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L'educazione entimentale Cap. 5: Lespiagge nudiste


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L'educazione entimentale Cap. 5: Lespiagge nudiste

by EnricoB
Gesehen: 488 Mal Kommentare 1 Date: 25-05-2024 Sprache: Language


Dalla fine dagli anni ’80 ho frequentato spesso spiagge nudiste, andando a cercarle in Toscana (Capalbio) e vicino Roma (Capocotta) o frequentando i villaggi di un’organizzazione francese allora molto presente in Italia, che le prevedeva nei propri villaggi turistici e per questo era da alcuni ritenuta un’organizzazione frequentata da “sporcaccioni”!
A Capalbio andavo in una spiaggia piuttosto isolata dalle parti della Dogana di Capalbio, che ho visto di recente su Internet essere indicata ancora tra le migliori spiagge nudiste.
Capalbio stava già diventando quel posto esclusivo d un poco radical chic che è oggi.
La spiaggia dove andavo erta frequentata soprattutto da giovani, ma c’erano spesso anche coppie mature: quaranta cinquantenni ed oltre.
In tutte le spiagge nudiste, non solo a Capalbio, ci trovi da sempre, persone che sbandierano ideali libertari, progressisti etc., ma in effetti si va tutti là per guardare, esibirci e se capita, fare sesso.
In genere ci si conosceva in spiaggia, cercando di capire ancor prima di stendere i teli vicini se ci piacevamo!
Avviare una conversazione poi era semplice, su argomenti banali, come lo scarso affollamento della spiaggia, il tempo o altre banalità.
Era sempre molto eccitante vedere il marito spalmare la crema solare sul corpo della moglie, indugiando sui capezzoli, facendoli indurire e tra le cosce, che Lei apriva per facilitarlo, mostrando la fica nuda.
In questi momenti si poteva tentare un approccio più spinto facendo complimenti galanti riferiti al corpo di Lei, ai suoi seni, alle sue natiche e se l’approccio era ben accetto si poteva tentare di dire, rivolgendosi al marito:
Vorrei poterla spalmare io la crema! Fortunato lei!
Se si era già in sintonia, il gioco funzionava e magari lui passava la mano.
Inutile dire che nel frattempo si teneva l cazzo ben in vista, coperto e non scappellato, che alle Signore piace così, come lo ritraevano anche gli scultori greci e romani.
Un principio di erezione se c’era mentre si spalmava la crema, aiutava. Non era difficile che avvenisse, spalmando la crema sulle cosce o sulle natiche indugiando nel solco delle chiappe, sempre corteggiandola.
Diventava naturale a questo punto continuare la conversazione passando al tu, Lei stesa poi con le poppe alte, i capezzoli duri, le cosce aperte e la fica pelosetta ben in vista, io seduto di lato con il cazzo un poco “sbarzotto”, la cappella appena scoperta, godendo insieme al marito la sua vista.
La fica con il passare degli anni è diventata sempre più depilata, liscia e glabra e nell’esibizione il pelo curato, cortissimo, la strisciolina o il triangolo, risultano oggi sicuramente più eccitanti del pelo folto, benché curato.
Per me tuttavia, ha ancora il suo fascino la fica vissuta offerta nuda, aperta, slabbrata un poco come io adoro, con il pelo folto, benché curato e scorciato, rasata solo ai lati in estate per indossare lo slip minuscolo del bikini, come si usava fino agli anni ’90!.
Visione paradisiaca che mi fa ancora rizzare il cazzo e mette voglia di baciarla, leccarla, succhiarla, penetrarla con la lingua tra i peli e poi aprirla ed entrarla piano con le dita ed il cazzo, la cappella turgida tesa, tutta scoperta.
Fare il bagno immergendosi insieme poi, diventava l’occasione per toccarsi, palparsi e continuando il corteggiamento riuscire ad accarezzarle i capezzoli ed anche a titillarli e succhiarli se il contesto lo consentiva, come pure accarezzarle la fica e poi masturbarla, portando la sua mano a stringere il cazzo diventato oramai duro e grosso, eccitato per Lei!
Il marito in queste situazioni è sempre il miglior complice.
Dopo questi approcci, a Capalbio si andava tra le dune, dove la vegetazione era più folta e là facevamo sesso: spesso masturbazioni o sesso orale reciproco, qualche volta penetrandola poi davanti al marito.
Tra le dune nelle spiagge nudiste ci sono sempre dei “guardoni”, sia giovani che maturi, anche molto maturi.
Queste presenze, con le coppie ancora un poco titubanti rappresenta in genere un elemento di disturbo ed è opportuno chiedere loro che almeno restino distanti.
In questi casi poi, se si percepisce che la Lei non è a suo agio, per questo o per qualcun altro motivo, meglio lasciar perdere e andarsene piuttosto che forzare la mano.
Con le coppie più mature e vissute invece, la presenza di guardoni è normalmente motivo di ulteriore eccitazione, soprattutto per il marito, che non di rado incoraggia Lei a coinvolgerli, a toccar loro il cazzo, segarli, prenderlo in bocca o farsi scopare.
Spesso i guardoni sono muniti di preservativo e lo indossano, sapendo che i rapporti comunque sono sempre protetti.
Con le coppie più vissutemi è capitato spesso che i l marito portasse con se qualche preservativo per tali evenienze.
Qualche Signora ama vedere i maschi sborrare per Lei, alte amano farsi sborrare sulle natiche, le cosce o le mammelle, rendendo felici i mariti che ne godono.
Insomma, le situazioni sono di tutti i tipi.
Le situazioni che ho ricordato sono quelle che si verificavano se c’èra feeling da subito ed unicamente con le coppie aperte che praticano lo scambio ed il sesso con altri uomini da tempo.
Ma ogni coppia è diversa e rappresenta una nuova e diversa esperienza!
Molti mariti godono solo a vedere la propria moglie ammirata e desiderata che si “offre” esibendosi in modo provocante.
Altre coppie cercano solo situazioni di esibizionismo per provare il piacere di toccarsi, baciarsi e fare sesso mostrandosi.
Talvolta Lei tocca e masturba altri uomini davanti a lui, ma non va oltre.
Quasi sempre, nella mia esperienza, l’esibizionismo ed il sesso soft sono i rimi passi verso il desiderio che Lei sia scopata da altri uomini davanti a Lui!
Il punto di partenza è sempre rappresentato dal desiderio di vedere la propria moglie o fidanzata ammirata e desiderata da altri maschi, il punto di arrivo non si conoscer mai.
Quando ho iniziato a frequentare le spiagge nudiste non avevo ancora una grande esperienza di coppie “aperte” e tanto meno riuscivo ad inquadrarle in una opportuna tassonomia.
Pertanto inizialmente qualche errore, relazionandomi con le coppie, l’ho fatto, fortunatamente sempre restando nell’ambito della buona educazione e del reciproco rispetto.
In quegli anni andavo anche al “Buco”, a Capocotta, vicino Roma, spisggia che però era frequentata soprattutto da gay, che cercavano incontri che non rientravano nei miei interessi.
A Capocotta con le coppie succedevano comunque più o meno le stesse cose che avvenivano a Capalbio.

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