ERZÄHLUNG TITEL: Samuel, senza respiro e tutto d’un fiato.. 
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Samuel, senza respiro e tutto d’un fiato..


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Samuel, senza respiro e tutto d’un fiato..

by cornutoestivo
Gesehen: 1388 Mal Kommentare 4 Date: 22-07-2024 Sprache: Language

Torno piacevolmente a scrivere delle confessioni di mia moglie Angela, dovrò per forza di cose inserire inizialmente una piccola postilla relativa ad un passo scritto nell’episodio dal titolo “La nascita di ogni cosa (parte 4)”

“..quella stessa estate perdemmo di vista quasi del tutto Samuel, forse capì che più di quello non avrebbe potuto ottenere, anche se di tanto in tanto passò per un saluto, magari chissà.. coltivando qualche malcelata speranza, apprezzammo però la sua educazione e la sua eleganza nel capire, negli anni a seguire non lo incontrammo più, ci piacque pensare che potesse aver avuto miglior fortuna nel suo paese..”

Ebbene non fu proprio così, pochissimi giorni fa, dietro le mie solite sollecitudini affinché potesse raccontare delle sue azioni a me sconosciute, Angela iniziò a raccontarmi di un episodio relativo all’avermi fatto cornuto di molti anni prima, ancor prima di averlo fatto tramite la conoscenza del suo collega Pasquale, o meglio, prima di decidere di poterselo scopare in santa pace a casa nostra e con la mia complicità, per così dire fu per lei sicuramente un’estate di preparazione, una sorta di rodaggio di cui mi tenne all’oscuro. Non avevamo ancora la nostra attuale casa delle vacanze, però ne prendevamo sempre una in affitto..

“..ti ricordi di Samuel..?”
“..come no, il giovane vu cumprà, non dirmi che..”
“..ti dico ti dico.. gran cazzone nero..”
“..ma com’è successo? Quando? Raccontami dai..”
“..se ben ricordi, per via della custodia dei bimbi io facevo sempre dei giorni di vacanza in più rispetto ai tuoi, il lunedì mattina tu ripartivi per il tuo lavoro ed io me ne restavo in vacanza godendomi la spiaggia, rammentati anche del fatto che, in spiaggia, per via della tua presenza e quella di qualcun altro di cui ti spiegherò, Samuel non si fece quasi più vedere..”
“..si, me lo ricordo, forse capì che più di quello che ottenne non poteva?”
“..e no caro il mio cornuto, è qui che ti sbagli, e pure di grosso, nel momento in cui restai sola con i bimbi notai che Samuel si teneva a debita distanza, in seguito seppi che voleva esser certo che tu non ci fossi, finché un giorno si avvicinò di nuovo come aveva fatto quando c’eri anche tu, mi chiese di poterti aspettare sotto l’ombrellone al che io gli dissi che eri in città, a circa 100 km di distanza, notai immediatamente che non apparve proprio sorpreso..”
“..ero tornato per tutta la settimana ad Ancona per lavoro..”

Mia moglie in quel preciso istante fu colta da un irrefrenabile e fragorosa risata che, se non fossimo stati soli sarebbe stata problematica da nascondere, ma riuscì a dire..

“Ti ricordi la famosa battuta del film Amici miei? Quella nel cimitero? Mai andare in Germania..”
“..vero, ed io invece ci sono andato..”
“..comunque, si avvicinò mostrandomi la sua mercanzia , ma ovviamente ne approfittava anche per guardarmi a fondo, come faceva anche in tua presenza ed io non facevo nulla dì pudico per non offrirmi in visione, restavo davanti a lui com’ero e come sai anche tu, costume arrotolato sulle chiappe e reggiseno quasi cadente, parlammo molto, tra le tante chiacchiere mi disse che era senegalese ed aveva 19 anni, che abitava non molto lontano di lì insieme ad altri connazionali e che gli mancavano i suoi genitori, credimi, mi fece tenerezza, gli offrii una bevanda fresca che lui andò a prendere al bar unitamente ad una anche per me, mi lasciò fidandosi tutta la sua mercanzia in custodia e si assentò per qualche minuto, da quel momento in poi venne il bello..”
“..non ti seguo, spiegami meglio..”
“..hai mai sentito parlare dell’esistenza della solidarietà e della complicità femminile?”
“..continuo a non capire..”
“..ricordi quella coppia milanese un paio di ombrelloni davanti a noi? Quelli che avevano i bimbi grossomodo dell’età dei nostri con cui giocavano molto spesso insieme?”
“..certo che li ricordo, secondo me lui era più cornuto di me a giudicare da come la moglie guardava il bagnino..”
“..beh, ma che c’entra il bagnino, quello lo guardavamo un pochino tutte, compresa me, fa parte del gioco estivo degli sguardi proibiti, troppe volte non ti sei accorto tu di quanti me ne guardavo io.. in ogni caso lasciami raccontare, stai per una volta zitto cornuto..”
“..perdonami amore mio, sarò in religioso silenzio, da bravo cornuto..”
“..lei era sola come me, si alzò dal suo lettino raggiungendomi e chiedendomi di poter dare uno sguardo alla mercanzia di Samuel anche in assenza del ragazzo, le risposi che non c’erano problemi e che di lì a poco sarebbe tornato, ci presentammo, lei mi disse di chiamarsi Isabella, mia coetanea e madre anch’essa di due bimbi maschi, come i nostri, che era di Milano e che suo marito era in città (come te, ma notevolmente più distante) e che approfittava della sua assenza per dare un’occhiata alle cianfrusaglie di Samuel, suo marito spesso le disse che non amava che si avvicinasse al loro ombrellone, glielo disse chiaramente, e mi disse che tra lei ed il marito, in alcune tematiche la pensavano esattamente al contrario, facilmente intuibili, per cui voleva appunto approfittare della sua assenza, io però capii che non era solo quella la motivazione, l’intuizione femminile è superiore alle aspettative che normalmente le si affibbiano, capii subito che il ragazzo nero le piacesse, per cui la stuzzicai un pochino dicendole che invece mio marito era contento di quel ragazzo così carino e gentile, che i suoi acquisti giornalieri erano più che altro mossi dalla solidarietà nei confronti di un ragazzo giovane e lontano da casa, ma che aveva notato anche il modo in cui mi guardava e lo lasciava fare tranquillamente, tanto cosa avrebbe potuto fare più che guardare? E poi, tutto sommato, le dissi pure che un tipo di visioni del genere, ovvero quelle inerenti una giovane donna non propriamente vestita di tutto punto avrebbero potuto far bene ad un ragazzo così giovane, ovviamente capí il senso del mio dire non riuscendo a nascondere un suo evidente rossore, in ogni caso, prendendo atto del fatto che in un certo senso mi ero mossa per prima su di un campo per così dire ‘minato’ si aprí alla prosecuzione del discorso in atto, tieni presente che ti sto riassumendo per sommi capi il nostro discorso, che si interruppe per il ritorno di Samuel (ma che proseguì quando lui se ne andò per riprendere il suo giro di tentate vendite) per inciso, Isabella comprò due braccialetti che non seppi poi come giustificò al marito, in ogni caso Samuel tornò con la bibita bibita fresca anche per me, gli presentai Isabella che, lo riconobbi, appariva ai miei occhi molto più bella di me e probabilmente anche agli occhi di Samuel, la sua bellezza era incontestabile, però il ragazzo aveva imparato già alla sua età a dosare l’imparzialità, per cui ci guardava entrambe senza nessuna preferenza di osservazione, comunque si trattava di un ragazzo non molto più piccolo di noi, diciamo una decina di anni, ma già molto scaltro e, memore di quello che accadde in precedenza in tua presenza forse aveva capito già la sostanziale differenza di vita tra il suo paese e quello in cui si trovava, io ero per così dire mezza ‘scollacciata’ come il mio solito, forse Samuel si era abituato a questo, il suo sguardo di posava spesso sulle mie tette che avevano i capezzoli quasi fuori del costume, ma anche gli sguardi per Isabella non mancavano, fisico diverso dal mio, se te la ricordi molto meno carnoso ma abbastanza statuario, tutto sommato pensai che quello stronzo del marito neanche se la meritasse, ma la vita è anche questa, non sempre mette le cose a posto, guarda com’è stata cattivella con me (sorrise) che mi ha donato un maritino minidotato dalla durata zero, mentre a lei, molto bella un marito stronzo e razzista..”
“..ecco, ti adoro, ma adesso che mi hai sparato di nuovo ignobilmente addosso continua a raccontarmi..”
“..Samuel se ne stette ancora un pochino in nostra compagnia, ma io mi allontanai di proposito per lasciarli soli qualche minuto, come scusante usai l’esigenza di poter raggiungere i bambini nella sala giochi, giusto per osservare che tutto fosse nella norma, Isabella mi pregò di gettare uno sguardo anche ai suoi, ciò che naturalmente avvenne, dando vita inconsapevolmente alla famosa solidarietà femminile, li lasciai volutamente soli per capire se Isabella avesse poi qualcosa da raccontare al momento che Samuel fosse andato via, cosa che avvenne, mi raccontò che il ragazzo le piaceva ed anche molto, in effetti, se te lo ricordi era un gran bel ragazzo..”
“..si, lo era, se non lo fosse stato e se non mi fosse piaciuto non gli avrei permesso quel giochino che facemmo..”
“..giochino di cui non mi sono mai pentita, anzi, fu molto eccitante e per qualche ora riuscii persino a non pensare a quello che sarebbe accaduto di lì a poco meno di
un mese con Pasquale a casa nostra. In ogni caso, Isabella per esser certa che il giorno dopo sarebbe di nuovo passato in quei paraggi le chiese di procurargli un particolare braccialetto, anche se non sarebbe servito affatto tale escamotage, ero più che certa che Samuel sarebbe passato ugualmente, ne persuasi anche Isabella stessa, facendole notare com’era stata sottoposta a sguardi da parte di Samuel, lei arrossì un pochino ma, accettando di buon grado lo stato confidenziale che si stava instaurando tra di noi mi disse tutto d’un fiato cosa sarebbe successo se una mamma come lei avesse trovato il coraggio di un’avventura con un così bello e giovane nero, io le risposi che appunto era soltanto una questione di volontà, da non spiattellare in piazza, che se le fosse piaciuto andava fatto e basta, le sue paure erano evidenti, ma la volontà di poterlo fare lo era ancor più, mi disse che se non lo avesse fatto nel momento dell’assenza del marito non lo avrebbe mai più fatto, mi disse testualmente

“..ho una gran voglia di scoparmelo, mi è sempre piaciuto, l’ho sempre osservato con estremo piacere ogni qualvolta si è fermato da voi, ha un corpo stupendo, ti ho spesso invidiata, poco fa quando eravamo soli mi sono fatta guardare in modo provocante per capire se gli piacessi, credo di piacergli, lui è stato molto carino e non affatto volgare, mi ha detto che sono bella come te, e sicuramente mi ha fatto un gran bel complimento, tu sei davvero bella e provocante, ma piace anche a te Samuel?”

Questo che segue fu il nostro dialogo..

“..si, lo trovo un bel ragazzo, l’ho trovato interessante da subito, ma poi.. se proprio dobbiamo parlare tra donne.. hai dato un’occhiata al suo pacco?”
“..oddio come mi piace parlare con te, si che l’ho visto, ma l’ho notato già da quando lo vidi per la prima volta camminare sulla spiaggia molto vicino al nostro ombrellone, ho immaginato di poterlo mettere mentalmente a confronto con mio marito..”
“..perché? Com’è il pacco di tuo marito?”
“..del tutto normale, anzi, tendente al ribasso, prima di lui ho avuto un paio di fidanzati notevolmente più dotati, ma è la vita..”
“..e lo dici a me? Se guardi il cazzo di mio marito ti metti a ridere..”
“..allora confidenza per confidenza ti metteresti a sorridere anche tu se vedessi quello del mio..”
Ovviamente sorridemmo di buon grado entrambe, era chiaro che dal punto di vista del cazzo dei rispettivi mariti eravamo delle frustrate, per farla completa aggiunsi..
“..oltretutto il mio è velocissimo, ed il tuo?”
“..credo che allora se facesse una gara di velocità con il tuo vincerebbe per distacco, molto spesso non riesce nemmeno ad aspettare che io esca dal bagno, a volte lo trovo già soddisfatto con il fazzolettino tra le mani che si pulisce..”

Ci abbracciammo abbastanza doloranti..

“..e così Isabella seppe che io avevo il cazzo piccolo ed ero eiaculatore precoce?”
“..nella stessa misura in cui io lo seppi del marito, che in spiaggia appariva mettersi in mostra come fosse un gran macho, perlomeno tu non cercavi di apparire tale..”

Nulla da eccepire, e riprese a raccontare..

“..Isabella mi domandò se io avessi mai pensato di scoparmelo, ovviamente non le dissi mai della nostra complicità, quella è una cosa solo nostra, le confessai però che ci avevo pensato e come, però la misi difronte alle oggettive difficoltà, i figli, i chiacchiericci che ne sarebbero potuti derivare, la privacy da salvaguardare ed infine il fattore logistico, dove farlo? Fu lei ad avere il giusto lampo di genio dicendomi..”

“..e se ci aiutassimo a vicenda?”
“..in che modo?”
“..io ti terrei i bambini per un paio di ore e poi tu terresti i miei, che ne dici?”
“..direi che è una proposta interessante..”
“..però io devo poter contare su di un tuo aiuto supplementare, prima però devo sapere se tu te lo scoperesti a casa oppure in qualche stanza d’albergo..”
“..a casa che abbiamo in affitto, le stanze d’albergo in piena stagione sono introvabili..”
“..è come pensavo, io purtroppo a casa non potrei, è un appartamento parentale, sotto di noi ci abita la zia di mio marito, una donna pettegola come poche, pensi di potermi aiutare?”
“..dove abitiamo noi non abbiamo rapporti di parentela, è un appartamento che prendiamo tutte le estati da qualche anno
in qua, ma si dovrebbe in ogni caso usare cautela, però nello stesso stabile ci abita una famiglia anch’essa senegalese, per cui l’ingresso di un ragazzo di colore nello stabile potrebbe passare quasi inosservato, si, possiamo aiutarci..”
“..che bello, Angela ti adoro..”

Ci abbracciammo ancora una volta e, abbracciandola, dato il bel corpo che stringevo, ebbi un pensiero per Samuel, se avesse accettato le nostre nascenti proposte avrebbe potuto scoparsi due donne diverse tra loro, una delle due davvero spettacolare, ovvero Isabella col suo bel corpo da mannequin, l’altra con qualche kilo in più però ben distribuito che dal punto di vista erotico già conosceva, in ogni caso continuammo a prospettare come avremmo potuto organizzare il tutto, ovviamente dando per scontato che Samuel sarebbe stato d’accordo (e lo fu..) giustamente Isabella mi diede senza nemmeno discuterne il diritto di prelazione..

“..ci mancherebbe altro, mi offri la tua complicità e la tua casa..”
“..ed i preservativi, ti offro anche quelli, che troverai nel cassetto del comodino di destra guardando il letto, ce n’è una scatola intera, usane pure quanti ne vuoi, Samuel è giovane e ne userà più di uno, l’importante è poi ricomprarne della stessa marca e della stessa taglia, non lasciarti sorprendere della misura che leggerai sulla scatola, gli uomini spesso si lasciano dominare dall’auto stima, c’è stampato sopra XXL (le dissi una bugia, mio marito me ne comprò un notevole quantitativo per l’uso che avrei dovuto farne in
Settembre con Pasquale) credo proprio siano adatti a Samuel, ti raccomando di usarli, ricorda che lo sperma di un 19enne è altamente infiammabile, non scherzarci su, una gravidanza non sarebbe un problema facilmente sormontabile..”
“..ci andrò io in farmacia, andrò in bicicletta in quella che si trova sulla statale, non ci sono mai andata, non mi conosce nessuno..”
“..fai però attenzione ad una cosa, dopo l’uso non gettarli nel water, a volte capita che non vadano via rimanendo a galla, ti farò trovare sul comodino anche una busta, dopo l’uso li annoderai, li metterai nella busta e poi li getterai nel cassonetto della spazzatura durante la strada del ritorno in spiaggia, ricordati di tornare razionale e di lavarti le mani dopo averlo annodato, se dovesse annodarlo lui accertati che faccia altrettanto..”
“..Angela benedico la conoscenza che stiamo coltivando, però che troie che siamo, stiamo parlando di preservativi che un ragazzo nero di 19 anni ci riempirà..”

Gli altri utenti della spiaggia che erano nei nostri pressi si saranno chiesti cosa avessero così tanto da ridere quelle due giovani signore..
Il giorno dopo vedemmo Samuel in lontananza, i 4 bimbi erano felici in sala giochi, Isabella venne sotto il mio ombrellone, mi disse che si sentiva il cuore in subbuglio e che aveva passato una notte disastrosa.
Capimmo che Samuel sarebbe stato impegnato sotto un altro ombrellone per alcune tentate vendite, per noi fu una buona cosa, ne approfittammo per dialogare ancora un pochino, iniziai io..

“..se proprio sicura di volerti far scopare dal ragazzo? Spero tu sia certa di questo, puoi sempre ripensarci, sei sicura che poi non ci starai male? Hai mai tradito tuo marito?”
“..mi piace questo tuo prendermi a cuore, si, sono più che certa, me lo voglio scopare, ora o mai più, non ho mai tradito mio marito, anche se le occasioni non mi mancano, lavoro nella reception di uno studio medico associato come coordinatrice di ben 5 studi medici, uno di questi medici mi dimostra spesso le sue attenzioni, che a me piacciono, non abbiamo mai avuto approcci sessuali spinti, ma qualche bacio e qualche abbraccio più stretto del solito si, so però che prima o poi non ci limiteremo più, il vero problema è però mio marito, mi controlla in modo spietato ed è pienamente consapevole delle sue insicurezze, mi vede bella e desiderabile, tutte le sere mi viene a prendere, io ed il medico in questione non abbiamo ancora avuto modo di poter studiare una strategia che, sia ben chiaro, entrambi vorremmo portare a compimento..”
“..se fossimo una coppia che vive a Milano ti avrei aiutata..”
“..ne sono certa, ma un bel cornino intendo metterglielo con Samuel..”
“..che bellezza non vivere il tuo stesso status, mio marito non è affatto geloso, che non significa che non mi ami, è sicuro di me, anche se.. detto tra noi non fa bene ad esserlo, sono pur sempre una donna..”
“..che intendi dire? Che tu lo hai già tradito?”
“..se proprio vogliamo non ancora nel termine così preciso, io lavoro nella Pubblica Amministrazione, dove un mio collega napoletano in trasferta nel mio ufficio mi stuzzica continuamente sapendo che mi piace da morire, approcci e palpazioni si sprecano, un pochino come tra te ed il tuo medico, anche se un giorno mi lasciai portare in una stanza d’albergo ma non ci scopai..”
“..e perché mai? Dato che c’eri potevi farlo, magari avessi avuto io tale opportunità..”
“..vuoi sapere perché non ci ho scopato? Perché ho avuto paura del suo cazzo davvero enorme, mi sono fatta assalire dallo scrupolo nei confronti di mio marito, non sarebbe stato facile per me ricevere un cazzo del genere, io sono abituata al piccolino di mio marito, se avessi avuto dei problemi di natura fisica non avrei saputo come giustificarmi con lui, adesso però saprei cosa fare..”
“..quindi non te lo scoperai mai?”
“..si che me lo scoperò, devo soltanto capire come poter fare..”
“..e quel giorno in albergo finì così con un nulla di fatto?”
“..beh no, non poteva finire con un nulla di fatto, lui mi leccò la fica ed io gli feci un bocchino, non hai idea di quanto sperma mi riversò in faccia e di quanto me ne fece bere, ti confesso che a me lo sperma piace ..”
“..bellissimo, sono sincera, piace molto anche a me, e non quello di mio marito, ma quello del medico, che contrariamente a quanto ti ho detto ho spesso ingoiato, nella sala tac dove nessuno può entrare in presenza del paziente sottoposto a tale esame, normalmente sia il medico che l’aiuto, in quel caso io, trovandoci nella sala attigua di pilotaggio ed al riparo di ingressi inaspettati abbiamo spesso trovato il tempo necessario per qualcosa di veloce..”
“..se si vogliono cogliere le occasioni giuste è così che si fa, bravissima..”
“..e con Samuel come farai? Anche lui deve essere notevolmente dotato, è la ragione principale per cui me lo voglio scopare, oltre che ad essere innamorata del suo fisico e del suo bel sorriso..”
“..come farò? Quello che dovresti fare anche tu nel caso in cui la consistenza del cazzo di Samuel ti dovesse creare qualche problema momentaneo..”
“..Angela, tu ne sai una più del diavolo, cosa suggerisci?”
“..al momento del ritorno del maritino se la fica ti farà ancora male fingerai un anticipo delle mestruazioni, strano tu non ci abbia pensato, nel caso servisse lo terrai buono come di solito si fa, un bocchino e via..”
“..un bocchino e via? Allora sono a posto anche col semplice via, non mi darebbe il tempo di prenderglielo in bocca..”

Ancora una volta sorridemmo sguaiatamente, non c’è ne fregava un cazzo di quello che i bagnanti pensassero.
Samuel arrivò sotto il nostro ombrellone, bello ed aitante come sempre, molto più delle volte precedenti, curatissimo nella persona, maglietta attillata, bermuda col pacco in evidenza, profumato, il ragazzo si stava facendo furbo, aveva capito molto bene che fossimo senza dubbio alcuno attratte da lui, dovevamo però spingere in direzione di una definizione del gioco da mettere in atto, avevamo soltanto 4 / 5 giorni di tempo prima del ritorno di voi cornuti, ed allora gli proposi un gioco..

“..Samuel, tu sei un ragazzo intelligente, forse avrai capito che noi vorremmo essere tutte e due scopate da te, ci trovi interessanti oppure ci trovi troppo vecchie per queste richieste?”

Caro mio cornuto l’italiano di Samuel non era proprio preciso nella dizione, per cui quello che ti riporto è il nostro dialogo rivisto e corretto..

“..ma non scherzate, non vi siete accorte che io sono sempre qui con voi?”

Isabella lasciava parlare me, ma era estasiata dalla sua vicinanza..

“..con chi vorresti iniziare? Con me o con Isabella? Noi abbiamo già studiato tutta la situazione, lo dobbiamo fare prima che ritornino i nostri mariti, abbiamo pochi giorni..”
“..fosse per me vi vorrei tutte e due insieme, ce la posso fare..”
“..ehh..! Questa sarebbe la migliore soluzione, anche perché vederti scopare Isabella sarebbe uno spettacolo, hai visto quant’è bella?”

Nel frattempo Isabella era violacea in volto, doveva essere molto eccitata..

“..siete belle tutte e due, due bellissime signore italiane che vogliono scoparsi un ragazzo senegalese, da romanzo erotico..”
“..ci potrai avere tutte e due nel giro di un paio di giorni, a casa mia, Isabella a casa sua non può, io abito qui vicino, nella via difronte, 100 metri, inizierai con me, va bene se ti aspetto per le 17 e 30? Questo che ti scrivo è l’indirizzo preciso, suonerai all’interno 3, salirai al primo piano e ce ne staremo un paio di ore insieme, Isabella intratterrebbe i bambini, poi dopodomani li intratterrò io, filerà tutto liscio, che ne pensi? Non preoccuparti del fatto che qualcuno potrebbe vederti entrare nella palazzina, nella stessa ci abita una famiglia africana, non daresti all’occhio, ci stai..?”
“..sarei uno stupido a non accettare, sappiate che nella mente vi ho già scopato tutte e due, mi piacete moltissimo, si, sono disponibile, non vedo l’ora, devo però dirvi che non sareste le prime mogli italiane ad essere da me scopate, ne scopo anche un’altra da qualche giorno, più grande di voi, ha una 50ina di anni ma non è di questa spiaggia, sono onesto e ve lo dico, spero per voi non sia un problema..”

Io ed Isabella ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere rispondendo..

“..tranquillo, non siamo gelose, non possiamo riceverti la notte, come sai abbiamo tutte e due dei figli, sappiamo però che rubiamo al tuo lavoro delle ore in cui potresti guadagnare, quello che perdi te lo diamo noi, è d’accordo anche Isabella, adesso però vorrei tu facessi una cosa per tutte e due noi, lascia qui la tua merce, vai nel bagno del bar, togliti le mutande, rimetti il bermuda e torna qui, vogliamo vedere il cazzo che ti esce dal bermuda, io ho scommesso con Isabella (non era vero) che ti arriva fino a metà coscia..”

Non se lo fece ripetere, si avviò al bar, nel frattempo Isabella era sempre più paonazza, Samuel fu intelligente a non dire che tale gioco lo facemmo già giorni prima in presenza di mio marito, qualche minuto e tornò, studiammo la posizione da sfruttare, Samuel seduto su un lettino fronte mare e noi due sedute vicine su un altro lettino fronte bar, per tenere sotto controllo l’eventuale arrivo di qualcuno, bambini compresi, Samuel ci fece vedere le sue mutande che spuntavano da una tasca, poi iniziò a fissarci tenendo le gambe larghe, ad un certo punto, verso metà coscia vedemmo far capolino la cappella nera e gonfia, Isabella stava quasi per svenire, io me lo sarei preso in bocca seduta stante, lo pregai di farne uscire un pochino di più, lui si adoperò a soddisfare la richiesta, si guardò un pochino intorno e preso atto che non c’era molta gente nei paraggi (in molti erano a fare il bagno) si tirò in alto sulla coscia il bermuda, scoprendo così un’altra buona porzione del suo palo di carne, nero come le sue cosce, ci ammutolì entrambe, Isabella però non era nella pelle, ebbe l’idea giusta per far sì di poterlo almeno toccare, chiese a Samuel di coprirlo con i suoi vestiti e costumi che portava con sé per venderli, Samuel lo fece, lei iniziò a passare in rassegna la merce facendo in modo da impugnare il cazzo per qualche attimo, poi lo lasciò e rivolgendosi a me disse..

“..mmmmhh che ben di Dio.. è durissimo credimi, senti anche tu il tessuto di quei vestitini..”

Potevo esimermi dal farlo? Da sotto i vestitini palpati gli impugnai la gran cappella nera, talmente imponente che non mi stava nella mano, poi gliela lasciai dicendogli..

“..mi raccomando, domani sii puntuale, alle 17 e 30..”

Qualche minuto per far tornare alla normalità la sua proboscide e Samuel tornò a riprendere il suo cammino in spiaggia, una volta rimaste sole Isabella mi disse che se n’era venuta e che una cosa così rapida non le era mai e poi mai accaduta, si sedette davanti a me ed allargando le gambe mi fece vedere quanto il suo costume rosso fosse bagnato, anche l’asciugamano dove era in precedenza seduta custodiva traccia della sua squirtata, perché di quella si trattava, anch’io non ero da meno, mi sentivo le cosce umide, qualcosa era colato anche dalla mia fica, ci apprestammo a fare un tuffo veloce in mare, così avremmo mascherato tutto in fretta, ci sdraiammo al sole ed Isabella disse sorridendo..

“..altro che mio marito, una cosa del genere non mi è mai nemmeno ancora accaduta con il medico, beata te che domani sei la prima..”

Recuperammo i bambini ed invitai Isabella a salire in casa per una bibita fresca, più che altro avevo esigenza di mostrarle la casa per non farla trovare spaesata ed a disagio al momento di intrattenersi con Samuel, i bambini erano sul terrazzino a gustare un gelato, io gli mostrai la camera e aprendo il cassetto del comodino le mostrai la scatola dei preservativi, aprendo l’armadio le mostrai gli accappatoi e gli asciugamani che, una volta usati li avrebbe potuti tranquillamente lasciare in terra nel bagno, avrei avuto il tempo necessario per lavarli e riporli di nuovo, indicandole il telefono attaccato al muro le dissi che se avessi avuto l’esigenza di chiamarla avrebbe dovuto rispondere alla seconda telefonata, la prima l’avrei interrotta al secondo squillo, avevo però in quel momento impressione che tutto il mio dire fosse aleatorio e preda del vento, chiesi ad Isabella cosa le stesse succedendo e se avesse dei ripensamenti, lei mi disse..

“..ripensamenti? Se potessi lo andrei a prendere adesso e me lo porterei qui, non riesco a smettere di godere al pensiero che mi scoperò quel ben di Dio, aspetta, guarda qua..”

Si affacciò un attimo dove si trovavano i bambini, dopo aver constatato la normalità della situazione tornò in camera, si sedette sul bordo del letto e tirandosi di lato il costume mi fece vedere allargando le gambe quanto ancora fosse bagnata, mi disse..

“..senti, toccami, sono un lago..”

Io non sono lesbica, mi piace troppo il cazzo, ma quell’invito mi turbò, passammo più di qualche secondo in assoluto mutismo, poi mi affacciai anch’io per valutare la situazione esistente sul terrazzino e, dal momento che risultava tutto regolare effettuai un paio di passi indietro per toccare la fica di Isabella, che in effetti era decisamente allagata, le infilai due dita fino in fondo per poi ritrarle, ebbe chiaramente un silenzioso orgasmo, il costume tornò ad avere il colore bagnato, si ricompose ed io le dissi..

“..sei lesbica?”
“..no, non lo sono, ma quando sono eccitata al massimo, come oggi, non posso non ripensare a qualcosa che mi è capitata l’estate scorsa, che devo ammettere essermi piaciuta, te la dico in breve, siamo uscite una sera in gruppo tra amiche di sempre, a fine serata mi resi conto di aver bevuto un pochino più del lecito e, se non proprio ubriaca ero diciamo abbastanza allegra, una delle mie amiche mi riaccompagnò a casa per ultima, tra una risata e l’altra iniziò a toccarmi le cosce nude, fino a risalire in alto mettendomi una mano sotto le mutande, io abbozzai una piccola ed insignificante protesta, ma non ero assolutamente in grado di fermare le sue avance, diciamo che accettai passivamente la cosa, lei trovò un posto tranquillo, si fermò, mi baciò lingua in bocca come avrebbe fatto un uomo, la cosa che mi lasciò perplessa è che risposi al bacio, sdraiò il sedile, mi sfilò le mutandine e prese a scoparmi con le sue dita, poi mi allargò le gambe iniziando a leccarmela, credimi, lo faceva meglio di mio marito, glielo lasciai fare fino in fondo, fino a venirmene, praticamente in pochissimi istanti le venni in bocca mentre lei impazziva di piacere, ti confesso che piacque davvero molto anche a me, ma poi, presa dalla vergogna e dal rimorso mi rivestii in un attimo chiedendole di riaccompagnarmi a casa e, pur incontrandoci spesso, non ne parlammo più, ma tengo questa cosa ferma lì in un angolo della mia testa, il piacere provato è stato intenso, oggi è di nuovo tornato quel piacere, quando ho impugnato il cazzo di Samuel ho percepito la stessa intensità, me ne sono venuta sul lettino provando gli stessi brividi, ho voluto renderti partecipe della cosa chiedendoti di toccarmi, è come se stessi vivendo un orgasmo continuo, non maltrattarmi..”
“..maltrattarti io? Allora non mi conosci, se fossi tuo marito e percepissi questa tuo modo di godere così intenso anche attraverso il contatto con una donna farei di tutto per renderti felice nei tuoi desideri, perché è inutile negarlo, tu le donne non le disprezzi, me lo hai dimostrato poco fa, la mia mano ti è piaciuta, te ne sei venuta, me ne sono accorta..”
“..si, me ne sono venuta, ma il massimo sarebbe stato sentirmi leccata..”
“..non l’ho mai fatto, ma non lo escluderei se tutte e due fossimo a letto con un uomo, magari con Samuel, ma purtroppo non potrà mai capitare, chi le terrebbe quelle quattro belve sul terrazzino..?”
“..magari potessimo avere quell’opportunità! In quel caso te la leccherei anch’io, Angela, siamo due troie..”
“..però, pensandoci bene, potremmo ingaggiare una intrattenitrice culturale d’infanzia e scoparci Samuel insieme, da qui alla fine delle ferie studieremo la possibilità di potercene servire, vedremo..”

Per inciso, la cosa non avvenne perché il marito di Isabella prese altre ferie non tornando a Milano. Sorridemmo abbondantemente delle nostre reciproche confessioni,
mi adeguai alla sua dicendole..

“..sai che mio marito da un po’ di tempo mi chiede sempre più spesso di lasciarmi scopare da un altro uomo sotto i suoi occhi? Sogna per me un uomo con un cazzo degno, non come il suo misero, in fondo è una fantasia spinta dalla sua onestà, vuole vedermi felice e soddisfatta..”
“..ti invidio Angela, anche mio marito dovrebbe avere questo barlume di onestà, io vivo i tuoi stessi disagi, ma lui è un idiota maschilista, non credo ci abbia mai soltanto pensato ad una eventualità del genere, se un giorno lo avesse taglierei anche la storia con il medico, gli lascerei scegliere a lui con chi farmi scopare in sua presenza, non opporrei resistenza..”
“..io invece la sto opponendo, però non so ancora per quanto, non voglio ancora dargliela vinta, ti immagini però non avere più problemi relativi alla gelosia e scopare sempre con uomini validi che ti porta lui stesso a casa? Una favola..”
“..già, una favola, ma mio marito crede di essere abbastanza maschio e non ci penserebbe mai a questa opportunità, a costo di perdere la moglie, perché una moglie frustrata come lo sono io prima o poi potrebbe anche rompersi i coglioni e mandare tutto a puttane..”
“..devi imparare a farti rispettare..”
“..come?”
“..iniziando ad umiliarlo sottilmente proprio quando per via delle sue debolezze sessuali ti lascia a bocca asciutta, inizia a fargli sentire addosso la tua delusione, sicuramente tu sarai quel tipo di moglie che non gli ha mai sottolineato le sue mancanze..”
“..si, presente, quando capita, quasi sempre, mi giro dall’altra parte e mi addormento..”
“..sbagliato, il suo atteggiamento è proprio quello giusto per dar vita all’arrivo delle corna, se fosse intelligente farebbe come mio marito che, sicuro del fatto che prima o poi ne avrebbe constatato l’arrivo ha deciso di farne buon gioco tentando di farne una virtù, ovvero traendone piacere tenendole sotto controllo, ovvero sapere ed esserne consapevole..”
“..fantascienza credimi, mio marito non è così..”
“..devi sapercelo far diventare, come? Inizia a dimostrargli fastidio, non girarti dall’altra parte addormentandoti e magari piangendo, alla prossima occasione sorridigli in faccia dicendogli che forse sarebbe ora che ti procurasse un toys per cercare la tua legittima soddisfazione, come pensi possa reagire? Fidati, si sentirebbe umiliato ed inizierebbe a pensarci, poi da cosa nasce cosa..”
“..farò tesoro dei tuoi suggerimenti, prima della fine delle ferie ci scambieremo il numero dell’ufficio, dovremo rimanere in contatto anche in inverno, una complice come te non si può perdere..”

Lo facemmo subito, aggiungemmo nelle rispettive agendine telefoniche il reciproco numero dell’ufficio, io avrei potuto ricevere anche a casa ed in presenza di mio marito qualsiasi tipo di telefonata da lei, ma lei no. Restarono a cena da me, sia lei che i bimbi, le offrii possibilità di fare la doccia, che accettò, però le chiesi di poter entrare un attimo in bagno una volta denudata, volevo vederla nuda per rendermi conto di quanto fosse realmente bella e della gran fica che nel giro di due giorni Samuel si sarebbe scopato, e lo era davvero, bellissima mamma, si lasciò guardare, forse aspettava che io azzardassi qualcosa che le avrebbe fatto piacere, ti confesso che fui tentata, prima che si infilasse nel box l’abbracciai e le sfiorai le labbra con le mie, lei sembrava non aspettare altro, ma poi disse tutto d’un fiato..
“..vattene, altrimenti finiremo a leccarci la fica..”

Sarebbe bastato poco, avremmo dovuto soltanto sistemare dopo cena i 4 bambini nei vari letti della casa per finire poi noi due sul letto matrimoniale piacevolmente a lesbicare, ci andammo molto vicino, facemmo le docce ai bimbi, cenammo e poi ci salutammo per rivederci l’indomani. Ti pensai molto, mi sarebbe piaciuto fartela vedere, vedendola te ne saresti venuto ancora più velocemente..
“..grazie amore mio, ma tu sai bene che le altre donne non mi interessavano neanche allora, mi dispiace per te che hai perso l’occasione per provare qualcosa di nuovo, avrei voluto però molto volentieri vederti scopare con Samuel..”
“..lo so cornuto lo so, ma gli eventi furono tali e tutti velocissimi per cui scelsi di non mettertene al corrente, tu saresti tornato da noi a velocità supersonica facendo fallire tutto..”
“..no, ma avrei trovato l’occasione per poter essere con te e Samuel, credo che lui avesse intuito che ti sarei stato complice, in ogni caso è andata così e va bene, continua a raccontare com’è andata ..
“..avevamo appuntamento qui per le 17 e 30, lasciai Isabella con i 4 moschettieri, per tutta la mattinata continuammo a parlare del rapporto che aveva con il marito, mi raccontò che a tarda notte lui la chiamò al telefono incazzandosi non poco per le sue mancate risposte, a nulla servì dirgli che era stata a cena da me con i bimbi, anche lei si incazzò finalmente per una volta rispondendogli per le rime..

“..ma dove cazzo vuoi che sia stata con i figli dietro?”

Mi raccontò che gli riattaccò il telefono in faccia non rispondendo più alle sue pressanti telefonate, ovviamente mi complimentai con lei, ma vista la situazione le consigliai di essere lei a chiamarlo almeno il giorno dopo in ufficio, per accertarsi che non si fosse mosso da Milano, seguì il mio consiglio poco prima di incontrare Samuel, ancora una volta si dimostrò fiera di me..
Arrivò il momento in cui venni in casa per attendere Samuel, fu puntualissimo, mi limitai a fare in modo che suonasse soltanto al citofono, attesi il suo arrivo con la porta socchiusa, entrò con passo felpato, era bello come il sole, statuario, jeans stretti, culetto sodo, da mordere tutto, lo invitai a spogliarsi per dargli modo di fare una doccia, accettò l’invito, gli preparai la doccia, si denudò completamente e mi si parò innanzi come mamma lo aveva fatto, con il cazzo già in erezione, molto ma molto simile a quello di Pasquale, enorme, le differenze erano più d’una, la prima era che fosse nerissimo persino nelle palle, la seconda era nella differenza della cappella, quella di Pasquale notevolmente più piccola del seppur possente tronco, quella di Samuel invece era più larga del tronco, una di quelle cappelle difficili persino da prendere in bocca, me ne stetti tutto il tempo in bagno con lui, mi piaceva guardarlo mentre si docciava, aveva il cazzo talmente grosso e duro da non riuscire a stare dritto all’insù per il peso, meravigliosamente pendulo ed arrapante in tutta la sua maestosità, nel frattempo mi denudai anch’io, uscendo dalla doccia mi abbracciò un fascio di muscoli di circa un metro e novanta, facendomi sentire sulla pancia il calore del suo gran palo, mentre mi stringeva mi disse..
“..ieri sera sono andato a scoparmi la signora matura di cui vi ho raccontato..”
“..l’hai fatta godere?”
“..molto, gridava come se fosse stata attaccata da un leone, quando sono andato via mi ha dato 50.000 lire, oggi mi sono potuto permettere di non uscire in spiaggia per vendere la mia merce, me ne sono stato a casa a riposo per te..”
“..le 50.000 te le darò anch’io, e certamente domani te le darà anche Isabella..”
“..voi due avevo pensato di scoparvi senza regalino, mi avete dimostrato rispetto ed amicizia, ma purtroppo devo vivere..”

Mi fece immensamente tenerezza. Presi il portafoglio e gliele diedi subito..

“..stupendo, mia moglie pagò un vu cumprà per essere scopata a casa nostra, nulla di più eccitante ed umiliante, avrei voluto essere io a doverlo pagare..”
“..tranquillo cornuto, avrai occasione per farlo, ho già in mente dove farmi portare per farti pagare un uomo che mi scopi, abbi fede..”

Non ho tentato di saperne di più, mia moglie non avrebbe mai aggiunto nient’altro, la conosco troppo bene, ma in futuro saprete.

“..dopo aver riposto la banconota tornò a dedicarsi a me, mi abbracciò di nuovo, essendo notevolmente più alto di me gli fu facile mettermi il cazzo tra le tette iniziando a strofinarselo sulle stesse, ed in quel frangente iniziarono a sorgere in me dei piccoli interrogativi, non certamente negativi ma soprattutto di curiosità, il primo dei quali inerente la sua età, troppo scaltro e mestierante per credere che fosse un timido 19enne, non che di timidi 19enni italiani altrettanti maiali non ce ne siano, anzi, te ne racconterò in seguito di alcuni di cui resterai esterrefatto, secondo me però Samuel ne aveva almeno una decina di più, d’altronde non è stato mai molto facile per nessuno dover dare un’età precisa ad un ragazzo africano, ma non era affatto determinante per me, avrei comunque compiuto il gesto di farmi scopare, anche se fosse stato un
40enne, il secondo dubbio lo ebbi notando la sua perfetta rasatura delle parti intime, un 19enne non si cura molto di questo aspetto, scopa e basta, poi a riguardo di un ulteriore dubbio, mi apparve un vero mestierante, ma anche su questo ricacciai indietro i miei dubbi, non me li posi più, pensai soltanto a godermi quelle due ore, decisi inoltre di non esporre i miei dubbi ad Isabella, non avevo il diritto di rischiare una sua delusione, che se lo fosse chiavato in tranquillità come stavo per fare io, ripresi a far sì di sentirmi sua preda, mentre me lo strusciava tra le tette, voi maiali direste impegnato in una spagnola, mise le sue mani sulle mie spalle spingendomi in basso e costringendomi a mettermi in ginocchio, non appena lo fui lui si prese il cazzone in mano e prese a colpirmi in faccia, dopo più di un colpo molto forte (un 19enne..? Mah..) me lo puntò sulle labbra dicendo qualcosa nella sua lingua che non capii, gli chiesi di dirmelo in italiano e lui tradusse..

“..apri la bocca troia, te la voglio scopare..”

L’aprii, me lo mise in bocca tutto d’un colpo, fece appoggiare le mie spalle addosso al cristallo della cabina doccia, non avevo via di fuga, mi chiavò con prepotenza fino in gola, ebbi qualche problema di ricezione ma quella fantastica violenza mi stava piacendo, per un attimo pensai ad Isabella, dal momento che ero certo che quello fosse un suo preciso modus operandi, la immaginai sottoposta a quella pratica, mi piacque immaginarla in un certo senso trattata così duramente, lei che praticamente neanche scopava con suo marito, chissà quale sarebbe stata la sua reazione, io non raccontai nessuna particolarità di quello che compose l’incontro con Samuel, non volevo affatto condizionarla, sarebbe stato per noi il piacevole argomento del giorno dopo. Mi chiavò a lungo in bocca a cazzo nudo, la sua gran cappella mi aderiva perfettamente tra le due guance, poi mi prese in braccio portandomi sul letto, mi allargò le gambe leccandomi la fica in modo magistrale, mi tirò in alto le gambe per arrivare a leccarmi il culo, ci mise dentro prima un dito e poi due, il mio timore era che mi stesse preparando per incularmi, ma vista la consistenza del palo che si ritrovava considerai la cosa abbastanza improbabile, nonostante questo mio timore, nel corso del nostro incontro ci provò, riuscendo a farmi entrare parte della cappella, ma lo pregai di smettere per via del lancinante dolore che provavo, tieni presente cornuto mio che all’epoca avevo ancora il culo quasi vergine nonostante i tuoi piccoli e miserabili tentativi di coglierlo, come ben sai ci avrebbe pensato Pasquale a rompermelo di lì ad un mesetto. Volevo sentirmi dentro quel gran bell’obelisco, presi uno dei preservativi che mi comprasti per Settembre, glielo posi tra le mani e lo indossò in un solo colpo come soltanto un gigolò sa fare, 19 anni.. si certo, come no..! Dentro di me sorridevo alla grande, mi mise a pecora, mi abbracciai al tuo cuscino ed attesi di essere impalata, me lo puntò sulle grandi labbra e me lo fece arrivare piano piano fino in fondo, sentivo la sua enorme cappella farsi strada dentro di me, lo pregai di fermarsi qualche secondo, avevo esigenza di abituare le mie pareti vaginali all’enormità dell’attrezzo, mi sentivo piena all’inverosimile, gli chiesi se forse non era meglio che mi prendesse in posizione missionaria, mi rispos che..

“..nella savana tutti gli animali usano la posizione che stiamo usando noi..”
“..ma io sono una donna, non sono un animale della savana..”
“..non c’è molta differenza con una bufala o una vacca..”

Aveva ragione, non ci avrei mai pensato, da quel giorno ebbi convinzione del fatto che essere montata a pecora è la posizione più naturale, e non aveva torto, il piacere che si prova in quella posizione è molto maggiore rispetto ad altre, senti di essere trafitta in profondità, quella profondità che in natura è necessaria per poter essere inseminata, certo è che però viene meno la libido di potersi quadrare negli occhi, ma quello è un aspetto che viene considerato tra innamorati, il nostro era soltanto sesso, senza amore, forse brutale e sicuramente a pagamento, attese la giusta tempistica affinché si creasse il necessario adeguamento del cazzo dentro di me, dopodiché iniziò a martellare senza pietà, proprio come fa un toro con la vacca, l’unica differenza è che il toro dopo qualche colpo le riversa dentro lo sperma, lui non conosceva sosta, ad ogni colpo mi sentivo devastare, ma con piacere estremo, non saprei cornuto mio quantificarti quanti orgasmi ebbi, non potevo certamente commisurarli ai tuoi che mi procuravi con le tue dita e con la lingua, non so per quanto tempo sia andato avanti, ne persi il conteggio, ma ero in brodo di giuggiole, dopo vario tempo passato a stantuffarmi dentro lo sfilò e cercò nuovamente di potermelo mettere nel culo, una parziale porzione della cappella provò ad entrarmi forzandomi l’ingresso, mi ritrassi per l’insorgere di un discreto dolore, smise di provarci sapendo che difficilmente ci sarebbe potuto riuscire senza la mia volontà e collaborazione, con la libido al culmine mi disse..

“..ieri sera la signora di cui ti ho parlato se lo è preso tutto fino in fondo, mi ha detto che non lo faceva da molto tempo e che al marito non glielo faceva fare più, mi disse che era troppo doloroso, ma con me lo ha fatto e le è piaciuto tanto..”
“..questa è la dimostrazione del
fatto che noi donne non siamo tutte uguali, magari Isabella te lo lascerà fare, provaci con convinzione e delicatezza, fai in modo da farglielo piacere, a me fa male, mi dispiace..”

Il tempo stava inesorabilmente trascorrendo, il mio pensiero andò in direzione di Isabella impegnata con i quattro teppistelli, mi sentii abbondantemente soddisfatta della gran chiavata con Samuel, era giusto impegnarsi a farlo sborrare, tolsi io il preservativo dal cazzo poggiandolo sul tuo comodino, facemmo un gran bel 69 con il cazzo a nudo, non sapevo ancora quale modo avrei adottato per liberarlo dallo sperma accumulato, avrei potuto farmelo spruzzare in faccia oppure avrei potuto berlo, una commistione di entrambe le possibilità fu la soluzione, ero sotto di lui che mi chiavava in bocca mentre lui mi chiavava con la lingua sia in fica che in culo, il primo schizzo mi arrivò direttamente in gola mentre in concomitanza ottenevo l’ennesimo orgasmo, per gli altri schizzi pensai di avere difficoltà di deglutizione, me lo sfilai di bocca facendomi inondare il viso, ne tirò fuori un quantitativo davvero notevole, non finiva mai di eiaculare, proprio come capita a te amore mio..”
“..mi mancava la tua considerazione della mia persona, ti adoro..”

Ce ne stemmo qualche minuto in quella posizione, distesi l’uno accanto all’altra, io con il viso imbrattato del suo sperma e lui con il mento lucido della mia squirtata, io intenta a ripulirglielo con la mia bocca e lui intento a mettermi dentro alcune delle sue dita, anche nel culo, si era fatto tardi, avevamo soltanto il tempo di una doccia, una volta fatta lui mi salutò ringraziandomi, non saprei se per avermi scopata oppure per le 50.000 lire, lo ringraziai anch’io per avermi saputo soddisfare in pieno, lo pregai di saper fare altrettanto il giorno seguente con Isabella, lui mi disse di non avere dubbi, lo salutai avendo certezza che da quel punto di vista, ovvero quello sessuale, non lo avrei più rivisto, e così fu, lo rivedemmo (sia io che Isabella) di passaggio in spiaggia, non si avvicinò più di tanto, tu non c’eri ma il cornuto milanese si, e come al solito non lo guardava con condizione di miglior favore, chissà se ebbe mai a percepire attraverso qualche reflusso esofageo della moglie la presenza dello sperma del “negro” nel suo stomaco, due giorni prima del suo arrivo Isabella ingoiò tutto quello che io ricevetti in faccia, un quantitativo inenarrabile, mi raccontò che neanche lei gli diede modo di riempire il preservativo, anche lei gli donò 50.000 lire dicendomi che mai cifra fu spesa con tanto amore, passammo un giorno intero a confidarci vicendevolmente quello che lo stesso maschio ci fece, mio caro cornuto, se vuoi sorriderci su potrei dirti che l’intuizione femminile è qualcosa di unico, sai Isabella cosa mi disse?

“..ma sei proprio sicura che abbia 19 anni? Io non ne sono affatto sicura, un 19enne non scopa così bene, mi ha riempita con il suo palo, non so quante volte me ne sono venuta, avrai avuto modo di osservale le lenzuola che ti ho messo vicino alla lavatrice, devo confessarti anche un’altra cosa, non arrabbiarti se Samuel mi ha detto che tu non lo hai voluto nel culo, io sono riuscita a darglielo, nonostante le sue misure proibitive ci sono riuscita, Dio quanto mi è piaciuto, a 30 anni ho scoperto l’orgasmo anale, l’ho fatto con convinzione, tutto questo fino ad oggi me lo sono perso, tanto mio marito non se ne sarebbe mai accorto, lui non ci è mai riuscito ad incularmi, e mai ci riuscirà, ho avuto anche delle piccole tracce di sangue, possiamo dire pure che Samuel mi ha rotto il culo..”

Tornammo ad avere di nuovo l’alto e sonoro modo di sorridere, poi continuò..

“..non potrò mai dimenticare l’aiuto da te ricevuto, domani mio marito tornerà, gli ho già detto per telefono che ho le mie cose, ma ho trovato anche il coraggio di dirgli che per una settimana dovrà farsi delle seghe, capisci adesso il coraggio che mi hai infuso amica mia? Meriteresti una leccata di fica..”
“..e lui cosa ti ha detto?”
“..nulla di nulla, il vigliacco ha cambiato discorso, adesso ho iniziato a prendere il sopravvento e saprò educarlo a dovere, ti prego sentiamoci spesso, ho bisogno dei tuoi consigli..”

Non riuscivamo a smettere di ridere sguaiatamente, come al solito ci abbracciammo persino battendoci il cinque, avremmo mantenuto la reciproca parola data, la sua vita cambiò molto, riuscì ad ingenerare nei confronti del marito un particolare senso di sottomissione, era come se lui avesse accettato di essere tenuto per le palle, non la controllava più ferocemente come prima, riuscì a farsi scopare dal medico in una stanza d’albergo, ma un giorno mi disse che Samuel aveva segnato un punto indelebile e fermo dentro di lei, fino a quando entrò nell’ambulatorio per una visita un ragazzo di colore molto somigliante a Samuel, mi disse che non se lo sarebbe lasciato sfuggire..

“..ecco amore mio cornuto, questo è quanto, non dimenticare mai che, al dilà del fatto di sapere quello che successe preliminarmente con Pasquale, il primo cazzo ad entrare dentro di me dopo il tuo, è stato quello di
Samuel, con lui hai avuto le prime corna vere, le hai avute attraverso il cazzo di un africano, molti inorridirebbero, ma tu devi esserne fiero, è stato l’apripista della mia vita sessuale molto intensa, ho ancora moltissimo da raccontarti, non dimenticare che sei stato inconsapevolmente cornuto per 20 anni, ed a me non è mai passata la voglia di cazzo..”

Nulla da eccepire.

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