle spalle, continuando con l’idea di andare in camera.
Anna: amore, dopo andiamo, adesso sono un po’ provata
Filippo: porcelloni
Mentre i nostri amici ridevano, Silvia rimaneva impassibile ma notavo la gelosia nei suoi occhi. Rimanemmo ancora un po’ in sauna e poi tornammo in camera a rivestirci per prendere la macchina e ripartire. Ci salutammo calorosamente con l’intento di sentirci e magari vederci presto. In macchina Silvia era silenziosa e quindi provai una serie di approcci per chiacchierare ma vedendo che si era chiusa in sé stessa, le dissi:
Io: amore è stata un’esperienza assurda e divertente, ma se devi reagire così meglio che chiudiamo ogni cosa e salutiamo la trasgressione
Lei: devo solo abituarmici
Io: basta seguire le regole di Anna
Lei: cosa avete fatto in camera
Io: ti ricordi? Io non chiedo e tu non chiedi
Lei: ma io se vuoi ti racconto tutto
Io: lasciamo le cose così. Io voglio solo te ma la trasgressione dove nessuno ci conosce mi piace e mi piace che sia paritaria
Silvia si tranquillizzo anche se dovetti interromperla ancora un po’ di volte sulle domande di cosa avessimo fatto io e Anna. Poi arrivò un sms al mio cellulare che venne letto da Silvia visto che stavo guidando. Era di Filippo.
Lui: grazie amico mio, un regalo fantastico anche se l’ho trovata più aperta di prima
Io risi ma Silvia riprese con le sue domande e io continuai sul non voler dir nulla e sul non fare domande a lei. Arrivati sotto casa di Silvia, ci salutammo con un bacio caloroso, con lei che armeggiò con la mano sopra i miei pantaloni. Non potei resistere e la invitai a casa mia. Non c’erano preclusioni e impegni del giorno dopo perché mi dicesse di no, ma capii che la mia troia era sempre un passo avanti. Mi salutò dicendomi con un sorrisino ironico
Lei: sono un po’ provata anche io, meglio domani
Io: sei proprio una stronzetta
Lei: be se ti va ci possiamo sentire su msn
Andai a casa con un sorrisetto sul volto perché avevo perfettamente capito il suo intento. Appena il cazzo mi tornò moscio pensai anche che mi andava benissimo non averla a casa e rilassarmi con Marco o da solo. E poi comunque avevo già una sega in cantiere con msn
Continuo?