STORY TITLE: Capitolo 2 - La prima volta 
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STORY

Capitolo 2 - La prima volta

by Gianbull360
Viewed: 129 times Comments 0 Date: 20-05-2025 Language: Language

L'aria nell'abitacolo dell'Alfa Romeo sportiva nera vibrava di un'elettricità palpabile. Marco sentiva il cuore battergli un po' più forte del solito, un misto di eccitazione e una sottile ansia che gli serrava lo stomaco. Accanto a lui, Giulia teneva lo sguardo fisso sul finestrino, le labbra leggermente increspate in un sorriso nervoso. Si tenevano per mano, un contatto silenzioso che cercava di placare il tumulto interiore di entrambi. La sua mano, solitamente fredda anche in estate, stringeva la sua con una presa inusualmente forte. La strada scorreva monotona, ma per loro ogni chilometro sembrava avvicinarli a un territorio inesplorato, un confine audace che stavano per varcare insieme.
Marco ripensava ai messaggi scambiati con Aldo, alle fantasie condivise, cercando di ancorarsi alla razionalità di quella decisione. Lo stiamo facendo davvero, si ripeteva, quasi incredulo. Un'immagine fugace di Giulia tra le braccia di un altro uomo gli attraversò la mente, suscitando una strana mescolanza di curiosità e un vago senso di vertigine. Scacciò il pensiero, concentrandosi sulla mano di Giulia nella sua, percependo la sua temperatura insolitamente elevata.
Giulia, dal canto suo, sentiva un vortice di emozioni contrastanti. C'era l'eccitazione di rompere la routine, di abbandonarsi a un'esperienza nuova e trasgressiva. Ma c'era anche una punta di timore, l'incertezza di ciò che l'attendeva, di come il suo corpo avrebbe reagito a un contatto diverso, di come tutto questo avrebbe potuto cambiare il suo rapporto con Marco. Si strinse la mano di lui, cercando un po' di conforto in quella familiarità rassicurante.
Arrivarono all'hotel con la formula

drivein

che Aldo aveva suggerito, un luogo discreto e funzionale. L'auto si fermò di fronte a una delle stanze, un anonimo numero su una porta. Marco spense il motore, il silenzio improvviso sembrò amplificare il battito dei loro cuori. Si scambiarono un'occhiata, un interrogativo muto nei loro occhi. Era il momento.
Aldo li stava aspettando all'interno, un sorriso accogliente dipinto sul volto. L'atmosfera era stranamente rilassata, quasi come se si trattasse di un incontro tra vecchi amici. Dopo i convenevoli e qualche chiacchiera per rompere il ghiaccio, la tensione iniziale cominciò a stemperarsi, lasciando spazio a una crescente curiosità e a un'eccitazione sottile che serpeggiava nell'aria.
Fu Giulia a rompere il silenzio con una proposta inaspettata, un guizzo malizioso negli occhi:

Perché non giochiamo a strip poker?

. Marco la guardò sorpreso, poi un sorriso gli illuminò il volto. Non era certo l'idea più sofisticata, ma era semplice e diretta, un modo per superare l'imbarazzo e aggiungere un po' di pepe alla situazione. Aldo accettò con un sorriso.
Le carte scivolarono sul tavolino, accompagnate da risate nervose e sguardi carichi di sottintesi. Ad ogni mano persa, un indumento cadeva a terra, rivelando gradualmente la pelle. L'imbarazzo iniziale si trasformò presto in una crescente consapevolezza dei corpi e in una palpabile attrazione che riempiva la stanza.
Alla fine, Giulia si ritrovò vincitrice, un sorriso trionfante sulle labbra mentre Marco e Aldo, ormai in biancheria intima, si spogliavano completamente, seguendo le

regole

del gioco. Era il momento. L'aria si fece densa di attesa. Giulia si sdraiò sul letto, osservando i due uomini avvicinarsi, una scintilla di curiosità e un velo di timidezza nei suoi occhi verdi.
Marco si sdraiò supino sul letto, il suo sguardo intenso che invitava Giulia a seguirlo. Lei colse l'implicito invito e si mosse con una sensualità felina, il suo corpo nudo che aderiva al suo in un contatto di pelle calda e umida. Mentre si sistemava a cavalcioni su di lui, i suoi seni morbidi gli sfiorarono il petto, accendendo ulteriormente il suo desiderio. Lo baciò con una passione selvaggia e possessiva, le mani che gli artigliavano i capelli, tirandoli leggermente mentre le loro lingue si intrecciavano in una danza umida e frenetica. Marco sentì il suo membro, sempre pronto e reattivo, risvegliarsi con impeto al contatto avvolgente e stimolante del suo corpo caldo e morbido, premendo contro la sua intimità. Le loro respirazioni si fecero affannose, il profumo dei loro corpi eccitati riempì l'aria, creando un'atmosfera di desiderio primordiale.
Aldo si unì a loro sul letto, creando un groviglio di arti e sussurri eccitati. Le mani vagarono senza inibizioni, toccando, stringendo, esplorando ogni curva e anfratto dei loro corpi. Le dita esperte di Giulia continuarono a danzare tra le gambe di Marco, trovando subito il punto più sensibile. Un gemito profondo sfuggì dalle labbra di Marco.
Poi, i loro giochi si concentrarono sulle zone più intime. La bocca di Aldo scese voluttuosa sul seno di Giulia, succhiandone avidamente il capezzolo, mentre Marco, con le mani libere, accarezzava i suoi fianchi, sentendola fremere. Con un movimento sensuale, Giulia si spostò, offrendo la sua intimità alla bocca di Marco. Lui accolse l'invito, la sua lingua che esplorava con voluttà le pieghe umide e pulsanti, facendola sussultare di piacere.
La voglia di Aldo di penetrare Giulia si fece incontenibile. Con un movimento fluido, Aldo si posizionò tra le gambe di Giulia, il suo membro turgido che premeva contro l'entrata. Giulia lo accolse con un gemito strozzato, le mani che si aggrappavano alle lenzuola. Marco osservava la scena con un'eccitazione crescente, sentendo il proprio corpo fremere al pensiero di unirsi a loro.
I loro movimenti si fecero più rapidi e intensi. Giulia ansimava, il corpo scosso da ondate di piacere. Marco, stimolato dalla visione di Giulia così intensamente coinvolta e dal contatto dei loro corpi, sentì un'urgenza crescere dentro di sé. Con un movimento istintivo, si chinò su Giulia, la bocca di lei che cercava il suo membro eretto. Giulia lo accolse con passione, prendendolo completamente. In quell'istante, l'eccitazione di Marco raggiunse l'apice, culminando in un orgasmo potente nella bocca di Giulia, un'esplosione di piacere che lo scosse dalle fondamenta.
Nonostante il proprio culmine, Marco continuò a partecipare attivamente, le sue mani che accarezzavano il corpo di Giulia, la sua bocca che tornava a baciarla con rinnovata passione mentre Aldo continuava a penetrarla con movimenti ritmici e decisi. Giulia raggiunse l'orgasmo più volte, il suo corpo che si contraeva in spasmi di piacere sempre più intensi.
Poi, in un crescendo finale, Aldo aumentò il ritmo delle sue spinte, il suo corpo che si tendeva al culmine. Giulia gridò di piacere, le gambe avvolte intorno ai fianchi di lui, il corpo scosso da un'ondata di piacere così intensa da farla quasi perdere i sensi. Marco osservava la scena con un senso di profondo compiacimento, il desiderio ancora vivo in lui. Il piacere di Giulia era anche il suo piacere, amplificato dalla consapevolezza di aver creato quel momento. Aldo emise un lungo gemito rauco, il suo corpo che si irrigidiva nell'orgasmo finale.
Quando la tensione si sciolse, lasciandoli esausti ma stranamente appagati, i tre rimasero abbracciati, i corpi madidi di sudore. Un silenzio denso di significato riempì la stanza. La

prima volta

era compiuta, e l'intimità condivisa aveva creato un legame nuovo e indissolubile tra loro.
Marco, con Giulia ancora stretta tra le sue braccia e Aldo vicino, sentiva un'ondata di emozioni contrastanti. C'era la soddisfazione di aver esplorato un desiderio a lungo accarezzato, la sorpresa di quanto naturale e appagante fosse stata l'esperienza. Ma c'era anche una punta di riflessione sul futuro. Cosa succederà adesso? si chiese. Questo era solo l'inizio? Come avrebbe influenzato il loro rapporto di coppia? Guardò Giulia, il suo viso rilassato e sereno, e sentì una profonda gratitudine per la sua apertura mentale e la sua audacia. L'eccitazione provata nel vederla con un altro uomo era reale, ma ancora più forte era il senso di connessione e fiducia che quell'esperienza aveva paradossalmente rafforzato tra loro. L'idea di continuare a esplorare questa nuova dimensione con Aldo non lo spaventava, anzi, una sottile eccitazione per le possibilità future si insinuava nella sua mente.
Giulia, avvolta nel calore dei due uomini, provava una sensazione di liberazione. Si era abbandonata a un desiderio che non sapeva nemmeno di avere con una facilità sorprendente. Il contatto con Aldo era stato diverso, nuovo, ma non per questo meno piacevole. Anzi, quella diversità aveva risvegliato in lei sensazioni inesplorate. Guardò Marco, il suo sguardo dolce e interrogativo, e gli sorrise. Sapeva che quella

prima volta

era stata importante per entrambi, un passo audace verso una nuova comprensione della loro sessualità. Un pensiero, espresso più volte nella sua mente, si fece strada con chiarezza: il sesso con due uomini non finisce mai! L'idea di rivedere Aldo, di continuare questo viaggio a tre, la incuriosiva. C'era una chimica innegabile tra loro, un'intesa che andava oltre il semplice desiderio fisico. Sentiva che questa nuova dinamica avrebbe potuto aggiungere un elemento eccitante e inaspettato alla sua relazione con Marco, senza intaccare il profondo amore che li legava.
Aldo, con un sorriso soddisfatto, osservava la coppia. Aveva percepito la loro curiosità e il loro desiderio di esplorare, e si era sentito onorato di essere parte di quella prima, audace esperienza. C'era qualcosa di speciale nella loro apertura, nella loro volontà di mettersi in gioco come coppia. Intravedeva la possibilità di continuare a frequentarli, di costruire un rapporto basato sul rispetto reciproco e sul piacere condiviso.
Mentre la luce fioca del pomeriggio iniziava a filtrare attraverso le tende della stanza, i tre rimasero in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri e sensazioni. La

prima volta

era alle loro spalle, un ricordo intenso e indimenticabile. Il futuro con Aldo era ancora incerto, ma una porta era stata aperta, e tutti e tre, a modo loro, erano curiosi di scoprire cosa si celava oltre, con la vivida consapevolezza, per Giulia, che nuove, infinite possibilità di piacere si erano dischiuse.

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