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Doveva essere solo un gioco1


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Doveva essere solo un gioco1

by cp58mi
Gesehen: 1464 Mal Kommentare 6 Date: 24-07-2024 Sprache: Language

Doveva solo essere un gioco parte 1

Eravamo sposati da oltre vent’anni, una famiglia tradizionale come altre con due figli ormai grandi felici di vivere quella normalitá. Avevamo un maschio di ventuno e una femmina di venti divenuti entrambi autonomi e lontani da casa per via del lavoro.
Adele mia moglie, coi suoi 48 anni e due gravidanze é ancora una donna molto piacente grazie a un fisico ancora tonico e giovanile. Anzi, l’etá le ha modellato il corpo facendola apparire ancora piú desiderata di quanto non lo fosse giá.
Da sempre portata al sesso fin da giovane etá, Adele non mi aveva mai messo dei limiti accettando ogni mia richiesta anche se alle volte erano un pó spinte come il sesso anale che non avevamo ancora mai praticato.
Ricordo come fosse ieri la volta in cui le proposi di farlo quasi certo che avrebbe rifiutato, invece, curiosa di provare accettó di farlo senza pensare che avrebbe potuto soffrirne. Per lei era solo sesso e il sesso per lei era sinonimo di piacere, per questo non ebbe ripensamenti e volle provare: le piacque cosí tanto che da allora è per noi una normalitá farlo.
Questo suo approcciarsi al sesso ben presto mi fece scoprire la donna che era, e piú il tempo passava e piú facevo fatica a esaudire i suoi desideri sempre piú spinti. Una sera eravamo a cena in un ristorante con amici e con una scusa volle che la seguissi in bagno, ci chiudemmo dentro e volle a tutti i costi farmi un pompino: era arrapata come non mai, tanto che mentre me lo faceva era venuta pure lei toccandosi.
Mi disse poi che era una cosa che aveva sognato e che si era eccitata cosí tanto da svegliarsi e ritrovarsi le mutandine inzuppate, e per questo aveva voluto provare dicendomi quanto era soddisfatta di averlo fatto.
Per lei farmi i pompini è la cosa che piú le piace dopo il sesso anale, quello viene prima di tutto. Le piace immensamente succhiarmelo fino a sentirsi invadere la bocca di sperma, che si gusta e che manda giú contenta d'avermi fatto godere. Lo gusta e lo ingoia come fosse nettare senza mai perderne una goccia e a me questo non fa che piacere ovviamente.
Ma da quella prima volta a ristorante dove mi disse quanto le fosse piaciuto succhiarmelo col rischio che qualcuno potesse scoprirci, ora voleva assolutamente che la scopassi nei bagni di un centro commerciale dove solitamente c’è un via vai di gente.
A lei è sempre piaciuto prendere l’iniziativa e gode nel dominarmi, le piace sottomettermi e dominarmi fino all’orgasmo, solo allora, bevendo il mio piacere raggiunge anche un ultimo orgasmo. Va matta per il sapore dello sperma, ne berrebbe il doppio se potesse e ogni volta che vengo lei mi bacia dicendo che cosí mi rende partecipe e le piace talmente che se pure l’ho appena tirato fuori dal culo a lui non importa e me lo prende in bocca senza remore.
C’era stato pure il periodo in cui volle che la bendassi e che la legassi al letto in modo che non potesse muoversi, le piaceva quando le infilavo dentro il vibratore pensare che fosse qualcuno che stesse abusando di lei che non poteva reagire e godeva come una pazza bagnandosi in modo indicibile.
Era capace di avere piú orgasmi uno dopo l’altro e raggiungere apici di piaceri altrimenti irraggiungibili.
Tutto questo peró col tempo ha fatto sí che i suoi desideri diventassero anche miei e immaginarla mentre un estraneo se la chiavava o che la inculasse davanti a me mi eccitava talmente che avrei davvero voluta vederla a novanta gradi davanti a un cazzo pronta a profanarla. E una sera eccitato da questo pensiero , mentre la inculavo glielo dissi eccitandola ancora di piú.
Divenni cosí uno dei piú assidui clienti di un sexy shop poco distante e presi ad acquistare filmini a tema dove la lei veniva bendata dal marito che una volta immobilizzata faceva entrare uno sconosciuto perché le facesse tutto quanto voleva.
Si eccitava talmente che rapita da quelle scene si toccava lei stessa e godeva di orgasmi intensissimi.
Il nostro fare sesso era ormai cambiato, non le bastava piú farlo tradizionalmente e un giorno che si era a far compere in un centro commerciale, passando accanto ai bagni le scattó l’idea e volle che la chiavassi lí dentro col rischio che qualcuno potesse vederci. Fu proprio la paura che qualcuno potesse vederci a farle venire la voglia di farlo, era cosí smaniosa che dovetti accontentarla scoprendo a mia volta quanto bella potesse essere una sveltina fatta in un luogo pubblico col rischio di essere sorpresi e lo ripetemmo piú e piú volte nei posti piú assurdi. Ma questo fu prima che arrivassero i figli, col loro arrivo smettemmo e vestimmo i panni di genitori con una prole da crescere.
Ma ora che i nostri ragazzi sono andati a vivere ognuno per conto loro a mia moglie sono tornate le vecchie voglie e ha iniziato a chiedermi di voler riprendere a fare sesso in quei posti che tanto ci eccitavano, dove l’adrenalina sale a tal punto d’impazzire di piacere. Io peró mi rifiuto di accontentarla e il motivo è semplice, non si è piú dei ragazzini e se dovessero prenderci in fragrante rischieremmo una denuncia oltre alla reputazione.
Quei tempi erano passati e non potevamo rischiare che ci portassero davanti a un giudice per essere giudicati per atti osceni in luogo pubblico, e lei seppur dispiaciuta non ha potuto che darmi ragione.
Il fatto che l’avessi rattristata mi spinse a pensare a un’alternativa che potesse essere eccitante ma che non ci creasse grossi problemi e a furia di pensarci la trovai e glielo proposi.
Le dissi, se le andava, di provare a farlo in un cinema. Le dissi che con le luci abbassate avremmo potuto farlo in barba agli altri spettatori, solo doveva attenersi da fare versi visto che lei quando gode non si trattene e fa dei versi disumani e se proprio se ne fossero accorti, col buio avremmo sempre avuto la possibilitá di sgattaiolare fuori e sparire senza subire conseguenze.
Fu entusiasta dell’idea e accettò al volo saltandomi al collo e baciandomi festosa. “Chissá perché il fatto che avesse subito accettato non mi sorprese affatto.”
Scegliemmo un cinema fuori città dove davano un film francese a sfondo erotico: “Milf” era il titolo, e giá questo la diceva lunga…
Cenammo in un ristorante nelle vicinanze il cinema in modo da non dover riprendere l’auto e trovare un nuovo parcheggio.
Adele che era giá su di giri ancor prima di partire non stava nella pelle e se non fosse che era ancora presto, avrebbe anche saltato la cena. Non vedeva l’ora di provare quella nuova esperienza dopo anni che non lo si faceva. Per l’occasione e per meglio agevolarmi nei movimenti di palpeggiamento indossó una comoda gonna plissettata in modo che potessi sollevarla in un batter d’occhio e palparle la figa senza problemi.
Sotto aveva indossato calze e reggicalze nere ed era uno schianto. Come mutanda optó per delle culotte di pizzo nero che al contrario degli slip a tanga che fossero mi avrebbero permesso di arrivare alla figa senza fatica, le aveva proprio pensate tutte.
Con una camicia madreperlata liscia e sciancrata che le fasciava il seno, aperta quel tanto per evidenziare il suo abbondante seno che portava come al solito libero visto che poteva permetterselo: “l’aveva ancora bello sodo nonostante due allattamenti”. Mi sarebbe bastato slacciar due bottoni per averlo libero di baciarlo e succhiarle i capezzoli, cosa che a lei piace molto.
Una volta a ristorante ci accorgemmo di aver scelto quello giusto, era un ristorante di livello e i pochi frequentatori erano per lo piú persone di alto ceto.
Ci venne incontro un cameriere che ci invitó a sedere dove piú ci gradiva, e visto che c’erano parecchi tavoli vuoti ne scegliemmo uno non centrale e dove c’era un signore avanti con l’etá che cenava da solo e che dal momento in cui entrammo non distolse mai l’attenzione da Adele. Anche lui elegante e anche se avanti con l’etá aveva uno sguardo vispo e attento al quale avevano appena servito una gran bella costata.
Non mi meraviglió il fatto che continuasse a guardare Adele, il suo era uno sguardo d’ammirazione e a me certo non dispiaceva, peccato che fosse anziano. Pure Adele si accorse dei suoi sguardi e non gli elemosinó alcuni dei suoi sorrisi civettuoli.
Durante la cena non potemmo non vedere con quanta intensitá quell’uomo la guardasse, e cosí, visto il tema della serata, suggerii a mia moglie di mostrargli un pó di coscia vista l’insistenza con cui la guardava.
Guardandomi non riuscí a trattenere una risata: guarda che è giá da un pó che lo sto facendo disse. Tu non lo vedi perché ce l’hai affianco, ma è da un pó che allargo le gambe e ogni volta si lecca le labbra facendomi capire il suo desiderio.
Hm feci io, Fai la troia senza neanche dirmelo! Dissi col cazzo che mi stava venendo duro.
Il fatto che Adele avesse attirato l’attenzione del tipo seduto vicino con lui che non le toglieva gli occhi di dosso, ci spronó a giocare con lui come il gatto col topo.
Slaccia un bottone dissi, vediamo che fa.
Lo slacció, era radiosa. Fece cadere il tovagliolo che teneva sulle gambe e abbassandosi mostró il seno che quasi le usciva dalla camicetta al tipo che come niente fosse continuó a guardarla imperterrito.
Era euforica Adele per l’interesse che aveva suscitato in quell’uomo e non era che l’antipasto di quanto ci aspettava dopo.
Cazzo ma lo sai che mi sto bagnando disse seria.
Pure io l’avevo duro e non vedevo l’ora che ci portassero il conto. Chissá se il tipo avesse saputo dov’eravamo diretti se avrebbe avuto il coraggio di seguirci, non mi sarebbe spiaciuto vedere che reazione avrebbe avuto mia moglie se qualcuno a parte me iniziasse a toccarla.
Tenendola all’oscuro del mio desiderio, quando il cameriere ci portó il conto gli chiesi parlando a voce alta in modo che l’altro sentisse, se valesse la pena vedere il film che davano nel cinema accanto perché avevamo deciso di andare a vederlo.
Rispose negativamente alla mia domanda suggerendoci nel caso di prendere due biglietti per la galleria e evitare di andare in platea, lí sicuramente non avremmo trovati disturbatori come d’abbasso.
Adele capí al volo perché avessi fatto quella domanda al cameriere, ma soprattutto capí che l’avessi fatta con l’intenzione di far sentire al tipo dove saremmo andati una volta usciti e mi fulminó con lo sguardo.
Perché l’hai fatto disse inviperita appena fuori. Lo so che l’hai fatto apposta! Se quello adesso ci viene dietro ci rovinerá la serata disse incazzata.
Ma che ti frega se viene anche lui. L’hai detto tu che ti sei bagnata a fare quel gioco del vedi e non vedi, chissá che non ti piaccia anche sentire due mani toccarti anziché una sola: non ti piacerebbe provare.
Ma è un vecchio non l’hai visto. Rispose piccata.
Mentre camminavamo, con la coda dell’occhio cercavo di capire se fossimo seguiti o meno, ma a malincuore di lui non c’era traccia. Mi sarebbe piaciuto vedere che reazione avrebbe avuto Adele se quello gli si fosse messo vicino e si fosse messo a palparla, chissá, magari scopriva che le piaceva pure sentire una mano estranea tra le cosce, tanto al buio nessuno se ne sarebbe accorto.
Attendemmo pazienti che il cinema si svuotasse degli spettatori dello spettacolo appena terminato, entrammo e acquistai due biglietti per la galleria.
Stavamo salendo la scalinata e io guardavo il magnifico culo di Adele che danzava di qua e di lá a ogni scalino e mi voltai per vedere se ci fosse qualcun altro che ne seguisse i movimenti e lo vidi vicino alla cassa a fare il biglietto. I nostri sguardi per un attimo s’incrociarono e vidi che mi fece un mezzo sorriso. Non dissi niente a mia moglie, non volevo che avesse una reazione negativa perché a me quella situazione m’intrigava mica poco.
Una volta in sala scelsi di sederci defilati a metá scalinata, entrai io per primo nella fila e andai a occupare la terza poltrona in modo che ne restasse una libera affianco di Adele che non ci fece caso.
Le luci erano giá basse e si spensero definitivamente all’inizio del film. Cercando di non farmi notare da lei mi voltai per vedere dove fosse ma del tipo non c’era traccia e seppur deluso decisi di dargli tempo convinto che prima o poi si sarebbe fatto vivo e cosí fu.
Con la coda dell’occhio vidi un paio di file dietro noi un’ombra sedersi. Attesi per non destare sospetti in mia moglie e fattomi leggermente indietro con la testa rispetto a lei mi voltai, era proprio lui e i nostri sguardi s’incrociarono nuovamente e fece un cenno d’approvazione col capo e questa volta fui io a fargli un sorriso: poi mi voltai.
C’è solo un’altra persone oltre a noi quassú dissi a mia moglie, e ho l’impressione che stasera tornerá a casa arrapato.
Al che si voltó pure lei a dare uno sguardo in sala senza che riconoscesse il tipo del ristorante.
Sí disse, ce né uno dietro di noi, sará bello farlo con lui che guarda.
Attesi che la pellicola scorresse per un pó prima d’iniziare, non volevo dare l’impressione di essere due assatanati di sesso e feci bene, anche lui sembrava paziente quanto noi.
Arrapato come non mai iniziai, misi una mano sulla gamba di Adele e iniziai a carezzarla. Lei che non vedeva l’ora, sentendosi protetta dal buio della sala sollevó il culo e si alzó la gonna per donarsi a me. Allora le scostai il bordo della mutandina e m’intrufolai con le dita iniziando a palparle la figa che trovai giá umida di umori: “minchia che voglia che aveva.”
Quando le sussurrai all’orecchio che mi sembrava di aver visto il tipo toccarsi nel vedere cosa stavamo facendo si eccitó talmente che inizió a emettere versi di piacere. Mi voltai a guardarlo e questo per lui fu come un segnale a invitarlo a avvicinarsi.
Adele si era sporta col culo fin sul bordo della poltrona perché potessi meglio toccarla e vederla a gambe aperte in calze e reggicalze era uno spettacolo mozzafiato. Era un’emozione vedere quanta troiaggine avesse dentro nonostante l’etá non piú giovane, forse era piú calda ora che non da ragazza.
Insieme alla sua voglia crescente anche i suoi gemiti iniziarono a salire di tono e per questo la pregai di contenersi. Era indicibile la voglia che aveva di fare porcate nei luoghi pubblici e inizió davvero a godere.
Stava mugugnando prossima all’orgasmo quando si accorse di una persona che stava prendendo posto accanto a lei: era lui.
Subito Adele si rassettó la gonna e si mise a sedere imbarazzata come mai. Certa che il tipo avesse visto com’era messa, non disse nulla. Non l’aveva ancora guardato e non sapeva ancora chi fosse, mi si fece vicino e si strinse a me.
Stai tranquilla sussurrai sentendo quanto fosse tesa, ci sono qua io, stai tranquilla. Mi sembra che sia il tipo del ristorante, se è lui devi averlo fatto arrapare mica poco perché ti seguisse fino a qui.
Cazzo! Fece lei. Ma che vuole sto stronzo mi sussurró all’orecchio. Con tutti i posti che ci sono è venuto proprio qui a sedersi.
Ma stai tranquilla. È evidente che a ristorante non hai fatto altro che eccitarlo mostrandogli le cosce, è il meno che potesse succedere, chissá, magari ora vorrá sentirne la consistenza.
Ma sei scemo!
Ma sí feci io, tranquilla, magari è solo un guardone, rilassati e vediamo che succede, mica sei sola, ci sono io qui con te no.
Seppure fosse un pó tesa, quando le posai la mano sulla coscia non si oppose e cosí presi lentamente a palparla sotto lo sguardo attento di lui che non perdeva la mia minima mossa.
Che Adele si fosse accorta di come lui la guardava non v’era dubbio, e forse per questo, per fargli vedere che non gliene fregava niente che gli si fosse messo accanto adagió la schiena sulla poltrona e lasció che palpandola le tirassi su la gonna scoprendole le cosce fin sopra le calze.
Seppur conscia che il tipo le stesse guardando le cosce nude, rasserenata dalla mia vicinanza cominció ad apprezzare quel gioco perverso e un pó alla volta aprí le gambe per favorirmi i movimenti.
Arrivato a toccarla intimamente la sentii ancora piú bagnata e istintivamente le ficcai dentro due dita estraendole dalla gola un verso gutturale di piacere che non sfuggí al tipo accanto e inizió a strusciare la sua gamba contro quella di Adele che mi guardó per vedere se mi fossi accorto e le feci un cenno positivo col capo come a dirle va bene cosí.
Dopo pochi istanti il tipo vistosi accettato, osando inizió col dorso della mano a sfiorare la pelle messa a nudo dalle calze e ancora mi guardó, ma vedendo come prima annuire diresse il suo sguardo sullo schermo come se nulla stesse accadendo.
Ma pure lui si accorse del mio annuire in suo favore e questo lo spinse a osare e inizió a toccarle la coscia a mano aperta godendo nel sentire come fosse liscia la sua pelle che al tatto sembra velluto.
Mentre Adele sembrava presa dal film, io e lui ci scambiammo un’occhiata e questa fu sufficiente a fargli prendere l’iniziativa e appena scostai la mano dalla mutandina di lei, lui ne approfittó per infilarci le dita.
MINCHIA!!! E meno male che non voleva… Appena sentí le dita di lui toccarle la figa si allungó sulla poltrona in modo da aprire di piú le gambe in modo che potesse meglio toccarla.
Da subito inizió a fare versi di piacere che mi strapparono il cuore da quanto ero eccitato, chi l’avrebbe mai detto che mia moglie fosse cosí troia da permettere a un estraneo di sditalinarla con me presente, era un vero troione e pensando che non si sarebbe opposta decisi di sfilarle le mutandine e glielo dissi all’orecchio. Non solo non fece obiezioni ma sollevó il culo perché gliele sfilassi. Poi tornó a sdraiarsi sulla poltrona con la gonna raccolta sui fianchi e guardó la mano di lui intrufolarsi nuovamente tra le cosce tenute aperte per permetterglielo e rimase semidistesa a occhi chiusi.
Ero piacevolmente sconvolto, non credevo che potesse succedere a una cosa simile. Stava godendo come una maiala nel sentire le dita di lui ravanarla internamente e sollevó il culo dalla poltrona quando l’orgasmo arrivó travolgendola di piacere, per non gridare si tappò la bocca con la mano e nonostante questo pensai che dabbasso l’avessero sentita comunque.
Lui allora si alzó e guardandomi felice, si inginocchió tra le gambe e sollevatole le cosce prese a leccarle la figa con cosí tanta dovizia che la obbligó di nuovo a tapparsi la bocca da quanto godeva.
Che fosse sempre stata una donna molto calda lo sapevo da tempo, ma che a un orgasmo ne seguisse un altro repentino era una cosa che sorprese anche me.
Rallegrato dal modo che l’aveva fatta godere, si rimise seduto accanto a lei, le prese la mano e l’appoggió sulla patta dei suoi pantaloni. Vidi allora Adele che si mise a muoverla per tastare e sentirne la consistenza. Visto ció, lui prese a slacciarsi la cintura e poi i pantaloni che abbassó fin sulle caviglie.
Peccato non avessi potuto vedere se l’aveva in erezione o meno perché un pó per il buio nella sala e un pó perché mia moglie mi ostacolava la vista non potei vedere nemmeno come l’avesse. Furono i movimenti di lei che mi fecero capire che glielo stava menando e questo fece aumentare ancora di piú la mia libidine tanto che a quel punto avrei voluto vederla a gambe aperte e chiavata da quell’uomo, era cosí forte quella voglia di vedere quanto fosse puttana che quasi godevo senza neppure toccarmi e fu bellissimo vedere quando lui le mise la mano sulla nuca invitandola a abbassarsi perché potesse prenderglielo in bocca, cosa che lei fece senza tante storie visto quanto le piace sfinire un cazzo con la bocca.
Fu cosí eccitante per lei prendere per la prima volta in bocca il cazzo a uno sconosciuto che ebbe una cosí forte scarica di piacere che la sua mano corse tra le sue cosce per accompagnare l’orgasmo che la travolse nuovamente e la sentii mugugnare quando l’orgasmo la travolse facendola tremare da capo a piedi, e nonostante sembrava avere le convulsioni, non lasció mai che il cazzo le uscisse di bocca e passato il momento prese a spompinarlo con la passione di cui solo lei ne è capace.
Col viso che trasudava piacere, quello mi guardó compiaciuto sistemandosi al meglio sulla poltrona per godersi il piacere che la calda bocca di mia moglie gli stava dando.
Piegata a quel modo e col culo verso me ne approfittai e le toccai la figa fradicia, introdussi due dita e subito sentii lo sciacquio che le dita procuravano nel muoversi in quella che pareva una palude, allora tirai fuori il cazzo con l’intento di chiavarmela ma non feci in tempo perché appena lo tirai fuori iniziai a sborrare e per non sporcare tutto in giro mi venni in mano come un ragazzino alle prime armi.
Quello sorrise nel vedere l’accaduto e io mi vergognai.
Quando si alzó si risedette, prese il viso di Adele tra le mani e le cacció vistosamente la lingua in bocca perché io potessi vederla e lei ricambió forse grata per il piacere che aveva ricevuto.
Vedere il ritmo col quale la testa saliva e scendeva per dare piacere al cazzo dello sconosciuto alternato a movimenti laterali che mi lasciarono capire che gli stava leccando l’asta soffermandosi ogni volta che scendeva e la immaginavo che stesse leccandogli i coglioni proprio come piaceva a lei e questa fu un’ulteriore prova di quanto le piacesse soddisfare un cazzo con la bocca.
Fossi stato al suo posto a quest’ora sarei giá venuto da un bel pezzo, piú volte sollevó la testa per prendere fiato, lo guardava e lui la rispingeva giú perché riprendesse e lei lo faceva perché non voleva far figure e voleva dimostrargli quanto fosse brava facendolo venire e per questo che ci metteva tutta sé stessa.
La cosa andó avanti un bel pó senza che quello desse segno di essere in arrivo, ed era strano visto quanto brava fosse mia moglie nell’arte dei pompini. Ma lui sembrava fatto di tutt’altra pasta e continuava imperterrito a tenerle la testa e a spingerle il cazzo in gola fino a che Adele sollevando la testa lo pregó di venire perché era stanca e le faceva male la mandibola. Quello peró per tutta risposta le spinse giú la testa e dandole della troia le ordinó di continuare.
Brava, dai che se continui tra poco esplodo e ti riempio la bocca di sborra. Tanto lo so che quelle come te non ne perdono neanche un goccio. Ciuccia succhia cazzi che non sei altro, lo so che ti piace sentirti dare della troia non è vero? Dai cosí, dai che ora vengo non fermarti. Haa, hmm, fece lui sollevando il culo come se volesse cacciarglielo in gola. Toh troia, bevi, senti quanta ne ho da darti disse trattenendole la testa per paura che si alzasse.
Non sapevo che reazione avrebbe avuto mia moglie nel sentirsi apostrofare con quel genere di epiteti, sicuramente su di me avevano avuto un l’effetto di un eccitatore sessuale, ancor meglio che non il viagra. Sentire quel porco darle quei titoli quasi mi venne da dirglielo pure io quanto fosse troia succhia cazzi.
Il fatto che l’avesse trattata come l’ultima delle puttane mi aveva eccitato, che mi dava un pó fastidio era il fatto che le avesse tenuto la testa con modi un pó troppo possessivi e un pó troppo autoritari come se fosse sua, ma mica era la sua donna per potersi comportare cosí e questo m’infastidí.
Ero curioso di vedere come avrebbe reagito lei una volta che avesse sollevato il capo. Ma quando accadde dovetti ricredermi. Lo guardó aspettandomi che gli desse uno schiaffo per il modo in cui l’aveva trattata e invece lasció che lui le prendesse il viso e dopo averla attirata a sé lei lasció che le cacciasse la lingua in bocca con lei che contraccambió dandole la sua.
Quando si separarono Adele mi guardó e potei vedere quanto fosse rosso il suo viso, doveva essersi eccitata mica poco a succhiargli il cazzo visto com’era combinata e con la bocca ancora lucida di quella che pensai fosse saliva e che la luce del film faceva brillare fino sul mento, scompigliata com’era sembrava una che aveva appena finito di fare un’orgia.
Si rimise a posto la gonna e ricompose la camicetta in modo da richiuderci il seno, e il vecchio fece lo stesso, si ripulí col fazzoletto “non che ce ne fosse bisogno, Adele doveva averlo ripulito talmente bene da non lasciargli addosso alcun residuo…”
Io non avevo potuto vederla, ma col pensiero la immaginavo con le guance infossate intenta a ricevere nella sua bocca il piacere di lui e succhiarlo fino a che non fosse stata certa di averlo letteralmente svuotato, solo allora, dopo aver ingerito il nettare di cui andava matta la immaginai ripulirlo per bene fino a non lasciarne traccia.
Anch’io senza che lo volessi ne fui fatto partecipe perché non appena smisero di baciarsi Adele si voltó verso me per cacciarmi la lingua in bocca per far partecipe anche me di quanto aveva fatto e lo faceva ogni volta che le godevo in bocca, per lei era come una specie di rituale per farmi partecipe del piacere che aveva provato a prosciugarmi. Solo che stavolta non era mio il cazzo che aveva vuotato, ma non fa niente mi dissi, tanto non ne rimasi disgustato anzi, questo ci mi legó a lei come fossi una sorta di complice.
Sei una donna calda e magnifica le disse lui facendola voltare e penso di potervi essere utile e di poterti insegnare molte cose di te che ancora non conosci. Si vede che è da poco che praticate questo genere di giochi e se vi va potrei invitarvi ad alcune feste che organizzo a casa mia con alcuni conoscenti fidati dove se vorrete potrete farvi parte e scoprire quali siano i vostri limiti.
Se verrete sono sicuro che sarai altrettanto brava quando ti apriró il culo disse con certezza come fosse una cosa sua col tono sicuro di chi non ammette rifiuti. Una donna calda come te se non l’ha ancora fatto è certamente vogliosa di sapere cosa si prova, e se accetterete di partecipare a una delle mie feste private sai giá cosa vorró da te e sono certo che ti piacerá.
Non preoccuparti rispose lei, noi sono anni che pratichiamo sesso anale e non sarai certo tu a insegnarcelo.
Ne sono felice rispose quello, ma farsi inculare dal proprio marito non è come farlo con un altro, darti a un altro è tutt’altra cosa, è piú cruento e l’orgasmo molto piú intenso e anche lui godrá nel vedere come ti apriró il culo: vero che ti piacerá cornuto! Disse scostandosi in modo da guardarmi in faccia mentre lo diceva.
Giusto per chiarire sappi che io non sono cornuto di mia moglie e lei non è la puttana che tu credi sia. Risposi con tono incazzato. E poi non credo di aver niente da imparare in fatto di sesso da te. Il fatto che mia moglie ti abbia concesso la sua bocca non significa che tu debba mancarle di rispetto dandole quei titoli offensivi che le hai rivolto. Questo è tutto. Ora alzati e vattene affanculo!
Bene fece lui per niente offeso. É bello vedere un marito che difendere appassionatamente la propria donna. Di solito ai mariti compiacenti come te piace vedere la propria donna trattata in maniera rude e autoritario e piú ancora piace a loro sentirsi dare della troia ecc… A loro piace essere trattate con autorevolezza e a sentirsi sottomesse di solito si eccitano di piú: non è vero? Disse guardando Adele negli occhi. Ma è ora è meglio che usciamo, il film sta finendo e sarebbe meglio uscire prima che accendino le luci.
Esco prima io disse, voi uscite tra qualche minuto, vi aspetto fuori per i saluti e lo disse con un tono che non ammetteva repliche.
Rimasti soli ci guardammo, ero incredulo che si fosse arrivati a tanto. Solo di una cosa ero felice ed era perché per la prima volta lei si fosse lasciata andare e avesse succhiato il cazzo di uno sconosciuto.
Vedendomi pensieroso mi abbracció e si scusó. Disse che non sapeva cosa le avesse preso, era come se le fosse venuto spontaneo farlo. Disse che il buio del cinema e il fatto che le era sembrato che io fossi d’accordo visto che le avevo tolto le mutandine, eccitata le si era chinata sopra.
Mi aveva leccata in modo divino e mi ha fatto venire due volte, è per questo che mi sono sentita in obbligo di contraccambiare: scusami.
Vabbé non c’è motivo perché tu mi chieda scusa. Tutto questo é piaciuto anche a me. Non immagino quanto mi sia eccitato vederti china sopra lui che quasi venivo senza neanche toccarmi. Solo non immaginavo che una persona della sua etá fosse tanto virile anche se penso che sia stata la tua bravura a farglielo tirare. Secondo te quanti anni ha?
Per me è vicino ai settanta o giú di lí rispose, e devo ammettere che anch’io ne sono rimasta sorpresa, ha pure un bel cazzo: l’hai visto?
No, con te davanti l’ho solo intravisto, con lo scuro del cinema poi…
Ma hai visto quanto dura. Nel tempo che ha impiegato a venire tu saresti venuto almeno due volte disse ridendo.
Ci alzammo e ci avviammo verso l’uscita e mentre scendevamo le scale le chiesi cos’avesse provato a fare un pompino a un signore di quell’etá e mi rispose che si era impegnata un casino perché voleva fare bella figura e si era talmente eccitata che mentre glielo succhiava era pure venuta.
Disse che quando gliel’aveva messo in mano non l’aveva proprio duro ma l’impressione che ebbe fu comunque piacevole, era completamente diverso dal mio e mi sono sentita in dovere di farlo godere. Non mi sarei aspettata di sentirlo indurirsi in quel modo dopo che gliel’ho preso in bocca.
E il fatto che ti abbia trattata in quel modo e offesa dandoti della troia non ti ha urtato?
Mmh, a dire la veritá a me non è spiaciuto per niente anzi. Sentirmi trattata in modo autoritario mi è piaciuto, mi sono sentita dominata e mi è piaciuto. Di solito tra noi sono io quella che domina e provare il contrario mi ha fatto capire quanto bello possa essere fare la passiva, mi è piaciuto sentirmi sottomessa proprio come ha detto lui. Sará che è piú vecchio di noi, fosse stato un giovane a sedersi affianco non gli avrei permesso di fare ció che ho lasciato fare a lui. Con lui mi sentivo al sicuro, come accudita e protetta, anche per questo mi sono lasciata andare.
Uscimmo e lo vedemmo: ci stava aspettando sotto il lampione al di lá della strada.
Adele mentre camminavamo verso lui mi fece notare guardandolo in piedi per la prima volta che la sua figura non aveva nulla di una persona avanti con l’etá ma che invece sembrava avere il portamento di una persona fisicamente ben messa.
Siete una gran bella coppia disse una volta che fummo lí. Mi piacerebbe davvero annoverarvi tra le mie amicizie e sarei felice se accettaste l’invito di essere partecipi seppur solo da spettatori a una delle prossime feste che organizzeró a casa mia.
Fui io a rispondere, dissi che noi non avevamo alcuna esperienza di giochi trasgressivi e quello di poco prima nel cinema era la prima nostra trasgressione.
È stata la prima volta per noi dissi accorgendomi di essere stato un pó impacciato. Non sappiamo neppure noi come sia potuto succedere.
Ma è bellissimo tutto questo, non dovete farvene una colpa. Se è accaduto è perché doveva succedere e nel vostro io non vedevate l’ora che accadesse. Senza saperlo era un desiderio che avevate dentro e che per una miriade di ragioni non avevate potuto provare. Siate grati al fato che ci ha fatto incontrare. Sei una femmina con potenziali che neanche tu sai di avere e saró felice di essere io, se vorrete a guidarvi in questo nuovo percorso che sará un piacere per voi scoprire perché se è vero che sono un buon conoscitore di donne, e credetemi lo sono, è per questo che saró lieto di aiutarti e farti conoscere emozioni di te stessa, potenzialitá che non sai neanche di avere.
Rimanemmo basiti alle sue parole tanto che sembravamo pendere dalle sue labbra. Quel suo modo di fare, il tono e la sicurezza con cui parlava era per noi come una calamita, fu cosí convincente che noi lo si ascoltava annuendo.
Vivo in cittá disse, sono vedovo e sono una persona molto conosciuta, è per questo che le feste avvengono a casa mia, lí si ha la certezza dell’assoluta privacy e sarei lieto di potervi ospitare e ripeto, anche solo come spettatori.
Mi allungó un biglietto da visita che presi e misi in tasca.
Lí c’è il mio indirizzo e il recapito telefonico, se nel caso decideste di accettare fatemi uno squillo e vi terró al corrente sulla data nella quale verrá fatta e sappiate che se verrete fareste un regalo a voi stessi, pensateci.
Gli offrii il mio numero ma non lo volle, disse che era abbastanza il suo e che se avessimo accettato avremmo dovuto essere noi a chiamarlo e dirglielo.
Non abbiate fretta e pensateci con calma tenete presente che nel caso declinaste l’invito vi rimarrá sempre il dubbio di come sarebbe stato.
Nonostante quanto accaduto poco prima nel cinema, lui come un uomo d’altri tempi bació la mano a mia moglie e strinse saldamente la mia, ci salutó e con passo deciso se ne andó lasciandoci lí come due baccalá.
Saliti in macchina Adele mi chiese di mostrarle il biglietto che mi aveva dato.
É un avvocato disse leggendolo. Dev’essere uno studio associato perché oltre al suo c’è pure un nome di una donna. Ora capisco da dove gli viene tutta quella sicurezza. Abituato com’è a frequentare le aule del tribunale non poteva che essere cosí perché se lí non hai le palle gli altri ti triturano.
Mhmm, potrebbe tornarci buono, non si sa mai nella vita. E allora cosa pensi di fare, ci vorresti andare? Chiesi curioso e mi rispose col viso corrucciato: non so disse. Tu che dici. A me un pó m’ha incuriosito, a te no?
Sí certo, anche a me m’ha incuriosito. E comunque ha detto che potremmo anche solo guardare. Il fatto che sia un avvocato è una cosa che mi dá sicurezza, e in oltre un pó mi piace quel suo modo di fare che sembra incantare le persone mentre parla. Che mi incuriosisce è sapere il tema di questo festino, che sia a base di sesso non ho dubbi, ma visto il trattamento che gli hai riservato poco fa sicuramente quello vorrá bissare, il fatto di averci solo come spettatori io non la bevo. Ma sta a te decidere se andarci o meno.
Non rispose né disse altro lasciando che i giorni passassero. Eravamo giá a metá settimana senza che nessuno dei due avesse affrontato l’argomento se andare o meno alla prossima festa che avrebbe potuta essere quel fine settimana, e seppur certo che anche lei come me non faceva altro che pensarci, ero certo che aspettava fossi io a parlarne e quella sera a letto glielo chiesi.
Allora? Hai pensato se andarci alla festa o no. Chiesi alla sprovvista per non darle il tempo di rimuginare.
Io credo che visto quanto t’he piaciuta l’esperienza con lui al cinema penso che non ti dispiacerebbe vedere cosa accade in quei festini: sbaglio?
Il modo in cui l’hai detto peró non è che mi sia piaciuto tanto, non sono mica una puttana, quello che è stato è stato, non è scritto da nessuna parte che io sia attratta da quell’uomo. A me sei sempre andato bene tu e non vedo perché ora devi pensare che abbia bisogno d’altro. Che mi sia piaciuto il modo che ha di trattarmi è vero, mi fa eccitare. Il suo modo di fare autoritario mi fa sentire sottomessa e devo dire che mi é piaciuto. Tra noi sono sempre io a prendere l’iniziativa e ora che ho provato a essere dominata ho scoperto che mi eccito ancora di piú e non immaginavo che mi sarebbe piaciuto sentirmi dare della troia fino a quando lui non me l’ha detto.
Beh e allora che faccio, lo chiamo e gli dico che ci andiamo anche se solo come spettatori?
Peró a casa sua non sará come al cinema, lí saremo tra altra gente e a me non va di partecipare forzatamente nei loro giochi perché senz’altro vorranno farmi partecipe. Quello si é giá mostrato autoritario a cinema, figuriamoci a casa sua che è il suo ambiente. Non vorrei che essendo a casa sua pretendesse di farmi partecipe.
A parte che ci ha detto chiaramente che potremo essere solo degli ospiti, ma se proprio tu volessi partecipare l’ha detto chiaramente cosa vorrá da te, è stato esplicito sul fatto di cosa vorrá da te la prossima volta, te l’ha detto fuori dal cinema che la prossima volta vorrá farti il culo, lui non sa che è quella la cosa che piú preferisci.
Ma che scemo, ma che c’entra. Farlo tra noi è un conto, ma mica son qui per dare il culo a chicchessia. Ma per chi mi hai presa per una battona! Disse inviperita. Ricorda che son sono sempre la madre dei tuoi figli. Stronzo!
Scusa ma non volevo offenderti. Volevo solo dire che lui non sa che a te piace di piú fare sesso anale che altro e questo non vuol dire che sei una donnaccia. Puó invece darsi che per lui è come una punizione per una donna subirlo ed è per questo che te l’ha detto. Ma sappi che se dovessi accettare di assistere a un loro festino lo faremmo solo per curiositá, mi piacerebbe assistere ai loro giochi come li ha chiamati lui, a te non andrebbe? A me sí.
E mettiamo che a quello venga in mente davvero di farmelo che facciamo, lí saremo nel suo territorio.
Embé! Mica sei obbligata, e comunque sarai tu a decidere, é tuo il culo e sarai tu a decidere se lasciartelo fare o meno. Sai bene che quando sei eccitata difficilmente dici di no, e se dovesse succedere potrebbe anche darsi che tu decida di farlo: non è escluso che possa accadere. Non sarebbe neanche una tragedia no? Tanto nessuno verrebbe a saperlo a parte i presenti.
Mi stavo spazientendo. Con la mente che ormai la immaginava preda dei loro giochi temevo che declinasse l’invito e mi lanciai in un ultimo
Allora che faccio lo chiamo o no! Non possiamo star qui a fare menate, o decidiamo o lasciamo perdere.
E va beh, se proprio ci tieni andiamoci a sto cazzo di festino, se ti devi incazzare allora chiamalo.
Fu una notte insonne quella per me nonostante avessimo scopato eccitati al pensiero che saremmo stati alla loro festa, e non contenta d’avermi sfinito, non ancora paga volle che continuassi a darle piacere col vibratore finché non venne altre due volte, solo allora si abbandonó tra le braccia di morfeo.
Che non mi faceva prendere sonno era il saperla talmente calda e portata al sesso che mi fu facile immaginarla tra qui porci e accontentare le loro richieste perché sapendo conoscendola sapevo che nel caso si fosse eccitata ci voleva un non nulla perché decidesse di buttarsi nella mischia o almeno era quello che avrei desiderato facesse.
Se durante la festa si fosse eccitata allora avrei potuto davvero vederne delle belle e a furia di pensarci speravo davvero che accadesse. Mi sarei divertito pure io visto che ci sarebbero state anche altre donne e con questi pensieri presi finalmente sonno.
Il giorno dopo feci la famosa telefonata. Per l’avvocato non fu una sorpresa che l’avessi fatta, disse che era certo della nostra adesione e mi avvisó che la festa sarebbe stata per il sabato dell’altra settimana per dar tempo agli altri di liberarsi da impegni. Mi chiese se fosse stata mia moglie a decidere se partecipare o meno e alla mia risposta affermativa parve godere, me ne accorsi nel sentire in sottofondo il suo verso compiaciuto e gliene chiesi il motivo.

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