Scopata dal collega di lavoro e due suoi amici.
by pennabiancaПосмотрели: 963 раз Комментарии 1 Date: 19-03-2025 Язык:

Mi chiamo Daniele, ho 36 anni, sono di media statura, occhi scuri, capelli neri portati cortissimi, fisico nella norma, né gasso né magro. Da sei anni sono sposato con Luciana, che ha la mia stessa età. Lei è un po’ più alta di me, bionda, occhi azzurri, un bel seno di una terza piena, bocca ampia e labbra carnose, che inducono a pensieri fortemente impuri, ventre piatto, cosce lunghe e snelle sovrastate da un culetto che sembra disegnato con il compasso, da quanto è tondo, alto e sodo. Fra di noi il sesso è sempre stato molto soddisfacente. Io ho una buona dotazione, un po’ sopra la media, sia in lunghezza che in circonferenza, e lei è da sempre stata una donna molto calda e vogliosa, sempre pronta a soddisfare ogni mio desiderio ed a sfruttare ogni occasione che le offro con qualche gioco nuovo ed eccitante. Quando l’ho conosciuta, era vergine, ma lo succhiava molto bene, frutto dei tanti bocchini fatti proprio per quella sua bocca larga e labbra che sembrano fatte apposta per succhiare. Con il tempo, le ho insegnato tutto e anche di più, in quanto, oltre a sverginarla sia davanti che dietro, l'ho fatta sempre un po’ esibire, perché ne ricavo una grossa eccitazione nel vedere maschi che sbavano per lei. Di recente abbiamo avuto una serata e vissuto un'esperienza davvero speciale. È stato il giorno del compleanno di Luciana, una serata di dicembre molto fredda, in cui avevo deciso di portarla a cena fuori per festeggiare. Lei si era fatta bella per l’occasione. Aveva indossato una gonna in pelle nera con sopra una camicetta di seta bianca. Per intimo le avevo visto indossare un sottilissimo reggiseno a balconcino di pizzo ricamato, che ha spinto molto in alto il suo seno, rendendolo ancor più voluminoso. Sotto, invece, aveva un perizoma davvero sottilissimo, di pizzo nero, calze autoreggenti nere velate, con una balza alta di pizzo ricamato e stivaletti neri alla caviglia dal tacco a spillo 12. Sopra, per non aver freddo, aveva un piumino che la copriva fino a metà coscia. Con un abbigliamento cosi sexy, il dopo cena era quanto mai molto promettente. Abbiamo cenato in un ristorante molto esclusivo, con un menu tutto a base di pesce, annaffiato da una generosa dose di vino bianco frizzantino, molto gradevole. Luciana era radiosa ed allegra. I suoi sorrisi e le frasi maliziose, articolate in doppio senso, non facevano altro che aumentare la mia eccitazione e le mie fantasie in ordine al prosieguo della serata. Usciti dal ristorante e giunti nel parcheggio, vicino all’auto, l’ho abbracciata e baciata con passione. Con la mano sono sceso ad accarezzarle la coscia, risalendo sotto il vestito, ed ho sentito che era molto calda e già bagnata.
Per un attimo ho ipotizzato uno scenario intrigante, ma lei, senza fretta, mi ha fatto una proposta.
«Perché non andiamo a bere qualcosa?»
Ho accettato di buon grado, nonostante, come detto, i miei pensieri fossero già protesi in un’altra direzione. Proprio nella zona dove ci trovavamo, a poca distanza, c’era un locale molto carino, ma, appena entrati, era alquanto affollato e, non trovando un tavolo libero, abbiamo ripiegato sedendo su due sgabelli, a ridosso del bancone ed abbiamo ordinato due mojito. Mentre bevevamo in allegria, ho notato, con mio enorme piacere, che la posizione su quell’alto sgabello, lasciava scoperta tutta la gamba sinistra di mia moglie, fino al bordo delle calze. Inoltre aveva tolto il piumino e, avendo i primi quattro bottoni della camicetta aperti, si intravedeva il pizzo del reggiseno: il tutto era una scena da infarto. Ho dato uno sguardo intorno eccitato, per capire se la condizione di Luciana attirasse altri sguardi, oltre al mio. Ben presto ho avuto la conferma che le cosce di mia moglie erano oggetto dell’attenzione per svariati occhi e, probabilmente, anche oggetto di desiderio e commenti da più di un esemplare di sesso maschile. Continuando a bere ed a chiacchierare, mi son fatto più audace: ho preso ad accarezzare la coscia semiscoperta ed ho spinto il lembo inferiore della gonna più in alto, per far sì che fosse ancor più esposta la balza delle calze: ovvio che la cosa mi faceva ribollire il sangue per l’eccitazione. Poi la mia attenzione è stata calamitata da un gruppo di tre uomini, sui 3035 anni, poco più in là, che, sicuramente, si stavano scambiando opinioni su di lei; uno dei tre, in particolare, la fissava in maniera spudorata, praticamente senza mai distogliere lo sguardo. Abbiamo continuato a bere i nostri drink, chiacchierando allegramente, quando, ad un certo punto, il tipo si è avvicinato a noi e si è rivolto a mia moglie.
«Ciao, Luciana, non ti ricordi di me? Eravamo al corso di informatica aziendale circa tre anni fa, quello promosso nella sede della nostra banca.»
Lei, avendolo riconosciuto, gli ha sorriso.
«Luca! Certo che mi ricordo di te! Come stai? Sei finito alla sede distaccata nella zona del centro commerciale, se non sbaglio!»
Lui le ha sorriso contento e ci ha presentato i suoi due amici.
«Sto benone, tutto sommato! Sì, è vero, mi hanno mandato al centro commerciale. Questi sono due miei amici, Marco e Fabio.»
Lei ha stretto loro la mano e poi mi ha presentato.
«Piacere! Questo invece è Daniele, mio marito.»
Concluse le presentazioni, Luca ed i suoi amici ci hanno offerto un secondo giro di
mojito
, così siamo rimasti ancora lì a chiacchierar con loro. Il discorso verteva, fondamentalmente, sia sul corso che sul lavoro, o cose attinenti. Sembravano molto affiatati e così mi son sentito in dovere di offrire, a mia volta, un nuovo giro di bevute. Ho notato che, mentre chiacchieravamo, Luca aveva appoggiato una mano sulla coscia di mia moglie. Ho finto di non farci caso, per caprie come si sarebbe evoluta la cosa. Lui, ben presto, ha iniziato ad accarezzarle quella coscia e lei non sembrava per nulla contrariata. Si stava facendo tardi ed il locale si stava già svuotando, quando Luca ci ha fatto una proposta:
«Che ne dite di prendere il bicchiere della staffa a casa mia? Ho un appartamento ad un centinaio di metri da qui.»
Luciana mi ha guardato senza rispondere, allora io mi son detto favorevole.
«Per me va bene, non ci son problemi se è d'accordo anche la mia signora.»
Lei mi ha sorriso e si è detta assolutamente d’accordo. Ho notato che sembrava davvero molto su di giri e questo mi ha fatto pensare che la serata avrebbe potuto prendere una piega non diversa da quanto l'avevo ipotizzata all'inizio. Siamo usciti dal locale e ci siamo incamminati insieme ai tre; abbiamo raggiunto una palazzina poco distante e siam saliti all’ultimo piano. Già in ascensore ho notato che Luca le palpava il culo e lei non faceva nulla per sottarsi alla palpata: la cosa mi eccitava all'inverosimile. Appena entrati, ci siam resi conto di esser in un attico molto bello e ben arredato. Luca ci ha invitato a sedere sul divano ed ha preparato cinque Margarita, piuttosto robusti, offrendoceli, poi è venuto a sedersi accanto a mia moglie. Hanno ripreso a chiacchierare e scherzare mentre bevevano. Mi sentivo un po’ fuori luogo per la situazione, ma anche eccitatissimo e Luciana era più che mai brilla ed allegra. Ho notato che Luca ha di nuovo appoggiato la mano sulla sua gamba e le stava, lentamente, spostando la gonna per poterle meglio accarezzare la coscia. Ancor una volta, ho fatto finta di nulla e lui ha continuato nella sua azione, fino a scoprire completamente la gamba. Poi, di scatto, si è rivolto a me.
«Non ti dispiace mica, se le accarezzo le gambe, vero?»
A quel punto, non mi potevo più tirare indietro.
«Visto che a lei sembra non dispiacere per niente, non vedo perché me ne dovrei fare un cruccio.»
Lui ha subito iniziato a spaziare ancor più e con maggior decisione.
«Che belle cosce morbide, che hai Luciana; vien proprio voglia di toccarle! E voi altri, non volete sentire come son ben setose queste cosce?»
L'invito era chiaramente rivolto ai suoi due amici, i quali si son fatti avanti all'istante. Ho lasciato che essi prendessero posto accanto a lei, che, intanto, si era abbandonata al languore di quanto le stava succedendo intorno, un po' chiudendo gli occhi, un po' lanciando sorrisi civettuoli. Hanno iniziato a palpeggiarla e Luca la stava baciando sul collo, mentre Fabio si è posto dietro il divano e le ha infilato le mani dentro camicetta e reggiseno per riempirle delle sue tette. A quel punto Luciana non capiva più niente, tanto era presa dalle sensazioni che stava provando. Allora Luca si è tuffato a leccarle le cosce, e divaricatele, ha preso a leccarle la fica, scostando appena il filetto delle mutandine, mentre Marco e Fabio, dopo averle tolto camicetta e reggiseno, si erano tuffati a godersi le sue tette, esposte alla bocca di ciascuno. Marco si è alzato in piedi e, dopo essersi sbottonato i pantaloni, le ha posizionato davanti alla faccia un bel cazzo, non troppo lungo, ma di notevole spessore.
«Guarda se questo è di tuo gradimento, bella? Prova ad assaggiarlo, che poi te lo pianto tutto dentro!»
Dopo un attimo di stupore, insorto nel vedersi davanti alla bocca quella splendida verga, lei, senza dire una parola, ha iniziato a leccarglielo, per poi ingoiarlo tutto, senza nessuna difficoltà. Fabio, che, da dietro, continuava a palpeggiarle le tette, ne è rimasto positivamente impressionato.
«Che brava! Si vede proprio che hai una grossa esperienza in tema di
fellatio
! Chissà quanti cazzi devi aver succhiato per accogliere il suo con tanta disinvoltura; adesso vedremo se succede lo stesso anche con il mio!»
Senza perder tempo, ha sfoderato il suo, dimostrando di averne uno altrettanto bello, forse un po’ più lungo. Quasi senza accorgermene, mi son ritrovato con il cazzo in mano ad ammirare la scena dei due che, a turno, si facevano spompinare da mia moglie, quasi sdraiata davanti a loro, con Luca che ancora le leccava la fica. Quando quest'ultimo si è sollevato e le ha presentato il suo cazzo davanti alla faccia, son rimasto sorpreso a mia volta: se gli altri erano ben muniti, quello di Luca era superbo. Ben oltre i venti centimetri di lunghezza, con un diametro ben spesso ed una cappella che lo rendeva simile ad un grosso fungo porcino. Ho visto brillare gli occhi di Luciana, quando lui glielo ha appoggiato sulle labbra e così ho deciso di unirmi alla festa. Fabio ha messo un cuscino per terra e l’ha invitata a inginocchiarcisi sopra e, subito, tutti e quattro, ci siamo messi intorno a lei e ci siam fatti spompinare. Dopo un po’, Fabio l’ha fatta alzare, le ha sfilato la gonna, l’ha di nuovo distesa sul divano e si è lanciato fra le sue cosce per leccarle la fica, trovandola già ridotta ad un lago di umori.
«Caspita, ragazzi! Questa troietta è già fradicia! Penso che sia giunto il momento di scoparla: ora ci penso io!»
Le ha subito infilato il cazzo dentro, con un solo affondo deciso, che ha fatto sobbalzare Luciana, mentre i suoi due amici lo incitavano.
«Bravo, Fabio! Dai, sfondala, questa troia! Scopala forte!»
Poi, mentre Fabio la scopava, Luca le ha infilato il cazzo in bocca, tenendola per la nuca, intanto io e Marco giocavano a leccare e succhiare i seni, facendoci segare.
«Dai, troia, succhiamelo, che poi ti sfondo anch’io!»
Siamo andati avanti per alcuni minuti, poi Luca ha chiesto di far il cambio.
«Dai, Fabio, fai divertire anche noi! Lasciaci scopare questa puttanella!»
Lui ha lasciato il posto a Luca, che l’ha infilzata allo stesso modo dell'altro: con un solo affondo molto deciso, ha costretto Luciana ad inarcare il corpo per reggere la penetrazione ed i suoi seni sono stati sbalzati in alto.
«Troia, ti sfondo!»
Luciana mugolava di piacere, ma non riusciva a proferir parola, perché noi tre ci alternavamo nella sua bocca. Poi, uno dopo l’altro, l’hanno scopata tutti e tre e, quando è arrivato il mio turno, ero talmente su di giri che non ho saputo resistere e, dopo pochi colpi, le sono venuto dentro.
«Cazzo, che troia che sei! Ti sborro, vacca!»
Dopo averla ben farcita mi son sfilato e subito il mio posto è stato occupato da Fabio, che le è venuto dentro emettendo un grido animalesco.
«Tieni, zoccola! Senti, come te la riempio?»
Ho visto i suoi glutei contrarsi più volte, mentre le innaffiava abbondamene la vagina. Poi è stata la volta di Marco, che le ha sborrato sulla pancia, mentre Luca ha scelto di sborrarle sulle tette, sporcandole anche il reggiseno di pizzo nero, che ancora aveva indosso. La vista di mia moglie imbrattata di sperma, mi ha fatto avere una nuova immediata erezione. Mentre lei è andata in bagno per ripulirsi, gli altri tre si son rilassati un attimo e messi a bere del prosecco. Luca dopo averne offerto con un calice anche a me, mi ha detto una cosa che mi ha inorgoglito al massimo.
«Tua moglie è una fica pazzesca! Io pure sono sposato e, quindi, non parlo da ignorante in materia: c'è da esser fieri ad aver una moglie come questa tua. In questi giorni, Stefania, mia moglie, è in gita come accompagnatrice della sua scolaresca, è insegnante e, non puoi immaginare quanto mi farebbe piacere saperla troia come la tua: il massimo che ho ottenuto fin a questo momento, è stato farle indossare tacchi alti ed una minigonna. Dopo questa sera, vorrei stringere amicizia con voi e, così, magari, Luciana riesce a farla sciogliere un po’. Loro invece non son sposati ed abitano in un’altra città: erano solo venuti a trovarmi. Posso contare sul tuo appoggio?»
Ovvio che gli ho garantito il massimo appoggio, dicendo che ero certo che Luciana sarebbe stata in grado di far disinibire Stefania. Appena uscita dal bagno, Luca le ha offerto un calice di bollicine e poi, dopo, era già pronto a prenderla di nuovo.
«Non penso che tu possa esser giù soddisfatta, vero? Con quattro cazzi a disposizione, non vorrai mica fermarti qui? Quando ti ricapiterà più? »
Lei si è mostrata un po' indecisa, ma è bastato che lui la sfiorasse e subito si è lasciata andare per una seconda sessione di scopate. L’ha fatta di nuovo inginocchiare sul divano, l'ha piegata in avanti ed ha iniziato a masturbarla da dietro. Noi tre sembravamo satelliti intorno al sole: le giravamo attorno, offrendole i nostri cazzi, che lei ha ricominciato a succhiare avidamente a turno. Lui, allora, l’ha penetrata da dietro e mentre lo faceva le ha infilato il pollice nel culo; lei ha fatto un gesto come per farselo togliere, ma la sua non è apparsa una manovra molto convinta. Lui ha insistito nella sua azione, fino a smettere, improvvisamente, di chiavarla ed inchinarsi sul suo culo, iniziando a leccarglielo. Lei gemeva di piacere a bocca piena dei nostri cazzi, il mio scoppiava letteralmente. Poi Luca si è alzato di scatto e, senza troppo sforzo, l’ha penetrata nel culo.
«Aaaahhh! Piano, mi sfondi tutta!»
Ha provato a sottrarsi a quella penetrazione cosi decisa, ma Fabio che, in quel momento, aveva il privilegio di scoparle la bocca, l’ha tenuta ben ferma, così Luca ha avuto gioco facile ad incularla lentamente. I suoi gemiti si sono trasformati in gridolini ritmati, soffocati dal cazzo che le riempiva la bocca. Poi, quando l’abbiamo vista godere, Marco ha chiesto di poterla inculare a sua volta.
«Dai, Luca, non dilatarglielo tutto; lasciane un po’ anche a noi! Con il tuo cazzone glielo slarghi completamente e noi non potremo godercelo per nulla»
Luca ha sorriso e si è sfilato.
«Certo che ti lascio il posto! Dai, vieni! Accomodati!»
Così abbiamo dato corso ad un nuovo giro di chiavate ed inculate da parte di tutti, me compreso. Ho visto mia moglie godere ripetutamente, poi Luca e Fabio hanno deciso di provare la doppia penetrazione.
«Dai, facciamole provare una doppia! Sono certo che la faremo impazzire.»
Luca si è sdraiato sul divano, l’ha fatta salire su di sé a smorzacandela e Fabio le si è messo dietro. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, sono riusciti a scoparla entrambi: avevano preso a stantuffarla pesantemente, mentre io e Marco ci alternavamo di nuovo nella sua bocca.
«Godi, vacca! Accidenti che scopata! Che gran troia!»
Lei ha goduto in continuazione e poi anche Marco ha voluto provare l’ebbrezza della doppia penetrazione; così si son scambiati e Marco si è messo sotto di lei, Luca nel culo, mentre io e Fabio, al mio fianco, abbiamo continuato a farci succhiare il cazzo. Ormai i tre amici avevano perso il senso del limite, del rispetto e si divertivano ad insultarla e a fare apprezzamenti circa il suo modo di succhiare il cazzo o a come si dava da fare a godersi due cazzi in corpo.
«Che troia sfondata! Sei una cagna! Sei davvero una gran bocchinara! Guarda come se li ingoia questa puttana!»
Lei, per contro, accettava tutto con malcelato piacere, sembrava addirittura che, sentirsi chiamar troia, succhiacazzi e così via, la spronasse ad esser ancor più perversa. Dopo di che, hanno fatto un nuovo cambio, con Marco sotto e Fabio nel culo, mentre io e Luca continuavamo a faci succhiare. Il primo ad esplodere è stato Luca che, all’improvviso, le ha schizzato su faccia e capelli, provocando anche il piacere degli altri.
«Ottima idea, Luca, schizziamola tutta questa troia!»
Ha esclamato Fabio, sfilandole il cazzo dal culo e alzandosi. L’hanno fatta di nuovo inginocchiare sul cuscino e, sia lui che Marco, le hanno sborrato entrambi sul viso, sporcandole buona parte dei capelli. Io son venuto per ultimo. Ero così eccitato che pensavo di impazzire, mentre eruttavo la mia sborra sul suo bel viso, mentre grondava di tutto quello sperma. La vista di lei, inginocchiata tra noi, gocciolante, con indosso solo calze e stivaletti neri, mi ha fatto impazzire di piacere. Lei ha fatto per rialzarsi per andare a lavarsi, ma io l’ho fermata.
«Dove vai, troia? Prima di ripulirti, mi devi succhiare di nuovo il cazzo e pulirlo! Sei la mia puttana e quindi lo pulisci a me ed a tutti!»
I tre amici hanno salutato la mia frase con un coro di risate e complimenti.
«Bravo! Così dovrebbero far tutti i mariti con le mogli! Cazzo, spero di riuscire a provare la stessa tua emozione!»
Le parole di Luca ed il fatto di vederla ridotta così dal piacere che aveva procurato agli altri, mi eccitava talmente tanto che ho voluto a tutti i costi scoparmela mentre aveva ancora tutto il loro sperma addosso e così ho fatto. L’ho fatta alzare, l’ho distesa sul tavolo, le ho divaricato le gambe, me le son appoggiate sulle spalle ed ho iniziato a scoparla come un dannato, rimirando quel suo bel viso completamente ricoperto di sperma.
«Sei una troia! Ti sfondo tutta, puttana, e poi ti darò in pasto a questi tre maiali, che completeranno il lavoro sborrandoti ancora dentro! Sei una puttana!»
Al vedermi così infoiato, ha fatto eccitare anche gli altri che, subito, si son fatti succhiare il cazzo, finché non son divenuti belli duri. Dopo un po’, Fabio mi ha invitato a spostarmi ed io gli ho lasciato l’iniziativa. Si è disteso sul divano ed ha preso a fotterla facendola star seduta su di lui. Mentre se la godeva in quel modo, Luca le si è inginocchiato dietro e credevo volesse rifare una doppia; in effetti di doppia si è trattata, ma non uno per buco, bensì due in fica. Lei ha preso ad ansimare e gemere, per man mano imprecare senza freni.
«Bastardi, così me la strappate, me la lacererete! Siete dei maiali! Mi spaccate tutta! Cazzo, vengo!»
Non son durati molto e le hanno sborrato entrambi dentro. Io cominciavo ad accusare la stanchezza e mi son messo di lato per gustarmi la scena. Poi Marco se l’è inculata ancora e le è venuto dentro. Dopo questa ennesima sborrata, mi son infilato anch’io nel suo culo. Ho spinto il cazzo nello sfintere senza alcuna difficoltà: il suo buco era ormai dilatato, rilassato e più che lubrificato. Ho scaricato il poco sperma rimasto, ero stanco e, praticamente, del tutto svuotato. Sono andato in bagno a lavarmi e ci sono rimasto una decina di minuti, anche per riprendermi dalle tante emozioni provate. Quando son tornato nel salotto, ero convinto che tutto fosse finito, invece ho avuto una nuova sorpresa: nonostante fosse l’alba, Fabio e Marco erano seduti sul divano, evidentemente appagati, ma Luca non lo era affatto: Luciana era a pecora con Luca che, da dietro, la inculava ancora con vigore.
«Luciana sei una meravigliosa una troia sfondata! Incularti è il massimo per me! Tieni e godi troia!»
L’ho lasciato fare e son rimasto a guardare per un poco, poi, però, mentre lui le fotteva il culo, mi son di nuovo eccitato e mi sono avvicinato a lei che oramai era sfinita. Lui, alla fine, le ha sborrato sulla schiena e, a quel punto, le ho schizzato in faccia le mie ultime gocce di sperma.
Dopo quella sera, abbiamo incontrato e conosciuto Stefania, la moglie di Luca, che, seguendo i consigli di Luciana, si è lasciata andare e, adesso, le osservo mentre sono alle prese con Marco e Fabio ed altri tre maschi loro amici, che le stanno sfondando entrambe in doppia in fica.
Io sto per sborrare senza toccarmi.