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Educazione sentimentale di un giovane cuck: ATTO I


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Educazione sentimentale di un giovane cuck: ATTO I

by Stichus2
Gesehen: 161 Mal Kommentare 2 Date: 31-07-2023 Sprache: Language

C’è un momento nella vita di ogni cuck o aspirante tale che segna un punto di svolta, o forse una serie di momenti che messi insieme costituiscono le fondamenta di un nuovo modo di intendere la sessualità e il rapporto con la partner. Spesso parlando con qualche utente del sito mi sono trovato a spiegare le origini delle mie passioni, che, affondando le radici nell’età adolescenziale ed avendo io da poco compiuto 33 anni, mi accompagnano da metà della mia vita. Ecco qui i tre atti che costituiscono la mia personale educazione sentimentale alle corna.

ATTO PRIMO: QUESTIONE DI GENI?
Estate 2006, piccolo centro di provincia. Agosto scorre più lento degli altri anni, i miei sono in viaggio per i loro 20 anni di matrimonio e il numero dei miei amici rimasti in paese rasenta lo zero. Per non trascorrere l’ennesimo pomeriggio da solo davanti alla Play decido di invitare a casa due miei compagni di classe con cui non avevo molti interessi in comune. E in effetti dopo circa un’ora non sapevamo più che cosa dirci, esaurito l’argomento ragazze che ci piacevano e che non ci avrebbero calcolato nemmeno di striscio. Decidemmo quindi di optare per la visione condivisa di un porno. Ripensandoci adesso lo trovo alquanto strano, ma in un’epoca di connessioni lente, di file torrent a scatola chiusa, era una prassi a cui avevamo fatto ricorso in altre tre o quattro circostanze.
Quel giorno però il pc non voleva saperne di accendersi, forse a causa dell’acquazzone della sera prima le mie dedicate alla pornografia si erano compromesse per sempre. Fu allora che il mio compagno Pasquale fece uscire il coniglio dal cilindro: «Tuo padre avrà sicuro dei porno, cerchiamoli».
Ammetto che era un’idea a cui avevo pensato in passato, ma disponendo fin sa sempre di una connessione internet non avevo mai approfondito questa ipotesi. Ed eccoci, 3 ragazzi arrapati a mettere in subbuglio il salotto di casa alla ricerca di qualsiasi materiale pornografico disponibile. La ricerca cominciò a dare i suoi frutti dopo un’oretta: Luigi, l’altro mio compagno di classe, riportò alla luce delle VHS i cui titoli lasciavano poco all’immaginazione, più 3 casette di Tinto Brass, un regista di cui ci riempivamo la bocca, ma di cui nessuno aveva mai visto nulla. Purtroppo in casa mia da circa un anno non c’era più un videoregistratore, quindi valutavamo la possibilità di cambiare abitazione. Ma nessuno dei miei compagni aveva casa libera.
Rassegnati alla Play, rimettemmo in ordine il salotto. Eravamo circa a metà del primo tempo quando Pasquale ci interruppe con in mano 4 DVD. Restammo di sasso, sorpresi da questa sua apparizione. Ci spiegò che era entrato nella camera dei miei, dove era collocata l’unica altra televisione della casa, e aveva rovistato un po’ nel mobiletto sotto la Tv;: alla fine, dietro svariati cd musicali e film natalizi, era riuscito a recuperare l’agognato bottino.
Interrompemmo la partita e iniziammo la visione di Fallo di Tinto Brass. Finalmente potevamo parlare dei suoi film avendone visto uno! Visto è una parola grossa, dal momento che Pasquale che aveva il telecomando andava veloce indifferente alla trama per vedere le scene più esplicite. Tanto che c’era anche delusione nei suoi occhi quando comparvero i titoli di coda.
«Tutti a parlare di sto Tinto Brass e poi si vedono solo due culi e qualche tetta, mah».
Decidemmo di guardare anche gli altri tre DVD, che contenevano materiali molto più esplicito con scene vere di sesso, pompini e qualche orgia. Inutile dire che Pasquale saltò ogni dettaglio trama per concentrarsi su primi piani ginecologici e anatomici. Sembrava ansioso di vedere tutto prima di dover tornare a casa per la cena e praticamente l’ultimo film lo vedemmo quasi tutto a velocità doppia, anche le scene di sesso.
Eccitato da quei materiali decisi di rivederne uno dall’inizio alla fine, senza saltare le scene.
La visione di Tinto Brass all’epoca mi eccitò molto (ora rivedendolo lo troverei banale e quasi scontato), mi piaceva seguire le trame di tutte quelle coppie… in particolare della prima, di questo marito che cede sua moglie a un marocchino durante un viaggio.
I giorni seguenti visionai con cura anche gli altri tre DVD, le cui trame erano ancora più scontate di quelle di Fallo, e potei sopperire alle mie voglie anche senza PC.
Una sera, davanti al terzo rewatch di Tinto Brass, venni folgorato da una considerazione: i quattro film, molto diversi tra loro per casting, ambientazione e genere, erano accomunati da una cosa. In tutti e quattro la trama ruotava intorno a un uomo che cedeva la propria donna ad altri e nel farlo si eccitava. Erano tutte storie di tradimenti dove gli uomini sembravano godere di vedere le proprie donne sotto i colpi di mandingos, palestrati, superdotati e in un caso persino anziani.
Mio padre aveva di fatto una collezione di DVD porno a tema cuck (anche se all’epoca non conoscevo l’esistenza di quel termine).
Così mentre mi masturbavo guardando Sara Cosmi (Cinzia) prendere nel sedere il cazzo del marocchino sotto gli occhi felici del marito, per un attimo immaginai che quella coppia fossero i miei genitori.

(Fine primo atto).

Se avete curiosità scrivetemi pure, la mia mail è arturob2012@hotmail.it o in alternativa aggiungetemi su Skype con lo stesso indirizzo.

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