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Non solo calcio...


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Non solo calcio...

by socurioso
Viewed: 320 times Comments 0 Date: 22-04-2021 Language: Language

Puntuale come uno svizzero suono il campanello delle villetta di Carlo alle 20 precise, è una gradevole serata di marzo ed è la prima volta che mi trovo lì. Carlo è un collega che conosco ormai da 3 anni e ci siamo trovati in sintonia fin da subito su tutto tranne una cosa... la fede calcistica.
Fu così che un paio di giorni prima rimasi sorpreso quando mi invitò a casa sua per la prima volta per cenare e vedere la partita di Europa League InterEintracht insieme. Ovviamente era un'occasione troppo ghiotta per gufare e passare una bella serata con un amico e fu così che accettai volentieri.
Una volta dentro e dopo aver consegnato la bottiglia di Ferrari che avevo portato (in fondo all'Inter bastava vincere 10 per passare il turno e Carlo avrebbe potuto festeggiare) mi presentò sua moglie Lucia. Era un bella donna alla soglia dei 40 anni, non molto alta ma con un bel corpo sinuoso messo in evidenza dal vestitino corto che indossava, i capelli neri e ricci incorniciavano un bel volto dove spiccava un sorriso contagioso che la rendeva simpatica fin dal primo minuto.
Ci sedemmo subito per cenare presto in modo da finire prima del fischio d'inizio della partita. Lucia aveva perciò preparato una cena semplice e veloce, penne all'arrabbiata e bruschette con affettati vari e cosi alle 20:59 dopo aver fatto i tre passi che separavano la zona cucina dal salotto eravamo tutti e tre seduti sul divano con le tazzine di caffè in mano, loro agli estremi e io in mezzo. Carlo aveva chiesto a Lucia di non sparecchiare durante la partita per non disturbarlo e avevamo promesso che durante l'intervallo l'avremo aiutata.
Dopo solo 5 minuti Carlo rischia l'infarto, l'Eintracht segna subito e qui inizia la carrellata di santi invocati e insulti coloriti verso la sua squadra... Io giustamente cerco di calmarlo dicendo che in fondo basta che l'Inter faccia 3 gol senza prenderne altri e problema risolto! Ovviamente è come gettare benzina sul fuoco ma sono un

conoscitore del ruolo

e stasera devo gufare e lo faccio meglio che posso!
Lucia, divertita dal botta e risposta, inizia anche lei a prendere in giro Carlo il quale oltre a dover sorbirsi la disastrosa partita dei suoi deve pure fare gli scongiuri per evitare che le nostre previsioni si avverino. Al 30° minuto ormai siamo più calmi, Carlo segue concentrato la partita e io non infierisco più perché capisco che è un momento difficile e anche Lucia la segue tranquillamente. Mi chiede di scusarla ma è stanca perché la sua giornata come commessa era stata dura e mi dice che ha bisogno di stendere le gambe appoggiandole sul tavolino davanti a noi e io le rispondo che non c'è nessun problema, tra amici si può fare tranquillamente.
E così il mio già scarso interesse per la partita svanì... si perché pur guardando verso lo schermo lo sguardo venne catturato dalle gambe e dai piedi di Lucia. Roba che neanche un medico ortopedico specializzato podologo e per di più feticista dei piedi avrebbe potuto superare! Mi ero letteralmente perso guardando ogni dettaglio, dalle unghie curatissime e senza smalto alle dita regolari, dal collo del piede alle caviglie e poi su verso i polpacci. E no, non sono feticista ma sicuramente era una visione molto più interessante dei vari Handanovic, Srikiar, Borja Valero o Keita.
E poi quel veloce flettere ritmico delle dita del piede destro che sembrava quasi un saluto, un segnale... E in quel momento il terzo neurone entrò in rotta di collisione con gli altri due e realizzo che forse è da tanto che mi sono incantato a guardare, giro la testa di scatto verso destra e trovo il bel viso di Lucia che trattiene a fatica una risata. Ecco! sono stato beccato a guardare! Istintivamente porto la mano alle labbra per accettarmi che la lingua non sporga alla Fantozzi e sorrido anch'io.
Il doppio fischio dell'arbitro spezza il momento e Lucia ed io ci alziamo per sistemare la tavola mentre Carlo si scusa con la moglie ma dice che non può assolutamente perdersi i commenti (e le infinite pubblicità) dell'intervallo. E così mentre io sparecchio lei lava velocemente le stoviglie e pulisce tutto.

Prima ti eri incantato, vero

dice lei ad un certo punto divertita.

Si, confesso che sei molto più interessante tu che non la partita!


Be' lo prendo come un complimento, un po' buffo ma pur sempre un complimento!

risponde lei ridendo.
Le cose da lavare e sistemare sono poche e così poco dopo l'inizio del secondo tempo siamo tornati sul divano. Lucia non si interessa più alla partita e si concentra sul suo telefono, dopo qualche minuto mi chiede se ci scambiamo l'amicizia su Facebook e accetto volentieri anche se non lo uso molto. Intanto la partita continua e l'umore di Carlo peggiora perché ormai ha capito che la partita è segnata.
Mentre lo prendo in giro rassicurandolo dicendo che Spalletti sicuramente si inventerà una genialata delle sue sento una pressione sull'esterno della coscia destra. Lucia ha cambiato posizione appoggiandosi col gomito sul bracciolo del divano e tirando su le gambe piegandole e adesso è tutta raggomitolata e il vestito già corto di suo fa ancora più fatica a contenere tutte le sue curve.
Io entro immediatamente in modalità camaleonte e ormai i miei occhi sono indipendenti uno dall'altro, con uno guardo la partita in modo da fare i commenti giusti al momento giusto mentre con l'altro sto scansionando Lucia come Terminator, misuro ogni centimetro di pelle visibile e intuisco quello che non si vede... Cavolo! È proprio bella e Carlo un uomo fortunato.
Intanto noto che lei con un piede mi sta strofinando la coscia, è un movimento lento quasi distratto e infatti non so se lo fa consapevolmente oppure no perché lei è concentrata sul suo telefono ma comunque su di me l'effetto è esplosivo. Nella mia mente scorrono le immagini di quello che potrei fare, potrei accarezzarle il piede e piano piano risalire le gambe sempre più su fino a scoprire se indossa le mutandine oppure no... oppure potrei fare come quando da ragazzi si portavano le fidanzatine al cinema e con la scusa di stiracchiarsi si passava il braccio sulle spalle e

casualmente

la mano si posava sul seno, chissà se il seno di Lucia è sodo come sembra...
Ma si sa, questa è la realtà e non un film quindi non si va oltre la fantasia anche se quel piede appoggiato alla mia coscia sembra irradiare un calore che si diffonde su tutto il mio corpo e il suo lento movimento continua. Decido di stare calmo e di non rovinare il momento e di godermelo per quello che è senza cercare per forza di coglierlo come un segnale, preferisco passare per ingenuo piuttosto che per uno sfacciato.
Il triplice fischio dell'arbitro accompagnato dagli insulti di Carlo verso Spalletti e la sua banda decretano la fine della partita e la ripresa da parte mia e di Lucia degli sfottò. Lui si dimostra sportivo ma non perché accetta la sconfitta ma perché vorrebbe correrci dietro per strangolarci!
Lucia propone di prendere un secondo caffè e accettiamo volentieri, quando torna con il vassoio ognuno prende la sua tazzina e beviamo e lei si siede in grembo a Carlo, lo bacia e cerca di consolarlo per la sconfitta ma non perde l'occasione per prenderlo comunque un po' in giro.

Oh ma non è che questa sera fai come quello del film che quando perdeva dopo a letto non ce la faceva?!?


Mandrake!!

urliamo noi due insieme ridendo e questa dimostrazione di profonda conoscenza cinefila la fa apparire ancora più interessante ai miei occhi.
Intanto dopo la battuta Lucia bacia Carlo con passione accarezzandogli il petto e lui la stringe a sé con una mano tra i ricci di lei e l'altra che scivola tra il ginocchio e la coscia fermandosi ad un millimetro dal bordo del vestito. Capisco che è ora di salutare e lasciare che finiscano la serata nel miglior modo possibile. Sulla porta faccio tesoro del bacio sulla guancia e dell'abbraccio che Lucia mi da dicendomi che è stato un vero piacere conoscerni ed io rispondo che anche per me è stata una bellissima sorpresa e con Carlo ci diamo appuntamento al giorno dopo al lavoro.
All'indomani ci troviamo verso le 10 a fare insieme la pausa caffè e parliamo di quanto siamo stati bene la sera prima. Lo ringrazio ancora per la bella serata e gli dico ironicamente che mi dispiace che non abbia potuto aprire la bottiglia che avevo portato per festeggiare il passaggio del turno e che avrebbe dovuto aspettare un altro anno e lui mi risponde sorridendo:

Non è detto... Lucia mi ha detto di chiederti se vuoi tornare a casa nostra sabato sera che giocano il posticipo TorinoBologna...


ToroBologna?!?!? ma nessuno di noi due tifa né l'una né l'altra! Non dirmi che lei tifa una delle due!


Ma no, scemo! ovviamente non ci interessa il calcio ma la bottiglia c'è, lei ha notato che l'hai trovata

interessante

e anche lei lo pensa di te... possiamo anche scordarci di accendere la tv e passare la serata in modo diverso... facendo un altro tipo di gioco!


E il mio viso si illuminò con un sorriso sincero come quando si azzecca la scommessa pazza fatta col cuore e non col cervello, quel 2 a sorpresa della squadra di provincia quotata a 10! Accettai volentieri l'invito e fu l'inizio di una meravigliosa stagione di sabati sera senza calcio...

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