Salviamo un amico (7)
by oiboGesehen: 324 Mal Kommentare 0 Date: 24-11-2024 Sprache:
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Poi si girò, mi salì sopra a mò di amazzone riempiendomi di piccoli baci veloci e continui su tutto il viso, il collo e mentre scendeva mi spogliava, anche intorno al mio sesso erano baci come quelli dati al viso, arrivò fino ai piedi per poi farmi girare e risalendo dalla schiena mi ricoprì tutto il corpo. Mi girai e ci demmo un bacio profondo. Vidi i suoi occhi molto lucidi, la strinsi forte a me. Peccato che tu non abbia la mia età, disse manifestando un piccolo sorriso, sai, quello che stà succedendo in questo viaggio non è nella nostra vita, lo scambio, le ammucchiate, l’unica cosa che saltuariamente Alice concedeva ad Alfio di portare a casa qualche suo amico e a volte una usa vecchia amica che lo prendeva tranquillamente in tutti i buchi. Avevamo bisogno di compensare le nostre mancanze diceva. La ribaciai e le raccontai come iniziò il nostro viaggio con il pompino che Lara fece a Giulio mentre guidavo per farlo uscire dalla paranoia, e che prima ancora tutto ciò era solo frutto di pensieri notturni mentre facevamo l’amore. Alice era un po' insoddisfatta daAlfio, la sua grandezza non gli permetteva di godere bene e accettava per amore tutte le sue proposte, ma solo con gli amici di lui. La strinsi forte a me, si tolse il vestitino leggero che aveva e guardando verso gli altri sorridendo disse: sentili come gli danno sotto, dai facciamogli sentire che noi non siamo da meno. Così scese sul mio cazzo con la bocca e iniziammo. Messi a 69 le feci raggiungere un paio di orgasmi, il secondo fu fantastico, la sentii mugugnare per un paio di minuti con un uoaaaaaauuuuuuu così mi distruggi. Io mi ero già premunito, una pasticchetta di cialis e via. La presi alla missionaria, molto dolcemente entrai con movimenti lenti e sempre lentamente ma sino in fondo roteavo il mio bacino su di lei, quello strofinarsi sul clito e cercare di allargare un po' il buchetto la mandava in estasi. Da li persi il conto dei suoi orgasmi, a volte forzavo la mia spinta buttandomi di lato in modo che il mio membro forzasse la sua patata entrando in modo obliquo e li che la sentivo godere per poi pomparla dolcemente e lentamente in modo comodo. Mi chiese di fermarmi 1 minuto, e oltre a prendere fiato ne approfittò per salirmi sopra. Dall’altro letto si sentivano i forti lamenti goderecci di Lara che ripetè ai ragazzi su dove e come dovevano sborrare visto che erano prossimi. Ora era il turno di Alfio, che si sfilò da sotto e mantenendo a pecora Lara le appoggiò il cappellone al suo buchetto che con il dito Lara si era appena dilatato, riusci a mandarle qualche schizzo dentro sentendola gemere, il resto le colava giù per la fica. Toccò subito dopo a Giulio, stesso procedimento e questa volta Laura gemette un po' più a lungo. Alice iniziò nel frattempo una di quelle cavalcate frenetiche, da cavalla imbizzarrita. Alice è appena rivenuta, e nello cavalcare si è anche gustata la scena di >Lara. Si alza da me dicendomi: non ti muovere aspettami un attimo, e così dicendo si tuffò sui cazzi di Alfio e Giulio in una splendida leccata e succhiata da non fargli perdere l’ erezione. Per poi tuffarsi sul culetto di Lara in una succulenta leccata di culo fino a farla rigodere. Tornata a me mi ricavalca dicendomi scusa, ma è la moglie del mio papi e le dovevo questo. Mi venne da ridere, la abbracciai e riniziammo, ma questa volta sentivo la sua mano gestire l’indirizzo della mia cappella, si un paio di stantuffate nella patata e un po' nel culo. Godeva come una forsennata ed ero molto contento, i continui urletti e gridolini di Lara non mi distraevano dal mio da fare, dovevo rendere una serata indimenticabile ad Alice, dove non veniva usata ma amata. Con un colpo di reni la feci sobbalzare da me permettendomi di rigiralla e metterla sotto di me, alzandole le gambe sulle mie spalle continuavo il gioco da lei iniziato. Lei mi abbracciò forte stringendomi le braccia al collo e tirandomi a lei mi disse: mi raccomando, ti voglio in bocca fino all’ultima goccia. E così dopo un paio di venute di Alice mi avvicinai alla sua bocca con il mio membro e mi svuotati nella sua bocca, e sentire quella lingua che lo stuzzicava di continuo mi faceva impazzire. (certo che quel cialis te lo tiene sempre eretto, w la medicina) ero già venuto 2 volte, mentre per Alice avevo perso il conto. Ci mettemmo a cucchiaio voleva essere abbracciata e baciata lungo il collo, così feci, ma dopo qualche minuto una mano fugace si impadronì del mio cazzo e se lo indirizzò nel culo. Ero al settimo cielo, questo è l’effetto del suo culo su di me, fu un susseguirci di Kamasutra, i ragazzi all’altro letto, non facevano più rumore, Lara era al centro che se li abbracciava tutti e due, mentre io in modo lento e passionale continuavo con Alice. Facemmo mattina con l’ultima mia venuta, si e no 2 gocce trasparenti, volli accompagnare Alice al bagno, e dopo che fece la pipì le volli fare io il bidè. Non era arrossata, un po' larghetta quello si ma sarebbe tornato tutto ok dopo 1 oretta, mentre la massaggiavo con il sapone lei era avvinghiata alla mia bocca, le misi il dito in fica, nel culetto e addirittura contemporaneamente per unire l’utile al dilettevole strappando un suo orgasmo, poi invertimmo le parti, anche lei mi lavò, prima il pisello, poi scese con la mano sotto al mio culetto, introdusse il suo indice ma prese subito la cappella in bocca prendendosi qualche altra goccia di sborra. Ci asciugammo con delicatezza e tornammo a letto. Erano le 4 passate da poco e ci addormentammo in men che non si dica. Dormimmo avvinghiati come fidanzatini, e verso le 6,30 ci raggiunse Lara che sdraiatasi alle mie spalle ci abbracciò. Alle 8 mi sveglio, mi accingo a prendere il posto di guida dopo che Alice abbracciandosi a Lara mi ripetè: peccato che non hai la mia età, e beata Lara che ti ha. Le baciai tutte e due che si riaddormentarono e presi la strada per Capo d’orlando. I ragazzi Lara li aveva proprio smunti, non si reggevano in piedi. Ma come mi posi la domanda: e mo che torniamo a casa ?………. mi si gelava il sangue. Alle 10 ero a capo D’Orlando, svegliai tutti invitandoli al bar per la colazione, dissi, mi raccomando muniti di asciugamano e con il costume indossato. Caffè cappuccino 3 cornetti ecc ecc ci si doveva mettere in forza, Giulio sgattaiolò a nostra insaputa e ci fece trovare tutto pagato. Arrivati al faro trovammo una vista spettacolare, tutte quelle rocce arrotondate come dei seni e ogni roccia occupata dal suo bagnante come granchi al sole. Trovammo le nostre due rocce attaccate che ci ospitarono amorevolmente, si dico questo perché sotto i nostri piedi non scottavano come le altre , forse perché per metà erano a mollo, e con i nostri corpi sopra sdraiati dava un piacere unico. Eravamo delle braciole che si cuocevano sulla pietra. Verso le due andammo alla ricerca di un ristorante che per fortuna lo trovammo a pochi passi da dove eravamo. Pranzo veloce , buono ma non come dal pescatore , prezzo un po' salato che pagai io e via al camper, riposino sino alle 4, qualcuno era fuori in sdraio a prendere il sole ma alle 4 puntuali tutti in carrozza per l’imbarco a San vito dove sono le scuole della Marina, vecchi ricordi, poi , ponte girevole e la città vecchia vietata ai marinai. Per ora di pranzo eravamo a Brindisi, e vicino al porto trovammo un ristorantino a noi conosciuto qualche anno fa. La proprietaria ci riconobbe, ci servì dei piatti del giorno buonissimi, ci ritornerei come anche dal Pescatore, ci tenemmo leggeri in tutto anche nel far sesso xchè entro le 24 come da scaletta visto che i ragazzi e Giulio dovevano rispettare il rientro si doveva stare ad Ancona. Non fui mai così puntuale, alle 24 si aprì il cancello del camping che ci ospitò. La mattina giretto in camper al porto, visitammo qualche chiesa e poi alla ricerca del ristorantino. Verso le 15 si mise alla guida