05 incontro con Piero
by lory1972Viewed: 744 times Comments 9 Date: 09-10-2020 Language:
Ho sposato Matteo e per altri due anni sono stata l'amante di Luigi e di Giorgio quando voleva Luigi, ma rigorosamente insieme. Fino alla nascita del mio primo figlio. Poi tra gravidanza, allattamento, pannolini, pappe, cacchette, tante cose sono cambiate. chi è mamma lo sa. Ho fatto la moglie e la mamma per circa 10 anni. Senza rinunciare a fare la puttana. Più niente in confronto alla storia con Luigi, qualche sveltina ogni tanto ma Luigi mi mancava. Ho provato con il parrucchiere, un vecchio compagno di scuola, un collega di lavoro; insomma non rinunciavo alla mia vera indole. La vera Lorena non esisteva più. avevo sempre il fuoco tra le gambe ma non riusciva ad alimentarsi.
Non mi sentivo un donna felice. Ero serena ma non appagata. ma l'unica cosa che mi restava di quelle scappatelle era il piacere di fare le corna a mio marito Matteo. Per il resto zero assoluto, niente di niente. nessuna emozione. Incontrai Giuseppe e sembrava un'altra vita. Divenne il mio amante fisso poi rimasi in cinta di lui e lasciai Matteo. Andai a convivere con Giuseppe ma la realtà non era come la avevo immaginata. Mi ritrovai con due figli e un compagno geloso, distratto, assente.
Luglio 2010 è il big bang della mia vita. Per sfuggire dalla inutile convivenza con Giuseppe accetto un invito di mia cugina Marcella a trascorrere un week and da lei a Villasimius, piccola ma rinomata cittadina sulla splendida costa sarda.
La raggiungo il venerdì sera poco prima di cena, con l'intento di trattenermi il sabato e la domenica. Fortunatamente i nonni sono ben felici di prendersi cura dei nipoti.
Marcella non era sola era in compagnia di un vecchio amico. Vecchio per modo di dire, 50enne simpatico, distinto, brillante anche divertente. Ebbi modo di rendermene conto durante la cena. Sembravamo un trio molto affiatato e in rapporto da sempre.
Si è fatto tardi, andiamo a dormire che domani mattina rigorosamente in piaggia presto.
Io e Marcella nella camera matrimoniale e Piero nella camera singola.
Marcella mi racconta di Piero, chi è, cosa fa, della loro amicizia, insomma parliamo un po' di lui e un po' di noi.
La mattina presto ci avviammo verso la splendida spiaggia di Campus, poco distante dall'abitato. Trascorremmo li l'intera giornata pranzando in un ristorantino proprio sulla spiaggia. Piero ci confidò che si sentiva osservato e invidiato perchè in compagnia di due splendide donne. Fu il primo e unico commento che fece sul nostro aspetto fisico e devo dire che lo trovai particolarmente garbato e delicato. Più lo conoscevo e più mi piaceva per il suo modo di essere vero, spontaneo, sicuro, deciso, elegante. Un uomo non bello ma decisamente affascinante e intrigante. Non nego che un pensierino su di lui l'avevo fatto.
Però a pensarci bene aveva ragione. Io e Marcella iniziammo a guardarci intorno e notammo tanti sguardi maschili puntati sul nostro tavolo. Del resto Piero non aveva tutti i torti a sentirsi invidiato sia io che Marcella eravamo due belle 40enni. Io avevo appena compiuto 37 anni fisico asciutto 4° svettante di seno culetto ancora alto e sodo, insomma non per vantarmi ma piacevo.
Marcella di 3 anni più grande di me, più imponente, alta tondetta, non grassa, proprio un fisico massiccio, una donnona con due tette enormi. riempiva l'occhio.
Solo verso il primo calar del sole decidemmo di fare rientro a casa. E poi che si fa chiese Marcella?. Niente disse Piero prendiamo delle pizze da portare a casa e via. stasera riposo assoluto, niente cena da preparare o piatti da lavare. e così fu.
Casa , doccia, pizza e serata in allegria al fresco del giardino sotto un enorme ficus.
Si è fatto tardi, buona notte, la compagnia è piacevole ma domattina Piero deve andare via presto.
Tutti nelle rispettive stanze come la notte precedente. Con Marcella nude, sdraiate sul letto, affrontiamo il discorso sulla giornata appena trascorsa e ci ritroviamo a parlare di Piero. Poverino, solo soletto nell'altra stanzetta. Crollo vinta dalla stanchezza. Vi giuro, fantasticando su quanto mi sarebbe piaciuto scoparmi Piero.
Forse furono quei pensieri a farmi svegliare durante la notte. mi girai e rigirai nel letto e notai che Marcella non era al mio fianco.
ancora nuda mi alzai sospettosa, ma già sulle scale per salire al piano alto i miei sospetti divennero certezze. i rumori che arrivavano dalla stanza di Piero non lasciavano dubbi.
Volevo vedere, ero curiosa e biricchina. Porta spalancata e visione degna della migliore saga del porno. Un toro si stava montando a pecora il culo della mia cara cuginetta. Che maiali scatenati. Volevo andare via ma la scena era veramente animalesca, volevo sentire cosa si dicevano.
Piero si stava inculando Marcella e le diceva che voleva incularci insieme, che voleva passare dal suo culo al mio. e la stronza che gli diceva di si, che voleva vedermi con il culo pieno di minca. Andai via cercando di non far percepire la mia presenza.
Tornai a letto turbata ed eccitata. ritornai con la mente a Luigi. alle nostre fantastiche scopate rammaricandomi anche che non mi aveva mai fatto provare un esperienza con una donna. Pensai che con lui non mi sarei di certo tirata indietro. Mi stavo scaldando. La mia perversione sopita stava riemergendo.
Sentii rumore sulle scale e pensai che Marcella stesse tornando a letto. feci finta di dormire e la senti entrare in stanza.
La rotta in culo ha finito pensai.
Mi sbagliavo,la rotta in culo ha iniziato a passare la lingua sulla mia fighetta. Scossa, fremito, pulsazioni, tutto in una frazione di secondo mi aveva invaso. tutte le mie libidini e perversioni represse negli ultimi 10 anni sono esplose con quella lingua. Non ero mai stata con una donna ma fu istintivo e automatico. ancora finta addormentata allargai le gambe e con una mano le schiacciai la testa contro la mia figa.
Per Marcella fu una dichiarazione di guerra. Quella che era una lingua delicata e quasi timida divenne una frusta collegata ad un aspiratore.
Mi scosciai oscenamente e le diedi tutta la figa da mangiare. le dissi che avevo visto e sentito tutto. che era solo una grandissima puttana. Cosa hai sentito mi chiede ? Che vuoi vedermi con il cazzo di Piero nel culo gli dissi.
Si, voglio farti riempire il culo mi disse, voglio che ci inculi insieme, ci sta aspettando.
Troia dentro e fuori, e io più troia di lei....
Si alza, mi prende una mano e mi trascina con se. La seguo in silenzio, euforica ed eccitata come non ricordavo più potesse accadere.
Arriviamo da Piero, è disteso sul letto pancia in giu. Marcella si stende dietro di lui e inizia a leccargli il culo. Piero reagisce immediatamente mettendosi a pecora.... cazzooooo che scena.... . Marcella lecca il buco del culo e Piero si sega. Mi faccio strada sotto Piero e gli imbocco il cazzo.
Quante mani mi accarezzano la figa ? non le conto. Sono concentrata su quel cazzo che so già devo ricevere in culo . Marcella rompe l'incantesimo spostando energicamente Piero e togliendomi quel cazzo dalla bocca.
Si mette sopra di me in posizione di 69 e mi chiede di leccarle la figa che vuole godere e riprendere l'inculata che aveva interrotto per colpa mia.
hai capito pensai. i due maiali si sono accorti di essere stati spiati.
Iniziai la mia prima leccata di figa mentre Marcella leccava la mia. cercai di imitarla per non dimostrare la mia inesperienza.
Marcella mi fece capire che avevo imparato subito e con l'aiuto di Piero che nel frattempo aveva ripreso a stantuffarle il culo mi riversò in faccia un mare di umori.
Marcella si sbattè sul letto abbandonando la mia figa e staccandosi dal cazzo di Piero.
Era arrivato il mio turno. Marcella mi ricordò che Piero voleva anche il mio culo. Ancora sdraiata pancia in su mi afferrai l cosce, le tirai verso l'alto racchiudendo le gambe contro il mio seno dicendo a Piero, così, devi incularmi così, voglio vederti in faccia mentre mi inculi.
Lo sento... si appoggia.... spinge... spinge.... sfondaaaaaa, cazzoooooo è dentro, duro, caldo. potente. Finalmente, dopo oltre 10 anni il mio culo assaggiava nuovamente un cazzo. Piero mi ricordava che ero una splendida rotta in culo. Me lo gustavo e con grande gioia realizzavo che avevo trovato l'uomo che cercavo. assaporavo quella verga nel culo e pensavo a quanto sarei potuta essere troia con lui. Mi piaceva mi piaceva da matti quell'uomo e già dai primi colpi di cazzo mi sentivo completamente sua.
esplose la troia che c'era dentro di me. mi insultai da sola. lo pregai di insultarmi . Ancora oggi Piero si ricorda la prima cosa che gli dissi.
Scusa ma sto venendo di culo gli dissi. Lo abbracciai, lo strinsi a me e lo baciai in preda alle convulsioni.
Mi ricordai di Marcella, era li, che ci guardava e si sditalinava, la tirai verso di me per baciarle i seni e accarezzarle la figa. ricominciando a muovere i fianchi lentamente per continuare a gustarmi il cazzo di Piero ancora saldamente ancorato al mio culo.
Marcella mi sussurra qualche cosa all'orecchio e scoppiamo in una fragorosa risata. Si alza, si allontana e torna con qualche sciarpa in lana.
Aveva proposto di legarlo, bendarlo e condurre noi le danze.
Cosi facemmo anche se Piero faceva finta di resistere e non essere d'accordo.
Dio che libidine, bendato, legato ai polsi alla spalliera con le braccia distese sopra la testa e il cazzo svettante.
Dovevamo succhiarli il cazzo alternativamente e lui doveva indovinare chi aveva il cazzo in bocca, se indovinava la troia come premio si sedeva sopra di lui infilandosi il cazzo in culo.
Naturalmente sia io che Marcella facevamo il possibile per farci individuare subito. abbiamo iniziato un valzer di pompe e di inculate che in realtà era una roulette russa. volevamo vedere chi sarebbe stata la fortunata che capitava seduta sul cazzo quando il povero Piero esplodeva tutta la sua crema.
Ma il valzer non durò molto.... Piero ci impose di slegarlo perchè non voleva sborrare senza prima aver fatto quello che desiderava....
Lo abbiamo accontentato. slegato ci ha messo a pecora una al fianco dell'altra e ha iniziato a incularci così, prima una e poi l'altra.
botte violente con tutto il peso del suo corpo, estraendo quasi completamente il cazzo dal culo per poi spingerlo dentro con animalesca violenza.
Bagasse rotte in culo è stato il suo perpetuo grido di guerra
una se la inculava l'altra la teneva aperta con le dita. alternava questo trattamento chiedendoci chi volesse la sborra.
Io e Marcella ci baciavamo cercando disperatamente le nostre lingue mentre con le mani ci solleticavamo le rispettive fighette...
Stavo per godere ancora di culo, Piero mi sbatteva e stavo per godere.... lui esce e entra in culo a Marcella.....
Lo insulto.... lo prego, lo supplico....... inculami e non smettere fino a quando non godo. lo fa, il porco lo fa..... e non ci vuole molto, io ero già carica voglio che Marcella venga sotto di me e mi lecchi la figa. siamo in 69 Piero martella. Vengo ancora e se ne accorgono perchè quando vengo con il culo ho le crisi epilettiche.
E' una mazzata per il Povero Piero che mi scarica fiotti di sborra calda dentro il culo, poi lo toglie e lo da in bocca a a Marcella. per dividerlo da brave cuginette.
La battaglia è finita, ci sono tre feriti sul campo e si è fatta l'alba, Pietro deve vestirsi e scappare, il lavoro lo aspetta, si anche se è domenica il poverino va a lavoro. Lo coccoliamo per un pò coprendolo di baci e lingua sul cazzo, palle e culo.
Ci lascia li distese e appagate sul letto.
Lo saluto e gli dico di non sparire. mi rassicura che non accadrà.
E' un uomo di parola, dopo pochi minuti mi arriva un messaggio. E' lui . Mi scrive che la sera stessa mi aspetta a casa sua ; Naturalmente gli rispondo che sarei andata e che ero felice che me lo aveva chiesto.
Ci sono andata e dopo 10 anni continuo ad andarci. Sono felice. 10 anni di indicibili esperienze sessuali senza tabù. Mi sono realizzata come donna e come puttana. Lui è separato quindi assolutamente libero di coinvolgermi nelle sue frequenti storie. Io convivo sempre con Giuseppe, stupido ignaro e inutile cornuto.